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Visualizzazione dei post da marzo 13, 2011

Wikileaks: "Gli ispettori internazionali dichiararono non sicure le centrali giapponesi"

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Il Giappone venne avvertito più di due anni fa dagli ispettori nucleari internazionali, che le sue centrali nucleari non erano in grado di sopportare forti terremoti, a quanto trapela da un cable di Wikileaks. Un funzionario della Agenzia internazionale dell’energia atomica (AIEA) ha affermato, nel dicembre 2008, che le norme di sicurezza erano ormai antiquate e che forti terremoti potrebbero rappresentare un “problema serio” per le centrali nucleari. Il governo giapponese si impegnò a potenziare la sicurezza in tutte le sue centrali nucleari, il problema è capire se lo abbiano fatto seriamente o no, visto quello che è successo. Anche se alcune misure cautelative sono state prese, nel reattore di Fukushima, venne costruito un centro di risposta per l’emergenza, ma fù progettato per sopportare al massimo un terremoto di magnitudo 7,0. Il devastante terremoto di Venerdì aveva magnitudo 9,0. La notizia è tale da mettere ulteriore pressione sul Primo Ministro giapponese, Naoto Kan, che

Pochi aerei e zero missili La vera arma di Gheddafi sono gli immigrati

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Tripoli non ha una marina né un arsenale missilistico come negli anni Ottanta, quando due Scud furono lanciati su Lampedusa. La vera minaccia per il nostro Paese dopo l’ok all’intervento Nato è l’ondata di immigrati dalle coste libiche ormai senza controllo. Cosa abbiamo da temere da Gheddafi? Poco o niente in realtà, soprattutto dal punto di vista militare. Qualcuno magari ricorderà i due missili balistici Scud che il Colonnello (forse, la cosa non è mai stata davvero acclarata) contro una stazione per comunicazioni statunitense a Lampedusa. Tranquilli, quei missili non ci sono più. Come quasi certamente non ci sono più neanche le armi per la distruzione di massa, in particolare le munizioni all’iprite che furono smantellate dopo la «conversione» di Gheddafi nel 2004. Dunque che resta? La Libia non ha più una marina da guerra, quindi sul mare non ci sono preoccupazioni, se non per chi volesse entrare nelle acque costiere libiche. Rimane il cielo.

La vergogna degli Opg, inferno dei "dimenticati"

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Lerciume, urina, immondizia, letti arrugginiti, fori utilizzati come vasi per escrementi, ratti, stanze da quattro dove si sta in nove, ed ancora torture, farmaci usati come sedativi continui, nessuna terapia. E' un viaggio nell'orrore. Un vero e proprio "choc" il monitoraggio eseguito dalla Commissione d'inchiesta del Senato sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale, presieduta da Ignazio Marino, negli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg). Un "Abu Ghraib" d'Italia si può ben definirla che, proprio nell'anniversario dei suoi 150 anni, urla vendetta per quei veri e propri "fantasmi" dimenticati. E domenica andrà in onda il documentario prodotto dalla stessa Commissione a "Presa diretta" su Rai Tre. «Così - denuncia Marino - gli italiani si renderanno conto di questi luoghi dove si è dimenticata del tutto l'umanità». E, a vederlo, questo reportage, si resta a dir poco inorriditi. C'è chi pi

Libia, ultimatum Obama: “Immediata cessazione violenze o intervento militare”

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Ultima chiamata per Gheddafi: Barack Obama non è tenero con il Colonnello, se non cesseranno immediatamente le violenze la risposta sarà immediata. “Se Gheddafi non rispettera’ la risoluzione dell’Onu allora andra’ incontro a un’azione militare” Lo ha detto il presidente Usa, aggiungendo che il rais “commettera’ altre atrocita’” se lasciato senza controllo. Prima, il presidente aveva dichiarato: “Non invieremo truppe in Libia, e non useremo la forza per andare oltre il nostro scopo, che e’ la protezione della popolazione civile”. L’intervento durante un discorso sulla crisi in Libia, alla luce della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “E’ uno sforzo difficile, ma non possiamo rimanere inermi di fronte a quello che sta accadendo in Libia, l’azione e’ necessaria”, ha proseguito Obama, per il quale “la leadership americana e’ essenziale, ma non significa agire da soli. Ci stiamo coordinando con la comunita’ internazionale”. Una mattinata di bombardamenti su Misurata e alt

