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Visualizzazione dei post da luglio 17, 2011

L'uso del manganello secondo i regolamenti della Polizia. La realtà è molto diversa

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Da quanto si evince dal manuale del Reparto Mobile della PS, l' uso del "manganello" ha tutt' altro scopo rispetto a quello che siamo abituati a vedere, ovvero non dovrebbe essere utilizzato per "offendere" ma per "dissuadere". Vediamo nel dettaglio la pagina 4 del suddetto: -lo sfollagente non va mai considerato come mezzo punitivo; deve essere eventualmente impiegato contro gli elementi più violenti come strumento di difesa-offesa-interdizione;deve essere utilizzato con decisione,mai con brutalità. - lo sfollagente non deve mai essere usato contro il capo,il viso e la spina dorsale. -lo sfollagente in dotazione è composto da polimeri in gomma. E' di forma cilindrica con impugnatura a nervature orizzontali per la presa. Ha una cavità ridotta e una lunghezza di sessanta centimetri. Il peso complessivo risulta di cinquecentocinquanta grammi.

i poliziotti violenti del G8 salvati da una legge ad Hoc: NON RISARCIRANNO i danni

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Una "leggina", anzi la postilla di una leggina, per salvare dalla bancarotta dei risarcimenti milionari i poliziotti condannati per il G8 di Genova del 2001. I 26, tra funzionari e agenti condannati per l'irruzione alla scuola Diaz del luglio 2001, e i loro 44 colleghi responsabili degli abusi nel carcere di Bolzaneto. "Lo Stato per le vicende del G8 ha pervicacemente negato il diritto al risarcimento delle vittime impugnando, ad esempio, tutte le sentenze civili, e questa legge ne è la riprova". Il procuratore generale Enrico Zucca, pm storico assieme al collega Francesco Albini Cardona del processo Diaz, bolla così la notizia. "Misure urgenti in materia di sicurezza", così era stato presentato il decreto il 12 novembre. Ma quando diventa legge il 17 dicembre compare un articolo "2 bis" per la costituzione di un "fondo di solidarietà civile" per vittime di "manifestazioni sportive" ma anche, genericamente, "di man

Lettere dall’Aquila – I turisti: “Ringraziate Berlusconi che ha fatto le case”

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''Ciò che è arrivato dai tg sono le lamentele per i tempi lunghi, le lamentele per le case piccole. Ciò che non è chiaro è che qui la vita per alcuni, si è fermata al 6 aprile'' Pubblichiamo la lettera di un'aquilana che racconta la vita a oltre due anni dal terremoto del 6 aprile 2009. "Qualche tempo fa - scrive - ero alla processione a Collemaggio, e una vecchia signora, turista, mentre noi pregavamo ci è passata davanti dicendo un po' stizzita: 'e ringraziate Berlusconi piuttosto che vi ha fatto le case', ecco in quel momento io ho capito che la gente vede solo ciò che vuol vedere". Buona lettura.

Mafia, "rito di iniziazione": affezionarsi a un cane e poi decapitarlo

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L'articolo contiene immagini molto forti se sei facilmente impressionabile, non proseguire la lettura! clicca qui per tornare alla home Una brutta pagina che ci arriva dal sud Italia, da una regione bella come la Sicilia.... sembra sia una sorta di "rito", macabro, per entrare nel giro della mafia: obbligano ad affezionarsi ad un cane per poi ucciderlo, una sorta di scuola alla crudeltà per abituarsi ad uccidere. Senza parole. Speriamo che le nuove generazioni siciliane si ribellino a questo scempio, intanto scriviamo compatti al sindaco di Carlentini per dire NO a questo orrore. sindaco@comune.carlentini. ​sr.it Spett.le sindaco Giuseppe Basso, essendo venuto a conoscenza dei macabri fatti avvenuti nella vostra cittadina il 5 Luglio 2011, quando davanti all'abitazione di un militare dell'arma dei carabinieri è stata rinvenuta la testa mozzata di un cane, desidero esprimere la mia sincera vicinanza alla vittima di questo vile gesto intimidatorio e nel c

