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Visualizzazione dei post da febbraio 20, 2011

Ecco come trasformare l'olio di frittura usato in Biodiesel

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La maggior parte delle famiglie italiane smaltisce l’olio di frittura usato gettandolo nel lavandino. Questo arreca un grave danno all’ambiente ed è un grande spreco, infatti l’olio può essere trasformato in biodiesel. Cosè il Biodiesel? Il Biodiesel è una sostanza liquida in grado di offrire caratteristiche similari a quelle del gasolio tradizionale. Il comune gasolio infatti rientra nella famiglia delle nafte leggere, aventi numero di cetano compreso tra 40 e 75 ed è il principale combustibile impiegato nei motori Diesel.Il motore Diesel però,fin dalle origini è stato progettato per funzionare con una vasta varietà di sostanze, tra cui gli olii vegetali. In seguito indicheremo con la sigla SVO (straight vegetable oil) l’olio tale e quale , senza aver subito nessun trattamento. Anche se potenzialmete i motori diesel possono funzionare con l’olio comune, tale soluzione è fortemente sconsigliata. Infatti se agli albori era possibile usare senza problemi qualsiasi tipo di olio, i motori

Nanni De Angelis, una morte dimenticata

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Il 5 Ottobre del 1980 Nanni De Angelis si "suicida" in carcere, dopo che degli agenti lo colpiscono alla testa con le pistole ed in seguito lo ammanettano ad un lampione e continuano a picchiarlo con ferocia dandogli dei calci. Ma questo non bastava, in seguito all'arrivo in Questura lo ammanettano a una sedia e continuano a sbattergli la testa al muro, solo successivamente lo portano in ospedale, ma nonostante il referto medico indichi come sia necessario un suo ricovero, un magistrato lo fa riportare in cella, dove in isolamento secondo le fonti ufficiali viene trovato impiccato. Sono passati ventisette anni dalla morte di Nanni De Angelis. Anni in cui molte cose sono cambiate, in cui molte storie sono state scritte e molte strade sono state percorse. La storia di Nanni è fatta di scelte difficili, compiute in un periodo in cui decidere di fare politica significava mettere in gioco tutto, essere pronti a qualunque sacrificio. Insieme ad altri camerati aveva dato vita, a

L’euro, il rapporto FCIC e la BCE: quello che i media non vi hanno detto

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Jean-Claude Trichet La discussione più importante al recente Forum di Davos è stata quella che i media non vi hanno raccontato. Dedicata al futuro dell’euro, si è tenuta il 28 gennaio nella forma di un confronto tra il presidente della BCE Jean-Claude Trichet e il prof. Wilhelm Hankel, uno dei cinque moschettieri che hanno presentato il ricorso alla Corte Costituzionale tedesca contro il fondo UE “salva-stati”. Di fronte ad un pubblico straripante, Hankel ha riscosso più volte applausi (unico a riceverne) quando ha affermato che l’euro è un “cadavere ambulante” e che i tentativi di salvarlo affosseranno la democrazia in Europa. Trichet e gli altri relatori, tra cui il famoso Nouriel Roubini, non hanno saputo contrapporre argomenti convincenti ad Hankel, nella loro difesa dell’euro. “Io vengo da un paese”, ha esordito Hankel, “che soffre ancora, dopo 80 anni, degli errori compiuti da un governo che tentò contemporaneamente di pagare i debiti e tagliare il bilancio. Fu il governo ch

L’omosessualità è curabile. Parola di monsignor Rigon

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“Il problema dell’ omosessualità è indotto perché non si nasce omosessuali: la nascita dell’omosessuale, nel senso di disfunzione ormonale o fisica, è rarissima”.  Con queste parole il vicario giudiziale, monsignor  Paolo Rigon , nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Ligure, riapre l’annoso problema della visione cattolica dell’omosessualità. E ignorando, ancora una volta, che ormai dal 1990 l’ Organizzazione mondiale della sanità  ha depennato l’omosessualità dalle malattie mentali e l’ha descritta come una variante naturale dell’orientamento naturale, si riaffaccia dal mondo cattolico la tesi della curabilità dell’omosessualità. Alla presenza dell’arcivescovo di Genova, e presidente della Cei, cardinale  Angelo Bagnasco , monsignor Rigon ha spiegato infatti che ”bisogna dunque prenderla dall’inizio, perché se presa dall’inizio, attraverso la psicoterapia, si può superare”. ”Se la psicoterapia viene affrontata nella prima adolescenza, se il pr

