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Visualizzazione dei post da novembre 14, 2010

Quello che la TV non dice su Papa Ratzinger

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Articolo estratto da www.cristianesimo.it Joseph Ratzinger accusato di:  Favoreggiamento  del reato di PEDOFILIA Il signor Joseph Ratzinger è riuscito ad evitare di essere giudicato da un Tribunale USA solo perché, come capo di Stato, il Pontefice romano non è processabile. ROMA  - La Corte Distrettuale del Texas non si è ancora pronunciata in merito alla procedura giudiziaria civile presentata contro Papa Benedetto XVI, accusato di  complotto  per  coprire le molestie sessuali contro tre ragazzi  da parte di un seminarista: ma dopo l’intervento dell’Amministrazione Bush è assai probabile che la denuncia venga respinta. Il vice ministro della Giustizia  degli Stati Uniti, Peter Keisler, ha infatti bloccato la procedura giudiziaria ricorrendo alla cosiddetta "suggestion of immunity", una misura legale che stando a quanto stabilito dalla Corte Suprema dev’essere obbligatoriamente recepita dai tribunali di grado inferiore. Keisler ha ufficialmente informato  il tribunal

PERCHE’ MOLTI PRETI SONO PEDOFILI? Intervento di uno psicoterapeuta

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Sempre più spesso, nonostante la censura di Stato si affanni per impedire la divulgazione di questo genere di notizie, vengono riferiti dalla stampa, ma soprattutto dai siti internet italiani ed esteri, episodi di pedofilia che hanno come protagonisti dei preti.  Che si tratti di una vera e propria “epidemia” lo dimostra anche lo zelante interessamento del signor Giuseppe Ratzinger il quale, qualche anno fa, da cardinale, interveniva con veemenza contro i media americani che “osavano” diffondere questo genere di notizie, che potevano turbare i fedeli e gettare discredito sulla Chiesa cattolica.  Evidentemente già da allora il modello di “informazione corretta” adottato da Ratzinger era quello italiano, enfatico e trionfalistico quando si tratta di osannare il papa, omertoso e mistificatorio quando si tratta di nascondere le malefatte della chiesa o dei suoi funzionari.  La mancanza di pudore da parte del signor Ratzinger giunse persino a fargli teorizzare che, poiché la percentuale

Mafia, Lombardo: “Nessun soldo dai boss. Però qualche mano di troppo l’ho stretta”

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E’ vero ho incontrato  Rosario Di Dio  (boss sorvegliato speciale ndr) presso la sua pompa di benzina in campagna elettorale, ma non ho mai preso soldi dalla mafia”.  Raffaele Lombardo , governatore della Sicilia, respinge ogni accusa di vicinanza a  Cosa nostra  e parla del sistema di rapporti che lo ha portato a governare la Sicilia. Un sistema in cui – secondo il presidente della Regione, indagato dalla procura di Catania per un presunto concorso in associazione mafiosa – sarebbe normale trovare un posto di lavoro al figlio di un boss “caduto in disgrazia”, incontrare un arrestato per mafia o discutere di questioni elettorali con il portavoce del boss di Enna,  Raffaele Bevilacqua , consigliere provinciale Dc, “che – dichiara Lombardo – conosco da tempo”. Tutto avviene in conferenza stampa davanti a decine di telecamere, in diretta satellitare a  palazzo D’Orleans , sede della Regione. Secondo la  procura di Catania  il leader del  Mpa  avrebbe intrattenuto rapporti   con la crimi

Tutta la vicenda su Poste Italiane denunciata da Francesco Carbone

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clicca per ingrandire Ho denunciato con denuncia querela i capi della Procura di Verona Papalia e Schinaia , i quali , pur avendo in mano tutte la prove fornite da me allegate alla mia denuncia penale contro alti dirigenti Di Poste Italiane , Dirigenti dell'Ispettorato del Lavoro, Dirigenti dello Spisal (USL) , ditte appaltanti e un dirigente della Cgil, non hanno fatto alcuna indagine e dopo 17 mesi e 8 giorni hanno archiviato la mia denuncia senza neanche avvisarmi come la legge prevede in base all'art 408 cpp, inserendola volontariamente a mod 45 Fatti non costituenti reato per distogliere dall'azione penale gli alti funzionari che avevo denunciato per gravi reati penali . Io per 7 anni sono stato responsabile su Verona della ditta che ha l'appalto di Poste Italiane fino a quando sono stato costretto a dare le mie dimissioni a seguito di minacce e vessazioni ricevute dall'amministratore della ditta appaltante , e dagli alti dirigenti di Poste Ital

Sentenza Dell'Utri: il testo integrale

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Ecco le motivazioni della sentenza della Corte d’Appello di Palermo che, il 29 giugno scorso, ha condannato Marcello dell’Utri a 7 anni.  CLICCA QUI PER SCARICARE LA SENTENZA

Ruby in discoteca, coperta di insulti

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Bagno di folla sabato sera per Ruby, la 18enne marocchina che ha dichiarato di essere stata a una festa nella residenza di Arcore del presidente del Silvio Berlusconi. Seduta su un «trono» dorato in stile Lele Mora, circondata da numerose guardie del corpo, è stata una «reginetta» sorridente ma silenziosa: non ha detto una parola. In compenso le sue coetanee milanesi - l'età media dei presenti era intorno ai 20 anni - non le hanno risparmiato insulti ed epiteti anche pesanti, mentre la parte maschile del pubblico, com'era prevedibile, le ha dedicato qualche goliardico coro «da stadio». Tubino nero, scarpe leopardate, vistosi bracciali dorati ai polsi, Ruby (vero nome Kharima El Mahrough) si è limitata ad azzardare qualche passo di danza sul palco, a mandare baci e smorfiette e a bere qualche flute di champagne. La ragazza era l'ospite speciale della serata alla discoteca "Karma - Il borgo dei sensi" in via Fabio Massimo, al quartiere Corvetto. Venti minuti circa

