Italia: cassa integrazione per mezzo milione, licenziamenti, sfratti e pignoramenti

Sono stati resi noti i dati relativi al 2012 sulla Cassa integrazione: la richiesta supera il mezzo miliardo di ore, ed i lavoratori cassintegrati a zero ore sono più di 500.000, con un taglio del reddito complessivo per oltre 2 miliardi di euro, poco meno di 4.000€ di reddito in meno per ciascun lavoratore. Diminuisce quindi il potere d'acquisto delle famiglie, molte delle quali attraversano una situazione di difficoltà economica aggravata da mutui casa e altri prestiti alla quale devono fare fronte. All'esercito di oltre 500.000 cassaintegrati dobbiamo sommare coloro che sono nelle liste di mobilità, di cui non è dato sapere il numero preciso, ma dovrebbe corrispondere a circa 1/3 di coloro che sono in cassa integrazione: oltre 150.000 persone. NON DIMENTICHIAMOCI INOLTRE DEGLI ESODATI, un altro esercito di almeno 390.000 persone, forse di piùsul cui numero la Fornero ha persino mentito. Persone con un'età che prima della riforma sarebbe valsa la pensione, che si ritrovano senza pensione e senza lavoro.

E mentre ogni giorno chiudono i battenti ben 1.626 attività - artigiani, commercianti, piccoli imprenditori che rimangono senza lavoro - da tutta Italia arrivano segnalazioni di grandi aziende che tagliano il personale: i casi ormai non si contano più. Ed in molti casi, alla base c'è la delocalizzazione, aziende in perfetta "salute" che si trasferiscono laddove produrre costa meno per aumentare il fatturato, è il caso di Omsa, che ha lasciato senza lavoro 350 lavoratori per trasferire lo stabilimento in Serbia e di molte altre aziende, compresi i call center delle compagnie telefoniche, che hanno chiuso in Italia per aprire all'estero, in particolare in Albania ed in Tunisia. Gli studi di Cinecittà vogliono ridurre il personale di 200 unità, mentre il gruppo Poste Italiane, nonostante gli utili da record, licenzierà 2.000 dipendenti, nell'ambito di una riorganizzazione finalizzata ad ottimizzare gli utili con la chiusura di 1.152 uffici e la riduzione dell'orario in altri 634.

E nel frattempo aumenta la pressione fiscale e il costo della vita: una vera macelleria sociale che non sembra destinata a finire, bensì a peggiorare. E i dati evidenziano in tutta la sua gravità questa crisi profonda. Gli sfratti in 5 anni sono aumentati del 64% mentre nel 2011 44.000 famiglie hanno perso la casa grazie ad equitalia, contro le 37.472 del 2010, e nonostante ancora non siano disponibili dati ufficiali relativi al 2012, l'unica certezza è che il dato sarà ancora peggiore rispetto agli anni precedenti.

Governo e partiti giovedì scorso hanno ratificato al senato i trattati di MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) e del Fiscal compact, che presto passeranno alla Camera: tanto per essere sicuri che le cose peggioreranno sensibilmente nei prossimi anni, in cui dovremo soddisfare tutte le richieste degli eurocrati che hanno preteso anche l'approvazione del "pareggio di bilancio" ratificata già ad Aprile, con l'appoggio dello stesso Bersani che un anno prima non voleva sentirne parlare: "sarebbe come castrarsi da ogni politica economica" diceva il leader del PD, che quest'anno ha votato a favore del pareggio di bilancio.

Nonostante tutto questo, ci ritroviamo costretti dagli eurocrati a pagare decine di miliardi per salvare le banche estere: irlandesi, portoghesi, greche, spagnole  - e ora anche italiane, come il Monte dei Paschi, una vera e propria truffa - a partecipare a missioni di guerra all'estero e investire altre decine di miliardi in jet e armamenti di ogni tipo, e dobbiamo sentirci dire che "non possono tagliare le pensioni d'oro perché sono un "diritto acquisito"... come se la pensione, per chi oggi si è ritrovato esodato a causa del cambiamento all'ultimo minuto della legge che regola la pensione, non lo fosse...


Alessandro Raffa per nocensura.com

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