Libia: è ecatombe, 10.000 morti. Fosse comuni in spiagge Tripoli

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A pochi chilometri dall'Italia si sta assistendo ad un'ecatombe. Si parla di almeno 10.000 morti e 50.000 persone ferite da un dittatore che si difende con razzi e bombe. Quel che è certo è che ormai in Libia è emergenza umanitaria.  Una vera e propria ecatombe. Non ci sono parole per descrivere il massacro di civili in Libia raccontato dall'emittente Al Arabiya. Si parla di almeno 10.000 morti e 50.000 feriti ma le stime, dicono altre fonti, sono basse. Gheddafi ha ordinato di bombardare il suo popolo, mentre racconti di razzi sparati da RPG continuano ad arrivare da Tripoli. Le notizie sono frammentarie e parlano ad esempio di un pilota di caccia che si sarebbe rifiutato di sganciare bombe sui pozzi di petrolio e si sarebbe unito ai manifestanti, disubbidendo agli ordini del Rais. Al Jazira riporta che migliaia di persone stanno fuggendo dalla Libia verso l'Egitto. Quel che è certo è che ormai in Libia è emergenza umanitaria. Intanto fanno il giro del mondo le foto e

Riceviamo & pubblichiamo: "esponiamo la bandiera della pace alle finestre"

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Pubblichiamo il testo di Silvia, postato nella bacheca della nostra pagina Facebook Stasera io e mia mamma guardavamo le immagini che arrivano dalla Libia e c'è venuto in mente di esporre in terrazza la bandiera della pace. La comprammo quando si prospettava la partecipazione italiana alla "guerra" in Iraq e in molti l'avevano esposta in tutta Italia. Quella volta ha sortito un buon effetto. Anche se i...n questo frangente non avrà sicuramente la stessa riuscita potremmo TUTTI appenderle fuori lo stesso. Ci sembrava un modo per far vedere che non voltiamo la testa e che non ci interessano solo "gas e petrolio" ma, soprattutto, la vita delle persone, anche se vivono a centinaia o migliaia di kilometri da noi. Per questo chiediamo a questo gruppo ed a tutti quelli che lo seguono di diffondere la nostra proposta: ESPORRE DI NUOVO LE BANDIERE DELLA PACE. In tanti ce l'hanno perché in tanti ce l'avevano. Forse è arrivato il momento di esprimere la p

Vittorio Sgarbi: un fenomeno da baraccone

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Ascoltare dalla sgradevole voce di Vittorio Sgarbi la parola libertà, ripetuta come in un loop grottesco e irritante, mi procura un tale disagio che, solo una lunga serie di calci bene assestati al centro del suo culo, potrebbe placare la mia frustrazione. A questo fenomeno da baraccone, la libertà è stata servita su un piatto d’argento, frutto del sacrificio di tutti quegli italiani che, alla farsa delle parole gridate e alla sceneggiata, hanno anteposto l’azione, la dignità e un decoroso silenzio. Una libertà, oggi, trasfigurata in licenza, diffamazione e improperio, adottata a proprio uso e consumo e assunta a quotidiana pratica relazionale. Questo personaggio inaffidabile, finto, abusivo, invalido e scadente, viene illegittimamente spacciato per un intellettuale, da tutto quel branco di caproni, incapaci e incompetenti che, nel brutalità dei suoi attacchi, intravedono il coronamento virtuale al loro stato di ignavia cronica, e una rivalsa ad una codardia, conclamata e connaturata.

