PERCHE’ MOLTI PRETI SONO PEDOFILI? Intervento di uno psicoterapeuta





Sempre più spesso, nonostante la censura di Stato si affanni per impedire la divulgazione di questo genere di notizie, vengono riferiti dalla stampa, ma soprattutto dai siti internet italiani ed esteri, episodi di pedofilia che hanno come protagonisti dei preti. 
Che si tratti di una vera e propria “epidemia” lo dimostra anche lo zelante interessamento del signor Giuseppe Ratzinger il quale, qualche anno fa, da cardinale, interveniva con veemenza contro i media americani che “osavano” diffondere questo genere di notizie, che potevano turbare i fedeli e gettare discredito sulla Chiesa cattolica. 
Evidentemente già da allora il modello di “informazione corretta” adottato da Ratzinger era quello italiano, enfatico e trionfalistico quando si tratta di osannare il papa, omertoso e mistificatorio quando si tratta di nascondere le malefatte della chiesa o dei suoi funzionari. 
La mancanza di pudore da parte del signor Ratzinger giunse persino a fargli teorizzare che, poiché la percentuale di preti con esperienze di pedofilia (che in America viene stimata fra l’1 e il 6%) non sarebbe superiore a quella della popolazione generale (il che è tutto da dimostrare), ciò dovrebbe indurre i giornalisti a considerare del tutto “ovvio” che debbano esistere dei preti pedofili, quantomeno in quantità tollerabile e statisticamente “inevitabile”, al punto da non creare più “inutili” e inopportuni scandalismi di fronte a tali eventi che, sempre secondo Ratzinger, non dovrebbero nemmeno “fare notizia”, essendo in qualche modo già “scontati”. 
Ora, ci si potrebbe domandare come mai la Chiesa non ha mai spiegato perché fare il prete cattolico non attenui, o perlomeno non ponga un freno morale, a queste disinvolte tendenze che, non dimentichiamolo, producono veri e propri crimini e non peccatucci veniali. Da coloro che si proclamano predicatori di verità divine nonché strenui difensori di inconsapevoli embrioni, sempre pronti a condannare tutto e tutti, ci si dovrebbe attendere quantomeno un minimo di coerenza e di comportamenti esemplari, ma evidentemente così non è. 
Sta di fatto che questo atteggiamento di copertura verso i preti pedofili sarebbe  costato a Ratzinger  un procedimento giudiziario negli Stati Uniti, per oggettivo favoreggiamento, se non fosse che la nomina a papa ha fatto decadere la possibilità di proseguire l’iter, ed arrivare magari ad una condanna. Questo è avvenuto non in quanto Ratzinger è divenuto capo di una chiesa, ma in quanto “capo di Stato” estero,  ovvero del Vaticano, quindi, secondo le leggi vigenti negli USA, “immune” dalla competenza dei tribunali. 
Quanto alla situazione americana, vale la pena ricordare che la sola diocesi di San Francisco, in California, ha patteggiato risarcimenti alle famiglie dei bambini vittime di preti pedofili, per ben 21 milioni di dollari. Per tutti gli Stati Uniti le cifre dei risarcimenti si aggirano intorno al miliardo di dollari. Un vero disastro economico per il cattolicesimo americano, che oltretutto non gode di alcun finanziamento pubblico.
 *** 
Al di là di queste notizie viene da chiedersi: perché i preti diventano pedofili? Molti penseranno che sia uno degli effetti del celibato forzato, ma se dipendesse semplicemente da questo, dovremmo osservare somiglianze statistiche con analoghe situazioni di castità obbligatoria, cosa che non risulta. Del resto, se la condizione di celibato diventasse insostenibile per il prete, perché non ripiegare nella normale eterosessualità adulta, più o meno clandestina? 
No, certamente il comportamento pedofilo non può essere spiegato con la semplice repressione sessuale, nemmeno se esasperata e prolungata negli anni.  
Sebbene la pedofilia sia un crimine particolarmente odioso perché colpisce le vittime più indifese e disarmate, va tuttavia detto che essa evidenzia uno stato di regressione psichica da parte di chi la mette in atto. 
Un pedofilo non è mai completamente adulto, bensì cerca, a livello inconscio, di rievocare simbolicamente la sua stessa infanzia. La mancanza di maturità sessuale da parte dei  preti, che l’esperienza del seminario non ha certo potuto permettere,  potrebbe aver “fissato” lo stato evolutivo psichico ad uno stadio preadolescenziale.  