Nucleare Italia: da "avanti tutta" alla "ritirata strategica"

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Prima "cascasse il mondo ma le centrali nucleari le facciamo a tutti i costi". Poi il mondo è cascato e i sondaggi sono diventati preoccupanti. Decisa l'amara "ritirata strategica" del governo nuclearista. Ma sarà solo il tentativo di calmare la acque per poi tornare alla carica? Il governo, anche dopo le esplosioni di Fukushima, continuava fino alla mattina del 17 marzo nella sua lunga marcia atomica, e tutti gli "esperti nucleari" chiamati in televisione si prodigavano per spiegare al pubblico che tutto in Giappone era sotto controllo. Dal Forum Nucleare di Chicco Testa alcuni post erano talmente "asincroni" con la realtà percepita da risultare imbarazzanti soprattutto per chi vedeva in diretta i telegiornali "all news". La strategia del governo incominciava ad apparire sempre più "dissociata" dalle fusioni giapponesi. Ma ecco che da un momento all'altro, dopo aver chiamato "sciacalli" e "macabri&qu

Nucleare: Il governo ora fa dietrofront. Romani: “Serve pausa di riflessione”

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Stefania Prestigiacomo e Paolo Romani Gli indecisi a tutto cambiano idea. Stefania Prestigiacomo detta la linea: “Non facciamo cazzate. Ci sono in ballo le elezioni amministrative”. Peccato che 48 ore fa aveva detto, senza ridere: “Sul nucleare andiamo avanti”.  L’Esecutivo degli inetti, dopo aver tenuto duro per lo spazio di 48 ore (“non prendiamo decisioni dettate dall’emotività”) ora ci ripensa e mostra di voler stoppare la costruzione delle nuove centrali nucleari. “Quello che è successo in Giappone, un momento di riflessione lo deve dare” ha dichiarato ieri il ministro per lo sviluppo economico Paolo Romani. Il dietrofront del governo arriva dopo una campagna ossessiva della stampa di destra, che nei giorni scorsi aveva sbeffeggiato su tutti coloro che esprimevano perplessità sulle scelte di politica energetica del governo. “Balle nucleari” aveva titolato “Il Tempo” di Mario Sechi, cercando disperatamente di convincere i suoi lettori delle strumentalizzazioni della sinistra do

Siamo proprio sicuri che tutti questi terremoti e tsunami siano di origine naturale?

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Vincere alla lotteria è perfettamente possibile. Purché non avvenga tutti i giorni. Se qualcuno inizia a vincere alla lotteria troppo spesso giustamente ci insospettiamo e ci viene naturale chiederci se il gioco non sia in qualche modo truccato. Di solito lo è. Per i casi banali ci pensa Striscia la Notizia a fare luce. Per quelli più seri, mi sa che dobbiamo arrangiarci. La stessa cosa dovremmo infatti chiedercela quando la lotteria in oggetto è quella che non vorremmo vincere mai: la lotteria della catastrofi. Le grandi catastrofi sono rare, ed il loro verificarsi può venire paragonato alla vincita ad una lotteria, ad una grande lotteria negativa, la lotteria della sfiga massima. E non si può non notare che, da qualche tempo, di questa sgradevole lotteria ci sono in giro un po’ troppi biglietti vincenti. Vi ricordate di avere mai sentito parlare di tsunami prima del film americano “The day after tomorrow”? Personalmente, nell’intero arco della mia vita non ricordo uno tsunami degno d

"HAARP" e terremoti: anche i mass media ne parlano...