Cina, ogni anno rapiti oltre 20 mila bambini

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Financial Times. La maggior parte finisce sul mercato delle adozioni, il resto viene sfruttato dal racket dell’elemosina o del lavoro forzato. Una campagna lanciata 2 anni fa ha portato all’arresto di 17 mila persone e la liberazione di circa 9300 bambini Ogni anno in Cina, secondo il governo, vengono rapiti oltre 20 mila bambini, la maggior parte di quali finisce sul mercato delle adozioni, mentre il resto viene sfruttato dal racket dell’elemosina o del lavoro forzato. Lo riporta il Financial Times in un articolo pubblicato il 15 febbraio 2010. “I rapimenti di bambini hanno raggiunto una fase particolarmente acuta”, ha affermato in un’intervista televisiva Chen Shigu, capo dell’ufficio responsabile per la lotta alla tratta di esseri umani del ministero di Pubblica sicurezza cinese. A organizzare questo traffico sono piccole organizzazioni che spesso rubano i bambini dalle braccia stesse dei genitori. Si pensa che questo fenomeno trovi le sua radici negli anni Ottanta del secolo sc

Italia, l'armata anti-immigrati

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Frontex , l’Agenzia Europea per la Gestione della Cooperazione Operativa alle Frontiere, lancia la sua guerra ai migranti  nordafricani nel Canale di Sicilia. Quattro aerei, due navi e due elicotteri militari messi a disposizione da sei paesi membri opereranno sin dai prossimi giorni per presidiare le coste di Lampedusa. “A seguito di una richiesta formale da parte del ministro degli Interni italiano, ricevuta lo scorso 15 febbraio, Frontex e l’Italia hanno avviato l’operazione congiunta  Hermes 2011 che interesserà l’area centrale del Mediterraneo”, recita il comunicato emesso dal quartier generale Frontex di Varsavia. “Originariamente  Hermes 2011  era stata programmata per il mese di giugno , ma è stato deciso di  anticiparla a febbraio . La missione dovrebbe concludersi il 31 marzo ma potrebbe essere estesa oltre il termine previsto”. Il costo preventivato per le operazioni è di due milioni di euro e sarà interamente coperto dalla Commissione europea.

Forum nucleare italiano, il giurì blocca lo spot: ingannevole

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Una partita sleale. Il Giurì dell’Autodisciplina Pubblicitaria boccia lo spot del Forum Nucleare Italiano, giudicando ingannevole il messaggio informativo della campagna per il rilancio del dibattito sull’energia nucleare in Italia e bloccando di fatto la messa in onda della pubblicità entro sette giorni. Secondo quanto emesso dall’istituto che veglia sulla correttezza dei messaggi pubblicitari, nella pronuncia n.12/2011 del 18 febbraio, il video “non comunica al telespettatore gli obiettivi sociali che l’associazione inserzionista intende raggiungere”, violando gli art.2 e 46 del Codice di Autodisciplina, relativi rispettivamente alle comunicazioni commerciali ingannevoli e alle regole dei messaggi contenenti appelli al pubblico. Incentrato su una partita a scacchi fra promotori e oppositori del ritorno all’atomo, lo spot è da dicembre al centro di un’imponente campagna mediatica per promuovere, a colpi di passaggi tv, radio, internet e proiezioni nelle sale cinematografiche, la p

Il video che incastra Savoia: uccise un ragazzo [Video]

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Nel 2006 Vittorio Emanuele parlava di manipolazione . Eccolo confessare in cella a POtenza l'omicidio del ragazzo tedesco in Corsica: "Ho sparato così" Dopo 33 anni  Vittorio Emanuele di Savoia  ammette di aver ucciso  Dirk Hamer , sparandogli col suo fucile nella notte sull’isola di Cavallo, in Corsica. C’è un video, che il Fatto Quotidiano ha potuto visionare e che pubblichiamo sul nostro sito web, in cui il principe si vanta dell’omicidio e di essere riuscito a farla franca nel processo-farsa in Francia.

Wikileaks pubblica tutti i segreti della famiglia Gheddafi

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Nei cablogrammi della diplomazia americana emerge un ritratto impietoso dei figli del Rais. Ostentazione della ricchezza, lotte intestine e sgambetti reciproci, un mix che condanna il regime alla sconfitta ben prima dell'inizio della rivolta “Una soap opera libica”. Non usa mezzi termini Wikileaks per descrivere i retroscena della famiglia Gheddafi che negli ultimi anni, secondo il sito di Assange, è stata più impegnata a coprire gli scandali e a combattere una sorta di guerra fratricida che a governare il Paese. Nei cable c’è veramente di tutto. Dai malcelati tentativi per coprire l’ostentata ricchezza del clan del colonnello, alle lotte intestine fra i vari rampolli, fino al reale patrimonio detenuto dal rais che ammonterebbe a 32 miliardi di dollari. Un’opulenza che unita alla sensazione di totale impunità davanti all’opinione pubblica libica può dare alla testa. Gli esempi non mancano. Da ferventi antiamericani, i figli di Gheddafi ad esempio hanno pagato un milione di doll