Questa interpretazione narcisistica del comportamento pedofilo dei preti sarebbe confermata dall’osservazione dell’età media delle vittime, spesso compresa fra gli 8 e i 12 anni. Va anche sottolineato che nella quasi totalità dei casi si tratta di pedofilia omosessuale, ed anche questo elemento ci fa capire come il prete pedofilo abbia pesanti conflitti da risolvere con sé stesso, con la propria sessualità, con la propria storia e  soprattutto con la propria identità. 
La pedofilia è comunque un fenomeno estremamente complesso, non è semplicemente espressione di tendenze regressive infantili negli adulti (altrimenti i pedofili sarebbero milioni!).  
Va considerato un altro fondamentale aspetto: il rapporto sado-masochistico. Anche qualora non vi sia violenza, è innegabile che il pedofilo, per sottomettere la vittima, faccia leva sul suo potere adulto e sulla sua superiorità fisica e psicologica.  
E’ anche evidente che lo scopo del pedofilo non è di procurare piacere, ma di ottenerlo, anche usando la propria preda come fosse un giocattolo inerme. C’è dunque una notevole componente ideologicamente autoritaria nella pedofilia. Un autoritarismo che si esprime come un bisogno di possessivismo morboso, invincibile, da cui non ci si può sottrarre.  
E’ estremamente significativo che in molti episodi riportati dalle cronache, si nota che i preti pedofili generalmente non prendono particolari precauzioni per nascondere i propri perversi comportamenti. Nel loro delirio di onnipotenza (che è anch’esso di origine infantile) essi preferiscono contare sulla omertà delle proprie vittime piuttosto che sul mettere in atto i comportamenti devianti in contesti protetti, magari lontano dal proprio ambiente.  
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A questo punto possiamo avanzare un’ipotesi che forse dà un senso logico a tutto quanto esposto precedentemente, e che potrebbe almeno in parte spiegare il ricorrente nesso fra comportamento pedofilo e condizione di prete.  
Riepilogando, abbiamo analizzato le principali componenti della pedofilia e abbiamo riscontrato regressione, autoritarismo, possessivismo morboso.  Guarda caso, si tratta dell’essenza più intima della teologia cattolica!  
Il cattolicesimo, fra tutte le religioni del mondo, è infatti quella che offre al popolo il maggior numero di simboli infantili: non a caso il personaggio più proposto, più venerato, più rappresentato e rispettato è una mamma. Poi, proprio come si fa con i bambini, vengono continuamente propinate  promesse, minacce, premi e punizioni. Raramente, o forse mai, si parla di responsabilità personale o di libere decisioni, quelli sono comportamenti troppo adulti, i cattolici possono solo osservare, seguire, credere,  aderire, obbedire, confessare, pentirsi, ecc.  
Sempre a proposito di regressione infantile, si osservi che il principale rito cattolico, nonché il comportamento più meritorio e sacro, è un comportamento “orale”, cioè l’eucarestia. Che i buoni cristiani debbano fare la comunione tutte le domeniche ricorda incredibilmente un vecchio luogo comune: “i bambini buoni mangiano tutta la pappa”. Non solo: nella liturgia cattolica si insiste, non a caso, sul fatto che l’ostia debba essere “imboccata” dalle mani del sacerdote, e non presa in mano dall’adepto. Come accade con una mamma che nutre un bambino che non sa ancora tenere in mano il cucchiaino.  
Pochi hanno notato che, a suo tempo, ci fu un richiamo di papa Wojtyla  proprio su questo argomento, ovvero dell’ostia “imboccata” dal prete, dato che molte chiese si stavano disinvoltamente protestantizzando su questa formalità apparentemente insignificante, distribuendo ostie direttamente nelle mani dei fedeli. Ma alla chiesa certi dettagli non sfuggono, perché ne conoscono l’enorme portata psicologica. 
Ed è infatti così che la chiesa vuole che siano i suoi sottoposti: inermi, inconsapevoli, bambini che si abbandonano ciecamente nelle mani di una autorità protettiva e consolatoria. Bambini che non sanno nemmeno usare le proprie mani. Guarda caso, anche i pedofili hanno bisogno di soggetti passivi ed inconsapevoli. Curioso vero? 
Sta di fatto che il bambino stuprato, vittima del pedofilo, magari del prete-pedofilo, è quindi una metafora del cattolico perfetto: sottomesso, timoroso, silenzioso, fiducioso che ciò che accade è per il suo bene. 