Nepal: la “Mecca” dei matrimoni gay e del turismo omosessuale

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Lo stato centro-asiatico offre pacchetti vacanze, comprensivi di matrimonio con rito indù, a 11 mila dollari Organizzare un  matrimonio  in un  tempio Indù  non è una cosa insolita in  Nepal . La gran parte di coloro che si sposano, opta per una  cerimonia tradizionale  in uno dei  luoghi  di  culto  del paese. Anche se a convolare a nozze sono Courtney Mitchell e Sarah Welton, due  donne  di nazionalità americana, le prime lesbiche a sposarsi con rito indù, nello stato centro-asiatico. Come riportato dal  magazine  statunitense  Time , le signore hanno scelto un tempio su una collina non lontano dalla capitale  Kathmandu , per festeggiare la propria unione. Si sono scambiate  ghirlande mentre il  giovane sacerdote   indù   recitava il  mantra  e gli  artigiani locali  suonavano i  5 strumenti musicali nuziali . Mitchell, che insegna psicologia all’Università di Denver, indossava per l’occasione  abiti tradizionali  nepalesi riservati allo  sposo  (lungo doppio petto, camicia e panta

Argentina, il paese degli schiavi

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La Organizzazione non governativa argentina La Alameda  ha lanciato una denuncia shock: cinquecentomila persone in Argentina sono ridotte in schiavitù . Due gli ambiti: sessuale e lavorativo. E si tratta perlopiù di immigrati  irregolari senza documenti e di adolescenti . Ma la cifra potrebbe addirittura essere più cospicua. Gustavo Vera, presidente della Ong, ha spiegato in una conferenza stampa a Buenos Aires, come  la maggioranza dei lavoratori schiavi  si trovino nel settore agricolo, in campi lontani dai centri urbani, e che l'Argentina conta  ottomila bordelli illegali con sessantamila schiave del sesso, remunerate con somme denigranti . Numeri che coincidono con i dati della Rete nazionale stop al traffico, alla tratta e allo sfruttamento sessuale commerciale di bambini, bambine e adolescenti (Ratt) che aggiunge come  ogni anno spariscono circa 500 adolescenti poi schiavizzati . Cifre incredibili che la  Oficina de Rescate y Acompañamiento a Personas Damnificadas por el

Modena, condannato a 20 anni il prete omicida. Ma per la chiesa resta sacerdote

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Il parroco uccise nel 2009 l'amico che lo ospitava da 20 anni e suo socio in affari. Il Vaticano non ha mai preso le distanze, la curia modenese ha sempre continuato a pagargli gli avvocati e i periti. Nella sentenza non è stata riconosciuta la premeditazione come voleva il pm Il parroco di  Vignola Giorgio Panini  è stato condannato a vent’anni di carcere per aver ucciso a coltellate il socio d’affari  Sergio Manfredini  la notte dell’antivigilia del  2009 . Dopo  due ore di camera di consiglio il gup Domenico Truppa ha riconosciuto colpevole il sacerdote di  omicidio volontario , da un lato rigettando la tesi difensiva dell’ infermità mentale  e dall’altro  escludendo la premeditazione  contestata dall’accusa che aveva  chiesto l’ergastolo . In sostanza il giudice ha considerato equivalenti aggravanti e attenuanti  (risarcimento del danno e generiche) applicando alla pena base la continuazione per le  lesioni provocate alla moglie di Manfredini  (ferita dai fendenti) e lo sc

Un numero identificativo per gli agenti di polizia impegnati in dis-"ordine pubblico"