Dell’Utri, la sentenza: “Era il mediatore tra la mafia e Berlusconi”

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Le motivazioni della sentenza che ha condannato il senatore PdL Il senatore  Marcello Dell’Utri  avrebbe svolto una attivita’ di  ‘mediazione’  e si sarebbe posto quindi come ‘ specifico canale di collegamento ‘ tra Cosa   nostra  e  Silvio   Berlusconi . Lo scrivono i giudici della  Corte d’Appello  di Palermo  nelle motivazioni, depositate oggi e in possesso dell’ ANSA , della sentenza con la quale Dell’Utri e’ stato condannato il 29 giugno scorso a  sette anni di reclusione per  concorso esterno in associazione mafiosa . SETTE ANNI DI RECLUSIONE  – Sono 641 le pagine depositate in cancelleria dai giudici. Spiegano il perche’ della condanna di cinque mesi fa. Il parlamentare e’ stato condannato per i fatti avvenuti fino al 1992 e assolto per quelli successivi. Il collegio presieduto da  Claudio   Dall’Acqua , a latere Sergio   La   Commare  e il relatore  Salvatore Barresi , gli hanno ridotto la pena dai nove anni subiti in primo grado a sette anni. AGGANCIO’ BERLUSCONI  – Per i gi

ISTAT: quadruplica la cassa integrazione, coinvolti in 300.000

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Nella media del 2009, 300.000 occupati sono stati coinvolti dalla cassa integrazione, un valore quattro volte superiore rispetto a quello registrato l'anno precedente. Il dato è contenuto nell'annuario statistico dell'Istat in cui viene evidenziato «il massiccio ricorso», soprattutto nel settore industriale, a tutti i generi di cassa (ordinaria, straordinarie e in deroga). Ad essere coinvolti dalla cig sono stati principalmente i dipendenti delle regioni settentrionali (nel 69,9% dei casi), quelli delle imprese con più di 50 addetti (nel 61,9% del casi) e gli occupati delle classi di età centrali (59,4% di occupati tra i 25 e i 44 anni). (ANSA). Per condividere su Facebook o altri social network utilizza l'apposito pulsantino sotto il post Fonte

Treviso: “Credete a una bugiarda immigrata e non a me?”

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Ovviamente, non tutti i cittadini veneti hanno questa "mentalità": generalizzare sarebbe sbagliatissimo: tuttavia, crediamo che avere avuto per lunghi anni un sindaco come Gentilini, condannato per "istigazione all'odio razziale", contro gli extracomunitari ma anche contro i gay, abbia sicuramente influito negativamente sui cittadini di Treviso: dove è successo il fatto: dalle parole di questa "signora" emerge come questa consideri "inferiori" gli stranieri. Di seguito riportiamo un video (uno dei tanti video che lo riguardano) dove Gentilini parla di "pulizia etnica" nei confronti dei "culatoni"... ‘ Volete credere ad una straniera bugiarda e non dar retta a me che sono trevigiana? ‘ Gli agenti di una volante si sono sentiti apostrofare cosi’ dalla  proprietaria di un cane , un cucciolo di labrador che poco prima, mentre giocava con una  bimba macedone  di  4 anni  incrociata per strada insieme alla madre, aveva fatto c

Legambiente: preccupano ponte sullo Stretto e nucleare

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Le dichiarazioni rilasciate da Silvio Berlusconi sull’avvio dei lavori per il ponte sullo Stretto di Messina preoccupano il presidente nazionale di Legambiente,Vittorio Cogliati Dezza. " Non ci sembra che il ponte sullo Stretto sia una priorità per il Paese, anzi! Se si investe in questa opera mastodontica si perde la vera grande occasione di modernizzare l’Italia investendo sulla mobilità urbana e ferroviaria, le due grandi emergenze che contribuiscono a collocarci agli ultimi posti in Europa sul fronte della riduzione delle emissioni di CO2 ". Cogliati Dezza ricorda inoltre che " tanti esponenti di rilievo del 'Popolo delle Libertà' (PdL) hanno siglato il patto per l’Ambiente di Legambiente che impegna a realizzare le poche opere necessarie, scongiurando invece lo sperpero di fondi pubblici e ulteriori colate di cemento ".  In vista delle elezioni politiche, Legambiente aveva infatti invitato tutti i candidati a sottoscrivere un “Patto per l’ambiente” co

"Tengo famiglia" una parentopoli dilagante

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Si moltiplicano i casi in cui vengono sistemati gli eredi, i compagni e gli amici. Dal ministro Bondi alla ministra del Tursimo Michela Brambilla Dopo il triplo salto carpiato telefonico realizzato dall’onorevole Manuela Repetti, compagna del ministro della Cultura Sandro Bondi, nel tentativo di spacciare al Fatto Quotidiano come cosa buona e giusta l’assunzione del figlio  Fabrizio Indaco presso il ministero diretto dal proprio compagno, bisogna aggiornare la lista delle categorie familiari proficue. È la volta dunque di “patrignopoli”. Sandro Bondi , patrigno in pectore di Fabrizio Indaco non può non sapere che il figlio della compagna lavora alla direzione generale del cinema. Ma a quanto pare non è un problema, né di opportunità né di altro. Anzi. Secondo la signora Repetti, deputata del Pdl, non si tratterebbe di favoritismo, bensì di assegnazione debita di lavoro a un giovane che, nell’attesa di laurearsi in ritardo, “deve pur guadagnare qualcosa”. E non sarà certo un problema