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Il prete pedofilo non cessa dunque di essere prete (“Tu es sacerdos in aeternum”), anzi, forse esprime nella forma più eloquente ed esplicita quella ideologia che la sua mente ha assorbito da anni e anni, finendo per identificarsi con essa. Avete notato? I preti pedofili se scoperti non lasciano mai il sacerdozio, a differenza dei preti che hanno avuto delle “banali” relazioni con donne. Inoltre, difficilmente vengono sospesi dalle celebrazioni religiose, tutt’al più vengono trasferiti “per non dare scandalo”.  
Ora sappiamo perché: la pedofilia esprime in realtà ruoli e significati profondamente ed intimamente “cattolici”, sebbene il prete pedofilo abbia il paradossale ruolo di essere contemporaneamente vittima (sia dei suoi problemi personali che di una ideologia oggettivamente nociva per l’equilibrio psichico) e carnefice (perché commette abusi senza preoccuparsi dei danni indelebili che procura agli altri).  
La dinamica “prete pedofilo-bambino” è dunque una efficace metafora del rapporto fra la chiesa e i suoi fedeli, fra l’istituzione possessiva e autoritaria, e i suoi seguaci ingenui e “bambini”.  
Tra l’altro  la chiesa, battezzando bambini inconsapevoli, e indottrinandoli sin dalla scuola materna, a ben vedere mette in atto le stesse tecniche di adescamento usate dai pedofili, che infatti fondano la loro seduzione proprio sulla non conoscenza, sulla non consapevolezza e persino sul senso di timore riverenziale che la vittima avverte “dopo” l’avvenuto “battesimo” (in questo caso il termine va interpretato con un doppio senso). 
In entrambi i casi, questi bambini “vittime” (sia di pedofili che di chiese pedofile) sanno provare solo sensi di colpa, e non l’opportuno e sacrosanto diritto alla propria integrità mentale e fisica. Infatti, come tutti gli psicoterapeuti sanno bene per esperienza professionale, ricevere una educazione rigidamente cattolica non lascia minori conseguenze negative nella personalità rispetto agli effetti dei traumi psicologici che derivano dal subire episodi di pedofilia. Anzi forse questi ultimi, essendo tutto sommato più circoscritti, possono essere superati più facilmente. 
*** 
Un’altra analogia simbolica fra pedofilia e cattolicesimo la troviamo, nientemeno, nella messa. Che cos’è la messa? La rievocazione del sacrificio di una vittima innocente! Il rito del cosiddetto “agnello” che viene sacrificato sull’altare “per l’espiazione dei nostri peccati”.  
Un prete, dunque, che celebra la messa, drammatizza simbolicamente (per la teologia cattolica addirittura materialmente) il “sacrificio di una vittima innocente”.  Potremmo paradossalmente dire che anche i pedofili “sacrificano vittime innocenti”. Questo è molto importante perché è il cuore dell’ideologia cattolica. Abituare la propria mente a pensare che sacrificare vittime innocenti sia un rituale sacro, positivo, espiatorio, purificatore e da cui scaturisce il bene, può certamente confondere l’inconscio, “abituandolo” a concezioni sottilmente perverse e sacralizzate. 
Il prete pedofilo, stuprando bambini, per quanto spaventoso e deviante possa sembrare, non fa altro che “celebrare una messa”, usando simboli diversi ma evocando significati analoghi, ovvero: la vittima innocente va sacrificata. Il suo sangue non è la prova della violenza umana, al contrario, esso ci “lava” e ci purifica! Del resto, cose simili accadevano anche in molti antichi riti religiosi. Quanti poveri animali sono stati torturati, dissanguati e uccisi affinché i sacerdoti si illudessero, in tal modo, di ripulire sia la propria coscienza che quella altrui! 
*** 
Possiamo infine concludere che il pedofilo, sia esso prete o no, è una persona con gravi problemi, che in modo irrazionale, deviante e purtroppo dannoso per gli altri, cerca sé stesso e la sua perduta identità sessuale.  Nel caso in cui il pedofilo sia un prete, la situazione è resa ancora più complessa a causa della nefasta influenza psichica di quella teologia che è stata oggetto dei suoi studi, della sua formazione e della sua vita. 
L’omertà della chiesa, e le sue solite negazioni dell’evidenza, oltretutto, impediscono a questi preti di essere curati, supportati da specialisti della psicologia, magari portati in psicoterapia. E perché no, studiati di più, affinché si possa tentare di prevenire il continuo ripetersi di questi fenomeni. 