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Se Domenica uno steward impazzisce e picchia a sangue un tifoso, è POSSIBILE IDENTIFICARLO tramite il numero IDENTIFICATIVO posto sul giubbino... PERCHE' NON USARE UN "NUMERO" ANCHE PER GLI AGENTI CHE FANNO SERVIZIO DI ORDINE PUBBLICO???? Ovviamente perché lo stato NON VUOLE DARE UN VOLTO agli agenti che massacrano con cattiveria i ma nifestanti... LA SOLUZIONE SAREBBE SEMPLICE... PENSATECI. Ormai basta un semplice videofonino per documentare abusi e soprusi...!!! In alcuni casi l'uso del manganello FORSE sarà anche giustificabile, ma non il massacro, la mattanza!!! Quando si accaniscano in 5-6 a dare calci e manganellate, contro una donna (o un uomo: è uguale) inerme, sdraiato a terra sanguinante, QUESTI ASSASSINI DEVONO CAMBIARE MESTIRE!!! Le loro foto sbattute su tutti i TG come verrebbe fatto se fossero 5-6 manifestanti ad accanirsi con chi indossa una divisa... MA *NESSUNO* - destra o sinistra - HA MAI PROPOSTO SERIAMENTE UNA REGOLA DI  CUI C'è TANTO, T

Genova 10 anni dopo: il processo per i fatti della caserma-lager di BOLZANETO

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«Li hanno picchiati, da quando sono usciti dai cellulari a dentro le stanze   della caserma di Bolzaneto». Queste le dichiarazioni di due agenti di polizia penitenziaria, che ammettono nel gennaio del 2004 le violenze contro i manifestanti arrestati durante il G8 : una svolta decisiva, grazie a cui si riapre l'inchiesta dei pubblici ministeri Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati sulle torture all'interno della caserma di Bolzaneto, adibita in occasione del Vertice a centro di detenzione temporaneo. Nei 43 avvisi di chiusura indagini si ipotizzavano infatti solo reati come abuso d'autorità sui detenuti, abuso d'ufficio e falso ideologico; le rivelazioni dei due agenti "pentiti" hanno anche portato all'invio di avvisi di comparizione all’ex colonnello (ora Generale) del disciolto corpo degli agenti di custodia Oronzo D'Oria.  L'11 maggio 2004 i sostituti procuratori firmano 47 richieste di rinvio a giudizio; le accuse sono diventate più p

G8 dieci anni dopo: il processo per la morte di Carlo Giuliani (Piazza Alimonda)

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Il 20 luglio 2001 si aprono le indagini preliminari condotte dal PM Silvio Franz, con l'invio delll'avviso di garanzia per omicidio volontario ai carabinieri Mario Placanica (ausiliario al sesto mese di servizio) e Filippo Cavataio (che era alla guida del Defender). Il 27 agosto 2002 il PM Franz apre l'inchiesta per tentato omicidio a carico di 3 manifestanti presenti in piazza Alimonda. Il 2 dicembre 2002 il PM Franz avanza la richiesta di archiviazione per Mario Placanica (per legittima difesa) e per Filippo Cavataio (nell'autopsia, eseguita dai medici legali Marcello Canale e Marco Salvi, si esclude che il doppio passaggio del Defender sul corpo di Carlo gli abbia potuto procurare lesioni mortali). Il procedimento per l'omicidio di Carlo Giuliani è stato così archiviato il 5 maggio 2003 dal GIP Elena Daloiso, che ha accolto non solo la richiesta di archiviazione formulata dal PM Silvio Franz per legittima difesa, ma anche per "uso legittimo delle armi in ma

Lettera aperta ai giornali di un abitante della Val di Susa

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Riceviamo e pubblichiamo questa lettera datata 4 luglio 2011. Rappresenta una testimonianza importante, un punto di vista diverso da quello dei reportage giornalistici che ci propina la tv, e crediamo che a questo tipo di testimonianze debba essere dato spazio, con qualunque mezzo, perché non passi il messaggio unico, unilaterale, precotto e fazioso della nostra tv di Stato (o del nostro Stato di tv). “Mi chiamo Silvano Xxxxx e sono un cittadino, abitante della Valle di Susa, luogo ormai noto, ahimè, più come sinonimo di Tav che come bel territorio alpino dove fare qualche passeggiata in relax. Come cittadino, sono preoccupato. Il giorno dopo la manifestazione No Tav del 3 luglio in Valle di Susa, sono preoccupato per la libertà degli italiani, costretti a ricevere un’informazione parziale, distorta e schierata. Gli italiani hanno visto in televisione scene di guerriglia con protagonisti due-trecento (forse) attivisti e centinaia di agenti. Gli italiani non hanno visto – o non è stat