Dopo 17 anni in Campania continua l’emergenza rifiuti

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Da allora poco o nulla sembra cambiato. In realtà lo stato di crisi, a dire di Berlusconi, è finito nel 2009. In realtà il governatore Caldoro, appena pochi giorni fa, ha nominato nuovi commissari per le nuove discariche da realizzare L’emergenza rifiuti in Campania compie 17 anni. Allora il governo decise di commissariarne la gestione. La camorra, nonostante le promesse gestiva il trasporto e la localizzazione dei terreni, le istituzioni locali non riuscivano a trovare una soluzione per uscire dalla crisi, al governo arrivò, dopo Ciampi, Berlusconi con ministro dell’Interno Roberto Maroni. Un quadro sostanzialmente immutato. Il primo commissario fu Umberto Improta fino al 1996, dopo di lui altri 9 commissari, tra politici, uomini dello stato e presunti salvatori della patria come Guido Bertolaso, che non sono riusciti a risolvere il problema. Ancora a processo per la mala-gestione gli ex vertici di Impregilo e gli uomini del commissariato, su tutti Antonio Bassolino. Per l’ex govern

La FAO lancia l'allarme per l'alto tasso globale di deforestazione

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L'alto tasso di deforestazione, il degrado e la perdita di foreste primarie minacciano la biodiversità forestale, anche se cresce il numero di aree protette. Questa è una delle conclusioni del rapporto  Fao Global Forest Resources Assessment 2010 (Valutazione delle Risorse Forestali Mondiali 2010) lo studio più attendibile ed esaustivo finora realizzato sullo stato delle risorse forestali del pianeta. Il rapporto è stato pubblicato in occasione dell'apertura dei lavori della Commissione Foreste della Fao e della Settimana mondiale delle foreste, che si è svolta a Roma l'anno scorso. A livello globale, tra il 2000 ed il 2010, sono stati convertiti ad altro uso (incluso quello agricolo) o sono andati perduti per cause naturali, circa 13 milioni di ettari di foreste l'anno, soprattutto in America del Sud, Africa e Asia.

Bogotà-Milano, un ponte di cocaina

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Ormai nell’ambiente lo sanno tutti, la vera forza di un’organizzazione criminale non si misura a Palermo, a Reggio Calabria, Napoli o Milano, ma dai carichi che si vanno a recuperare e si fanno arrivare a dall’altra parte dell’oceano. Non è un caso infatti che prima di sequestrare 1.130 chili di cocaina, i carabinieri abbiano registrato una telefonata in lingua spagnola tra colombiani e italiani. La conversazione intercettata avveniva tra i venditori colombiani e la persona che faceva da trait d’union tra Bogotà e Milano. Perchè, l’intercettato Marcello Sgroi sapeva bene che “Milano è in mano ai calabresi”. Non usa troppi giri di parole con i narcotrafficanti colombiani il pregiudicato di 58 anni, che con le sue telefonate ha messo sulla strada giusta il Nucleo investigativo. Insieme a Sgroi, 58 anni ci sono altre 16 persone coinvolte a vario titolo nel traffico internazionale di stupefacenti venuto alla luce con l’operazione denominata “Marcos”. Oltre ai 16 arresti ci sono state 1

I morti anonimi di Lampedusa

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Il cimitero sull’isola che raccoglie i corpi dei clandestini annegati Rafik è uno dei duemila tunisini ancora costretti nell’enorme campo profughi che è diventata l’isola di Lampedusa . Come la maggior parte dei suoi connazionali è giovane e vaga senza sosta da un bar all’altro, dice ciao e sorride a tutti, si ferma davanti alle vetrine di souvenir e a quelle che pretenziosamente si chiamano boutique. Ormai, come gli altri, le ha viste tutte, una, due, tre volte, e con i pochi dinari portati dal suo paese ha comprato quello che poteva: felpe firmate (rigorosamente made in China) e jeans.  È nei pressi dell’aeroporto quando si imbatte nel cronista. Parla un po’ di italiano e timidamente chiede di indicargli la strada per il cimitero . È più su, poco meno di un chilometro, nel punto più alto dell’isola. Di fronte solo il mare. “Voglio vedere la terra dove dormono i miei fratelli”, racconta. Qualcuno gli ha detto dei tanti immigrati morti nel Canale di Sicilia, il grande cimitero d’ac