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Sulla relazione tra scoppio di ordigni nucleari e terremoti vedasi l'articolo Il terremoto in Giappone è stato provocato da un  test nucleare ? pubblicato sul sito  italiaparallela.it ; pur non condividendo le conclusioni dell'articolo e attribuendo ad HAARP la causa del recente disastro, è interessante notare come già 50 anni fa siano stati creati alcuni sismi artificiali con delle espolosioni nucleari. Dal quotidiano Il Messaggero di Roma 25 giugno 2002, che riporta una notizia dell'agenzia ANSA. Il grassetto è stato aggiunto dal curatore del blog per evidenziare alcuni passaggi salienti.

Giappone, disastro nucleare: conto alla rovescia

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Cresce il livello di allerta nella centrale nucleare di Fukushima. A una settimana dal terremoto e dallo tsunami che hanno causato ingenti danni all'impianto, l'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), all'alba italiana di oggi, è stata costretta ad innalzare nuovamente il livello di allarme nella struttura: da quattro, infatti, si è ora passati a cinque, sulla scala Ines, il cui livello massimo è sette. Quello di Chernobyl, disastro atomico avvenuto in Ucraina nel 1986. Nella centrale, dunque, la situazione resta critica. Stando a quanto annunciato dalla Tepco, società elettrica che gestisce l'emergenza, ai 50 coraggiosi tecnici che già operavano all'interno, se ne sono aggiunti altri 70, vista la necessità di fronteggiare un pericolo che, di ora in ora, diventa sempre più concreto. Rispetto a ieri, le autorità hanno dovuto sospendere l'utilizzo degli elicotteri militari, in quanto la forte radioattività impedisce di volare sulla struttura. S

Nucleare: incubo nube radioattiva, in Finlandia corsa allo iodio

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Mentre in tutto il mondo si è terrorizzati per la catastrofe nucleare che sta avvenendo in Giappone a Fukushima e in altri impianti atomici del Paese nipponico, in Italia si respira aria di grande tranquillità e spocchia. Cambiando canale sullo scassato digitale terrestre è rarissimo imbattersi in una notizie, e i nani e le ballerine (anche di una certa età) continuano a ballare e ciarlare mezzi nudi. Se poi si becca un programma "mainstream" di notizie spuntano come funghi (atomici) "esperti nucleari" che tranquillizzano il "popolo" sulla situazione nipponica e benedicono il futuro "nucleare" italiano, con prese di posizione agghiaccianti e irresponsabili. Chi conosce minimamente l'argomento rimane sconvolto dalla disinformazione scientifica che si sta facendo oggi in Italia. Non a caso Greenpeace è durissima su questa pantomima nuclearista: "Mentre l'emergenza nucleare in Giappone è ancora fuori controllo, in Italia politici e cosi

"I raid contro Gheddafi sono pronti"

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Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna e alcuni Paesi arabi stasera hanno lanciato un ultimatum al leader libico chiedendo la fine ‘immediata’ di ‘tutti gli attacchi’ contro la popolazione e di fermare l’avanzata contro Bengasi e altre citta’ in mano ai ribelli. Il bluff del Colonnello alla comunita’ internazionale non ha retto a lungo. Poche ore dopo aver annunciato di voler scatenare ‘l’inferno’ su Bengasi, la citta’ insorta in armi contro il suo ultraquarantennale regime esattamente un mese prima, il rais libico ha ordinato un cessate il fuoco quando i caccia francesi e britannici, assieme a quelli americani, italiani e di qualche Paese arabo, stavano gia’ scaldando i motori dopo aver ottenuto il via libera ieri sera dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per imporre una no-fly zone rafforzata. ‘La Libia non ha paura’, ha detto questa mattina con la consueta sprezzante arroganza il secondogenito del Colonnello, Saif al Islam, annunciando l’invio a Bengasi dei reparti anti-te