Evidentemente la chiesa preferisce tenersi dei preti pedofili, che continueranno a fare vittime innocenti, piuttosto che correre il rischio di confrontarsi con delle menti liberate.
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Commenti

enza ha detto…
Le religioni condanano l'uomo alla non vita,permiando le menti deboli con le loro convinzioni,che spesso vengono talmente esasperate da rendere colpa tutto ciò,che la pura essenza del mondo ci offre.
Anonimo ha detto…
mi spiace enormemente per la maggior parte del contenuto presente, che equipara riti sacri (per un credente) con atti sbagliati come appunto per la pedofilia.
quali sono le menti libere di oggi? quelle che non ce la fanno quasi più ad oggi a tenere in piedi rapporti di amicizia o nemmeno matrimoni? siamo in una crisi idenditaria e di rapporti impressionante, articoli che tendono a mischiare argomenti più disparati sparando a zero alla fine sulla valenza di una religione, questo fa paura!
Questo articolo è scritto da qualcuno che non è forse mai stato ad una Messa o comunque che non conosce l'argomento.
Io sono credente, la comunione l'ho sempre fatta prendendo nelle mie mani l'ostia, il sacrificio di Gesù è stato quello di farsi uccidere dagli uomini che non l'hanno capito e visto come Messia, per Amore, perché è l'unica forza che non viene e non verrà sconfitta; non ha usato un credo per finalità negative! che bruttura di spiegazioni che sono state date in questo articolo
Anonimo ha detto…
Che dire, questo articolo mi ha davvero deluso!!! Vi credevo delle persone serie, con una propria libertà di pensiero, con una mente APERTA e senso critico. Al contrario vi siete rivelati come uno di quegli stupidi programmi senza senso e acchiappa audience di canale 5 che ipocritamente criticate! Se durante lo scandalo Marrazzo in questi miseri programmi si chiedeva "perché molti uomini vanno a trans?" con questo intervento a parer mio avete fatto lo stesso, cadendo per di più nel ridicolo! Sono il primo ad affermare che l'istituzione della chiesa ha moltissime cose che non vanno e che con quello che è il Vangelo non ha assolutamente nulla a che vedere, ma ciò che è stato detto su questo delicato argomento ha dell'incredibile, molto spesso mi chiedo chi siano i veri ottusi. Chiunque abbia scritto queste idiozie è il primo che dovrebbe farsi vedere da uno psicologo perchè presenta chiari segni di hierofobia! Con ciò non voglio assolutamente affermare che non ci siano preti pedofili, ma rifletteteci, vi sembra un caso che questi si trovino soprattutto in irlanda, un paese totalmente cattilico che a causa di ciò, prima di ottenere la sua meritatissima indipendenza, ha dovuto subire per secoli i soprusi della famiglia reale d'inghilterra che non a caso detiene anche il cosiddetti "potere spirituale" dopo lo scisma di Errico VII?!?! Con questo voglio dire che i cari inglesini avevano tutti gli interessi a screditare il clero irlandese visto che una delle pricipali cause di sommosse in queste regioni era proprio la diversa concezione del cristianesimo, a parte moltissimo altro. In più vorrei fare delle piccole precisazioni, primo: i preti non sono nati preti e dunque prima di avere la cosiddetta "chiamata" possono benissimamente aver raggiunto la "maturità sessuale", secondo: <> Siete davvero sicuri che questa sia l'essenza intima della religione cattolica?? O magari si sceglie proprio il simbolo del fanciullo per il semplice motivo che è ingenuo cioè PURO e PRIVO DI PECCATO e non stupido come avete detto voi?!?! Inoltre miei cari il sistema di "minacce, premi e punizioni" è stato teorizzato dallo psicologo comportamentista Skinner nella teoria del condizionamento operante, che "udite, udite" è alla base di tutta quella che è l'educazione e la società! Terzo: io in tutta la mia vita non ho mai ricevuto l'ostia direttamente in bocca, quarto: il battesimo è "forzato" in quanto il bambino è inconsapevole di ciò che gli viene fatto ma la Conferma o Cresima si fa da grandi quando ormai si è consapevoli quindi nel frattempo puoi anche cambiare credo o non credere più a nulla, nessuno te lo vieta, infatti io ho ricevuto la cresima a 19 anni dopo che ormai ero sicuro della mia scelta. quinto: l'educazione "rigidamente cattolica" ormai non esiste più, il medioevo è passato da un pezzo, e sesto: non avete minimamente idea di quale sia il significato della messa!
ps. prima di parlare bisogna assolutamente essere sicuri di quello che si scrive.
pps. ci tengo a precisare che non affermo che non ci siano preti pedofili o che la chiesa non faccia cose losche, ma avete davvero esagerato, VERGOGNA!!!