Scuola. Meno soldi, più efficienza. La strana teoria della Gelmini

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Analizziamo la "teoria" del Ministro Gelmini, che a Ballarò, qualche settimana fa, ha sostenuto proprio questo:  “ Con meno soldi la scuola è più efficiente ” Ballarò: Sulla destra del conduttore, oltre al governatore piemontese Cota, siede la ministra della pubblica istruzione Mariastella Gelmini. Si parla di scuola e di istruzione pubblica. Ad un certo punto, la ministra dice: “Noi abbiamo un modello completamente alternativo alla sinistra di conduzione dell’istruzione pubblica, basato su minori investimenti. In altri termini, per far funzionare la scuola ci vogliono meno soldi”. Ecco, siete di fonte ad una nuova teoria economica messa a punto da Mariastella Gelmini: diminuendo gli investimenti aumenta l’efficienza e la produttività di un comparto. Mai nessun ministro berlusconiano – e tantomeno il furbissimo e provveduto Giulio Tremonti – era riuscito a dire una cosa del genere, cioè a giustificare i selvaggi tagli operati in un comparto della pubblica amministrazione as

Le Monde: le ambiguità di Roma verso Tripoli

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Dunque, oggi il sito di Le Monde lancia un bel sunto di come la stampa italiana ha raccontato l'atteggiamento a dir poco meschino del governo italiano, all'indomani di quel "genocidio" che le autorità libiche stanno tuttora perpetrando. La domanda cardine è questa: "Questi legami (Italia-Libia) giustificano il silenzio delle autorità italiane di fronte al bagno di sangue di Bengasi e Tripoli?" Dal dibattito, descritto dal quotidiano francese,  emergerà chiaramente l'ulteriore prevedibile downgrade  della considerazione del nostro Paese all'estero. L'analisi degli interessi italiani in Libia -firma Philippe Ridet- comprende alcuni passi dalle maggiori testate italiane: "La nostra discrezione ci allontana dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dalla Germania, che hanno condannato il Colonnello" ( Corriere della Sera) , Repubblica: "L'Europa è restata fedele  ai suoi principi condannando la repressione e pronunci

Quando La Russa era “La Rissa”

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“Vigliacchi, siete dei vigliacchi ad andare in piazza con la faccia nascosta”.  Ignazio La Russa  non è riuscito a trattenersi. Durante  Annozero  lo studente della Sapienza  Luca Cafagna  non ha espressamente condannato gli episodi di violenza andati in scena a Roma martedì e  il ministro lo ha interrotto bruscamente, gridando con rabbia tutto il suo disappunto  (Guarda il video) . Questa è “apologia di reato”, ha urlato saltando in piedi e raggiungendo  Michele Santoro  al centro dello studio. E rivolto allo studente: “Zitto, vigliacco, andate contro ragazzi che fanno il loro dovere (gli agenti delle forze dell’ordine,ndr) e andate in piazza con la faccia nascosta”. Cafagna è troppo giovane per ricordarsi di  Ignazio Benito Maria La Russa  che, segretario regionale del Fronte della gioventù, andava insieme ai suoi camerata fuori dalle scuole e nelle piazze milanesi armati di catene e coltelli. C’è una foto in cui La Russa è al fianco di Ciccio Franco, caporione della rivolta di Regg