Crocifisso: Strasburgo assolve l’Italia

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Strasburgo ha dato ragione all'Italia. La Corte europea per i diritti dell'uomo ha emesso oggi l'attesa sentenza in merito all'accusa, mossa nei confronti del nostro Paese, di violazione dei diritti umani rispetto all'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche. Il risultato finale, quindi, ha disposto l'assoluzione dell'Italia, con quindici voti favorevoli e solo due contrari. I giudici hanno dunque accolto la tesi difensiva, secondo la quale non sussistono elementi che provino l'influenza sugli alunni dell'esposizione dell'icona religiosa in questione. Con il pronunciamento odierno, Strasburgo ha chiuso il fascicolo inerente il caso "Lautsi contro Italia". Il 27 luglio 2006, infatti, era stata Sonia Lautsi, cittadina italiana di origini finlandesi, a presentare il ricorso alla Corte europea, lamentandosi per la presenza del crocifisso nelle aule dell'istituto frequentato dai figli. In breve, Lautsi sosteneva che la pres

Quanto costa ai conti pubblici il radicale Marco Beltrandi

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Il deputato del Pd Marco Beltrandi Recidivo lo è, perché già nel marzo del 2010 fu autore, in Commissione vigilanza della Rai, di quella norma sulla par condicio che permise al direttore generale Mauro Masi di sospendere le trasmissioni di approfondimento politico per 40 giorni. Una trovata geniale per consentire al direttore berlusconiano di sospendere trasmissioni sgradite come “Ballarò” e “Annozero”. Nei giorni scorsi ha compiuto un altro capolavoro, votando con la maggioranza e affossando la mozione che chiedeva l’ election day , cioè l’accorpamento del voto amministrativo e quello referendario. Costo della rinuncia: oltre 300 milioni di euro. Ma anche la sospensione dei talk-show nel 2010 costò svariati milioni alla Rai (per mancata pubblicità) e quindi ai contribuenti. Ed allora ci si chiede: perché questi soldi non ce li mette il geniale Beltrandi? Il suo nome è Marco Beltrandi, 42 anni, bolognese, impegnato con il partito radicale, nel 2008 è riuscito a farsi eleggere nelle l

Torna l’elettricità a Fukushima, il Giappone inizia a sperare

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Un successo che potrebbe risolvere, o almeno tamponare in maniera determinante, la crisi atomica giapponese. La corrente elettrica è tornata in vari segmenti della centrale elettrica di Fukushima, 100 chilometri a nord di Tokyo, dove è in corso la più grave crisi atomica che gli ultimi 50 anni ricordino, conseguente ad un altrettanto straordinario terremoto che ha colpito il Giappone nei giorni scorsi. La centrale elettrica di Fukushima, dotata di una tecnologia risalente e inadeguata a sopportare lo sforzo, stava scivolando via via che i giorni passavano sempre di più nell’incubo nucleare; notizie di una fusione imminente del nocciolo, pericolo radiazioni e una zona rossa larga chilometri. CORRENTE ELETTRICA Il personale di sicurezza giapponese, pompieri e protezione civile, continuano a tentare il raffreddamento artificiale del nocciolo tirandoci sopra quintali di acqua di mare. Il ritorno della corrente elettrica è una buona notizia, perchè potrebbe essere utile a riattivare le po

Ruby: "Berlusconi è come la Caritas, aiuta tutti fuorchè gli italiani"

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ROMA - Da ieri è stata notificata la chiusura del filone d'inchiesta Rubygate da parte dei Pm della Procura di Milano e oggi sulla Repubblica appare l'intervista rilasciata da Silvio Berlusconi, proprio su quel quotidiano che lo stesso premier querelò per le famose dieci domande a cui non diede mai risposta in seguito alla sua partecipazione al diciottesimo compleanno di una ragazzina di Casoria: Noemi Letizia.