Anonimo ha detto…
trovo l'articolo interessante e trovo che i 2 commenti che precedono questo mio siano una piccola dimostrazione di quanto a fondo arrivi l'educazione cattolica. io, quando ero cattolico, ho ricevuto l'ostia sia nelle mie mani sia dalle mani del prete in bocca, dipendeva dal prete di turno. ricordo però bene che era considerato "più corretto" riceverla direttamente in bocca. se i 2 tizi che mi hanno preceduto sostengono che a loro non è mai successo... beh, vorrà probabilmente dire che frequentano sempre la stessa parrocchia! sulla stupidaggine della Conferma o Cresima DA GRANDI mi viene da ridere: dalle mie parti si fa intorno ai 14 anni e vorrei proprio sapere come si fa a considerare "grande" un ragazzino di 14 anni. sarebbe bene che certi cattolici, prima di accusare gli altri di non conoscere la messa, prima di straparlare di Enrico VII (era Enrico VIII, by the way), si informassero meglio su quello che succede nel cattolicissimo mondo delle altre parrocchie italiane.
Anonimo ha detto…
ognuno deve rispettare il credo e la cultura altrui...è davvero sconcertante equiparare riti sacri della cultura cristiana con una specifica patologia e deviazione sessuale...in compenso siamo tutti d'accordo nel condannare gli errori/orrori del passato e l'omertà della Chiesa di fronte a questi episodi incresciosi e drammatici!
Sostenere che il prete possa essere in un certo qual modo predisposto, a causa della sua missione, a violentare fisicamente e psicologicamente una vittima innocnete mi pare un pregiudizio troppo forte che nessun specialista o professionista dovrebbe mai e poi mai avere...
Anonimo ha detto…
Mi fanno ridere i commenti dei ferventi cattolici prima di me...ricordatevi che il nostro inconscio è un baratro oscuro, il minimo gesto compiuto nella vita quotidiana può denotare cose ben più grandi a livello psicologico.
Le religioni sono inutili, i preti si divertono a fare i mangiapane a UFO e voi, purtroppo, siete caduti come pere nella rete di un sistema che vi vuole docili e obbedienti.
Vi siete mai chiesti come mai si cominciano a traviare bambini innocenti fin dalla nascita?
Perché certe stronzate, una volta giunti all'età adulta, non attecchiscono più! Potevano attecchire 2000 anni fa su menti di poveri ignoranti, ma è quasi impossibile che nel 2010 una persona adulta cresciuta lontano da chiese, moschee e dintorni si metta a credere ciecamente ad una storia inventata!
Sì, inventata. Perché la storia di gesù cristo che voi portate ad esempio è comune più o meno ad un'altra decina di profeti o divinità del mondo.
Il 25 dicembre non è Natale, ma la festa del Sol Invictus che veniva celebrata nell'antica roma, oppure il rito celtico della celebrazione degli alberi (ecco perché a Natale si addobbano gli abeti).
La Pasqua è la festa, sempre pagana, dell'equinozio di primavera in cui la Dea Eostre (da qui l'inglese EASTER) tornava sulla terra portando calore e fertilità. Indovinate? I suoi simboli erano l'uovo e i conigli...
Gas ha detto…
Mi fa ridere il commente dell'anti-cattolico prima di me!!! ma possibile che vi dovete attaccare ancora alla storiella del natale e della pasqua?
Ho 28 anni, sono stato ateo convinto e anticlericale fino all'età di 25 anni, e per sfatare la tua tesi che nessuna persona adulta cresciuta lontano da chiese, moschee e dintorni si metta a credere ciecamente ad una storia inventata, bene ti dico...ora sono un frate francescano! Se ti fermi a guardare solo il lato negativo della chiesa che, ahimè, esiste, è normale che parli così, ma non riesco a capire perchè insulti. Secondo te Madre Teresa di Calcutta è una storiella inventata? Mons. Romero, è una storiella inventata? Don Pino Puglisi e don Peppino Diana uccisi dalla mafia, sono storielle inventate? Guarda più in profondità caro mio e ti accorgerai che la chiesa non è fatta solo di pedofili e ricconi, ma è fatta di uomini e donne che ogni giorno si spaccano il culo e sputano sangue per ridare la dignità agli ultimi, agli emarginati, agli invisibili, che si fanno in quattro per cercare di salvare vite umane che stanno andando alla deriva!!! queste figure non fanno rumore, è nel silenzio che lavorano, ma se le cerchi e le conosci capirai cosa significa essere chiesa. Ma questo a te non conviene, l'unica cosa che ti riesce è sputare fango sulla chiesa e raccontare ancora la favoletta del 25 dicembre e della pasqua che anche se non le avessi dette tu già si sapevano. Apri gli occhi e guarda più attentamente.