I “Perché” della rivolta libica. E perché l’Occidente non interviene

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Né l'Italia né gli Usa sono disposti ad intervenire: troppi gli interessi in campo. Ma il petrolio basterà a salvare Gheddafi? Le rivolte nel mondo arabo sono iniziate in paesi che versano in situazioni economiche disperate. Perché ora si stanno estendendo anche a Paesi più ricchi come il Bahrein e la Libia? La ricchezza del Paese di Gheddafi è superiore a quella della Turchia, della Romania o del Brasile. La Libia è due volte più ricca della Tunisia. Come spiegare allora quello che sta accadendo? Perché un Paese ricco come la Libia?  Nell’ex colonia italiana le cause della rivolta vanno cercate nello sfasamento, divenuto insopportabile, tra lo sviluppo economico (che ha condotto alla “modernità”) e il mantenimento di un regime politico ormai vecchio, incredibilmente immobile e plasmato intorno ad un vecchio leader. La Libia è governata da più di quarant’anni dal Colonnello Gheddafi. Diversamente dai suoi due vicini (Egitto e Tunisia), il regime politico libico non ha mai neanche

Associazione ambientalista condannata per aver denunciato degli illeciti

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Una associazione ambientalista denunciata e condannata per aver rivelato i legami della cartiera alla deforestazione. Possibile? Sembra di sì. È successo a  Terra !, che a maggio aveva rivelato come Cartiere Pigna avesse rapporti commerciali col colosso cartario asiatico Asia Pulp & Paper (APP), responsabile della distruzione di un milione di ettari di preziosa foresta pluviale in Indonesia, per farne piantagioni di acacia da utilizzare nella produzione di carta. Nel rapporto Le tigri di carta Terra! spiegava che tali relazioni commerciali “favoriscono l'espansione sul mercato italiano dei prodotti della APP e, di conseguenza, si rischia di mettere fuori gioco la produzione cartaria nazionale proprio in un momento di crisi e si incentivano le pratiche distruttive in Indonesia, ai danni delle residue foreste pluviali e delle comunità che vi abitano”. Chiunque può sbagliare. Ma cosa ha fatto Cartiere Paolo Pigna? Invece di affrontare e risolvere il problema, ha citato Terra! pe

Libia, strade di Tripoli ricoperte di cadaveri

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Impossibile rimuovere i corpi o portare soccorso ai feriti: i militari aprono il fuoco su chiunque si trovi per le strade. Dalla Libia arriva la notizia che  le strade di Tripoli sono ormai ricoperte di cadaveri . Gli abitanti della capitale si sono barricati nelle loro case, mentre le forze di sicurezza fedeli a Gheddafi continuano nell'operazione di  repressione  che sta stroncando le dimostrazioni antigovernative. I militari aprono il fuoco indiscriminatamente su chiunque si trovi per le strade: per questo motivo diventa  impossibile  sia rimuovere i morti dalle strade, sia  soccorrere i feriti o trasportarli in ospedale . "I corpi sono sulle strade - ha dichiarato un testimone che ha scelto di restare anonimo - coloro che sono stati feriti o che sanguinano non trovano un ospedale o un'ambulanza che possa salvarli." Il Segretario generale delle Nazioni Unite,  Ban Ki-moon , ha dichiarato ai giornalisti che gli attacchi contro le folle dei dimostranti libici s

Tutto quello che c'è da sapere sulla Libia

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Gheddafi prospetta il fantasma della guerra civile, ma di fatto la dichiara con il suo discorso. Mettendo libici contro libici, civili contro civili: "Indossate una fascia verde come riconoscimento, a partire da domani andate e combattete" Di seguito, vi proponiamo una serie di documenti di Peace Link Apocalisse libica Libia, l'aviazione bombarda i manifestanti         Milano, la rabbia libica     Emergency condanna la repressione e chiede al governo italiano il rispetto della Costituzione Italia primo fornitore europeo di armi alla Libia Maghreb in fiamme, il problema energetico Tripoli-Roma, gli effetti di un folle matrimonio Gheddafi, il codice della minaccia Il ruggito di Gheddafi           Libia, il Colonnello e il Cavaliere Libia, la rivolta criptata (e la Farnesina, è muta) Condividi su Facebook

Storia - L'ultima intervista a Mussolini [VIDEO]

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Roma, una zingara:“Vuoi fare qualcosa con mia figlia?”