Sudan: stupri come arma politica

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Non finisce con la vittoria al referendum per l’autodeterminazione del Sud Sudan, sancita lo scorso 7 febbraio, il più lungo conflitto africano con i suoi oltre due milioni di morti in trent’anni anni di scontri. Infatti, nonostante il presidente del Sudan Omar Al Bashir accusato di crimini di guerra, contro l’umanità e genocidio, in un discorso alla televisione, abbia annunciato che accetterà il verdetto delle urne, la situazione rimane critica e difficilmente controllabile. Medici Senza Frontiere (Msf) sta facendo fronte ad una “massiccia affluenza di feriti, come risultato dei recenti scontri iniziati nei giorni scorsi nello Stato dell’Upper Nile in Sud Sudan”. “La maggior parte dei ricoverati mostrano ferite da armi da fuoco e hanno gravi ferite all’addome e agli arti” ha spiegato Tim Baerwaldt, capo missione di Msf in Sud Sudan. A causa degli scontri tra l’esercito del sud Sudan e gli antigovernativi del generale George Athor, molte aree sono rimaste isolate e quindi le persone

Chi sono i mercenari di Gheddafi?

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Dall’esplosione delle violenze in Libia si è subito parlato di “soldati mercenari africani” al soldo del dittatore libico responsabili di stragi e di immani violenze. Ma chi sono veramente questi mercenari tra i quali, secondo un sito web dell’opposizione libica ma non è confermato, ci sarebbero anche elementi italiani? Ci sembra di poter smentire con quasi certezza che vi siano mercenari italiani mentre si parla con insistenza di mercenari bianchi che, secondo diversi testimoni, parlano francese e afrikaans il che farebbe supporre anche la presenza di mercenari sudafricani. Di sicuro la maggioranza delle truppe mercenarie al soldo del dittatore libico sono nere africane, per lo più provenienti dal Kenya, dal Mali, dal Niger e dal Ciad. La presenza di mercenari kenioti è una novità. A parlarne per primo è stato l’ex capo del protocollo del col. Gheddafi, Nouri Al Misrahi, in una intervista ad alcuni media arabi. Al Misrahi ha raccontato che negli ultimi giorni sono arrivati dal Kenya

Continua la "Guantanamo" di Manning, il soldato che riferiva a Wikileaks

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Continua la Guantanamo di Bradley Manning, il soldato 23enne gola profonda di Wikileaks all'interno dell'esercito USA, all'interno di un carcere di massima sicurezza a Quantico, in Virginia. In isolamento per 23 ore al giorno, obbligato a dormire in mutande e senza occhiali da vista, nè lenti a contatto. Tenuto sveglio a forza tra le cinque del mattino e le otto di sera tenendo sempre il proprio volto ben visibile ai militari che lo sorvegliano e che ogni cinque minuti chiedono il suo stato di salute. Sembra 1984, ma non lo è. Ora parlare di Manning tra gli amministratori statunitensi diventerà un tabù che rischia di far saltare anche la poltrona. E' successo con Philip Crowley, portavoce del dipartimento di Stato Usa che parlando con gli studenti del Massachusetts Institute of Technology, aveva definito il trattamento del militare "stupido e controproducente". Il giorno prima il presidente Barak Obama, rispondendo a una domanda alla Casa Biana, aveva invec

cinquanta “coglioni” di Fukushima

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Non ne conosciamo il numero esatto: possono essere cinquanta oppure sono solo quarantanove. Quel che sappiamo è che da giorni lottano per evitare che le sbarre di combustibile nucleare della centrale di  Fukushima  si surriscaldino facendo saltare tutto; e nessuno di loro si è messo in malattia o ha accampato un’altra scusa per andarsene via. Non è difficile immaginare cosa fanno da giorni, magari senza andare a dormire. Sicuramente seguono sui monitor della strumentazione della centrale l’andamento dell’attività dei reattori nucleari, aprono e chiudono valvole dei circuiti di raffreddamento di acqua di mare, tagliano lamiere e saldano tubazioni, si fermano a pensare e poi riprendono a correre come matti, e così via.