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Una nomade alla stazione Termini vendeva le prestazioni sessuali di una bambina di dieci anni«Vuoi fare qualcosa con la mia bambina?»: con questa frase, secondo un articolo pubblicato oggi sull’Unità, una nomade vendeva sessualmente il corpo della figlia di dieci anni alla stazione Termini di Roma, scegliendo i possibili acquirenti tra le comparse che passano ogni giorno per lo scalo ferroviario e suoi dintorni. LA PROTAGONISTA – A farlo era una donna rom di origine napoletana con precedenti penali, che ha avvicinato l’altra sera un uomo che, però, era uncarabiniere in borghese di un reparto speciale che si trovava alla stazione non per motivi di servizio. Il militare, che si era imbattuto nella donna in testa a un binario della stazione, ha contattato immediatamente i poliziotti della polizia Ferroviaria, che è intervenuta arrestandola. La donna si chiama Mafalda Bevilacqua, ha 34anni e alcuni precedenti penali alle spalle. Appartiene all’omonimo clan di rom stanziali famosi a Napol

Donne dell’Est abusate nei campi dai datori di lavoro per 10 euro

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Il libro-inchiesta “Voi li chiamate clandestini” di Laura Galesi e Antonello Mangano denuncia i “festini agricoli”, serate in cui le lavoratrici, nelle campagne di Vittoria (Ragusa), arrotondano la paga con prestazioni sessuali. Aumentano gli aborti. Roma – Donne migranti costrette a prostituirsi dai datori di lavoro nelle campagne del ragusano per 10 euro a prestazione sessuale, dopo aver passato la giornata nei campi per la solita paga di 20 euro. Raccoglitrici di pomodorini soprattutto rumene che in seguito agli abusi subiti restano incinta e abortiscono. È uno spaccato feroce e un volto sconosciuto dello sfruttamento dei migranti nella produzione agricola del made in Italy quello raccontato da Laura Galesi e Antonello Mangano nel libro “Voi li chiamate clandestini” , edito da Manifestolibri. Un’inchiesta tra caporalato e sfruttamento svolta in tutto il meridione. Il saggio denuncia la consuetudine di ‘festini agricoli’ nelle campagne di Vittoria (RG) e cita la testimonianza di do

Riceviamo & pubblichiamo: Riflessioni sulla Legge Basaglia

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Riceviamo da Marcello Meraviglia e pubblichiamo: La Legge Basaglia ha sancito, oltre il superamento degli ospedali psichiatrici, anche un cambiamento culturale nel senso di un riconoscimento dei diritti del paziente a partire della qualità della vita. Il fronte del dibattito attuale, che si sta svolgendo all’interno della Commissione Affari Sociali, dove proprio in questi giorni si susseguono le audizioni delle principali associazioni, è rappresentato dalla convinzione che a 20 anni dalla sua emanazione, la legge 180 non sia riuscita nel proprio intento, lasciando il carico maggiore di peso e responsabilità sulle famiglie. Le famiglie denunciano a gran voce la loro incapacità di aiutare i familiari e chiedono una revisione della normativa vigente soprattutto in materia di Trattamento sanitario obbligatorio;quattro associazioni rappresentano due schieramenti ideologici,Arap e Diapsi da un lato più propensi all’obbligo della cura e Unasam e Diapsigra, dall’altro, che non ritengono n

Libia. In fiamme la sede del governo a Tripoli. Probabile fuga del rais

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È stata data alle fiamme la sede centrale del governo libico a Tripoli. Lo ha annunciato la tv satellitare 'al-Arabiyà. Testimoni riferiscono che alte fiamme si vedono all'interno della sede del governo. Poco prima nella stessa zona è stata assaltata la sede della tv pubblica ed altre sedi istituzionali. Secondo un testimone contattato dalla tv 'al-Jazeerà sono in fiamme anche le sedi governative che si trovano nella piazza 'al-Shuhadà della capitale. Intanto corrono voci sulla fuga del leader libico Muammar Gheddafi, il quale potrebbe aver lasciato la Libia.  Su un blog di Al Jazeera l'ambasciatore libico in Cina Hussein Sadiq al Musrati ha detto che Gheddafi potrebbe essere già partito. L'emittente aggiunge che la notizia non è confermata. I manifestanti non demordono e durante la manifestazione di oggi l'obiettivo resta quello di arrivare sotto la casa del Colonnello per chiedere le sue dimissioni. Condividi su Facebook