Ricostuire L’Aquila costa 300 milioni in più: ecco chi ci sta guadagnando

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I costi del Progetto C.A.S.E. che ha prodotto le 19 new town a L’Aquila vengono spesso analizzati, ma raramente comparati e valutati. Per il fatto che l’onere sostenuto dalla Protezione civile è costantemente aumentato nel tempo, mentre sta regolarmente calando il numero di sfollati ivi ricoverati, in comodato d’uso. Tutte le case di questi C.A.S.E. furono fatte come provvisorie, ma durature, per dare un tetto a coloro che nel capoluogo ebbero (ed hanno tuttora) la casa inagibile o distrutta. Tutte progettate dall’ing.  Gian   Michele   Calvi ipotizzando un costo di  560milioni  e tutte terminate a febbraio 2010. Indi, passarono in gestione al Comune . Ciononostante, solo ora, il successore di Bertolaso  ha reso accessibile l’ultimo resoconto di spesa che, con una sorprendente  maggiorazione  del  45,7% , ora sfiora gli  816milioni  d’Euro. Avvenuta assai prima dell’incremento dei costi delle escort e della benzina. In un periodo di grande preoccupazione per la “stagflation” (combinazi

S’è risvegliato il Marsili, vulcano sommerso nel Tirreno: rischio tsunami?

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Il Marsili, uno dei vulcani sommersi nel mar Tirreno, s'è risvegliato: è alto il rischio di tsunami in tutto il Tirreno meridionale a causa di possibili eventi franosi lungo i versanti dello stesso vulcano. L'allarme è lanciato dal prof.  Franco Ortolani , ordinario di Geologia e Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio, Università di Napoli Federico II. Ma non bisogna lasciarsi prendere dal panico, anzi,  "bisogna al più presto organizzare sistemi di difesa dei litorali"  come spiega lo stesso geologo in uno studio approfondito pubblicato sul MeteoPortale del Mediterraneo,  http://www.meteoweb.it , con cui collabora. La chiave di tutto sta nelle isole Eolie che potrebbero svolgere il ruolo di "sentinelle" e annunciare con netto anticipo l'arrivo dell'onda di maremoto:  "Uno studio che ho avviato  spiega  Ortolani  -  dopo il 0maremoto del 30 dicembre 2002 che interessò Stromboli, le isole vicine e la costa compres

La Chiesa e la schiavitù

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Secondo un luogo comune molto diffuso, il cristianesimo avrebbe “abolito” la schiavitù.  A riprova si cita Paolo « Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù » ( Lettera ai Galati , 3,28). In realtà Paolo afferma sì l’uguaglianza, ma solo su un piano spirituale, davanti a Dio e nell’altra vita. E tuttavia ancora nel 1888 Leone XIII nell’ In plurimis  ripeteva: « Non si attribuiranno mai abbastanza elogi né si sarà mai abbastanza grati alla Chiesa cattolica, che per somma grazia di Cristo Redentore abolì la schiavitù, introdusse tra gli uomini la vera libertà, la fratellanza, l’uguaglianza, e perciò si rese benemerita della prosperità dei popoli ». Ma ciò è contraddetto dalla storia. La schiavitù dall’Antico al Nuovo Testamento Già nei testi che, secondo la Chiesa, sono ispirati da Dio, si legittima la schiavitù. Il  Decalogo ordina di « non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schia

Il terribile segreto: gli USA eseguivano esperimenti su disabili e carcerati.

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FONTE: DAILYMAIL.CO.UK Alcune fotografie mostrano come gli Stati Uniti eseguivano esperimenti sui cittadini disabili e sui carcerati. Sono comparse alcune fotografie che forniscono la terribile prova del fatto che i medici del governo degli Stati Uniti spesso eseguivano esperimenti sui cittadini americani disabili e sui detenuti. Questi esperimenti consistevano ad esempio nella trasmissione dell'epatite ai malati di mente in Connecticut, nell'intromissione di un virus influenzale pandemico direttamente nelle narici dei detenuti in Maryland, nell'iniezione di cellule cancerose in malati cronici all'ospedale di New York.   Nella foto: la prigione di Holmesburg, torre di guardia 2 Gran parte di questa orribile faccenda risale a un periodo tra i 40 e gli 80 anni fa, pur costituendo lo sfondo di una recente assemblea di una commissione presidenziale di bioetica a Washington. Detenuti "volontari": In questa fotografia del 1966, l'amministratore