Pace e Bene!
Anonimo ha detto…
hai ragione Gas,è così che dovrebbe intendersi la chiesa, ma purtroppo i Grandi capi clericali fanno tutt'altro, sfruttando la paura e l'ignoranza dei fedeli per rafforzare sempre di più il loro potere! perchè non iniziano anche loro a comportarsi così come hanno fatto coloro che hai menzionato (che a mio modesto parere si possono definire la "vera"chiesa) che abbandonino tutti i loro averi e i loro privilegi per mettersi realmente al servizio degli ultimi così da debellare i mali del mondo? Finiamola con le ipocrisie!
Gas ha detto…
Confermo quello che hai detto. L'unica cosa che però voglio dirti è di non fare di tutta l'erba un fascio. é verissimo ke ci sono coloro ke purtroppo sono nella Chiesa per il loro interesse, e siccome di interessi economici l'istituzione ecclesiastica ne è colma, è "normale" ke qualcuno ke vuole fare carriera e guadagnare bene come mestiere fa il prete cercando di arrivare alle alte cariche, e purtroppo sono queste persone che rovinano il nome di Chiesa, quella Chiesa che Gesù ha dato in mano ad un pescatore che non sapeva ne leggere e ne scrivere, e che l'unica cosa che sapeva fare era quella di AMARE con tutto il cuore;già, amare! Perchè è sull'amore che si fonda la Chiesa, e di solo amore deve vivere, ed è quest'amore che ancora incendia milioni di cuori e rende possibile ancora il messaggio datoci da gesù 2000 anni fa. E' questa la Chiesa che amo, è questa la Chiesa che servo, è questa la Chiesa che vivo. E stai sicuro che la Chiesa non si ferma in Vaticano, ma è per le strade; per ogni cardinale, vescovo o prete che sfrutta il messaggio di Cristo per il suo sporco interesse, c'è sempre un frate, una suora, un vescovo, un cardinale, un prete, un laico che mandano avanti il messaggio puro di Cristo e che amano incondizionatamente. purtroppo ci saranno sempre persone all'interno dell'istituzione ecclesiastica che continueranno ad arricchire i propri interessi, ma non sono quelli che daranno l'esempio, fidati!
il Signore ti dia pace!
Anonimo ha detto…
E' incomprensibile come ancora oggi ci siano persone che credono nella storiella di Gesu'... E' stata tutta una storiella inventata per riuscire a tramandare a persone stolte e prive di una cultura avanzata messaggi quali fate del bene al vostro prossimo ecc.. ma è possibile che oggi le persone debbano credere ancora in Gesu' e co.?? veramente?? non avete un po' di senso critico per uscire fuori da questi schemi mentali? la religione cattolica dà un giusto messaggio ovvero quello di non far mai del male agli altri e di comportarsi "bene" ma anche obblighi stupidi come la castità prima del matrimonio per esempio o l'obbligo di appartenere ad una comunità religiosa sin dalla nascita.. i preti sono esseri umani come noi e cadono in "peccato" come tutti gli altri, è vero, ma se tu mi propini per anni di non far mai peccati e di pentirmi se ho commesso colpe non puoi poi essere tu il primo a compierne soprattutto se queste colpe sono gravi. per quanti riguarda i volontari su di loro non ho da dire nulla, sono scelte di vita e li rispetto tranne alcuni che sfruttano la loro posizione per avvantaggiarsi. tutto quello che ho detto è stato detto con cognizione di fatto infatti nella mia città di preti che hanno 2 attici e la loro donna fissa ne conosco almeno 5 e non solo di fama ma anche perché gli ho visti con i miei occhi (uno di loro è mio vicino ed ogni sera si ritira con la sua compagna verso le 11-12 di sera, ora in cui io mi ritiro da lavoro, e capita molto spesso che lo incontro) e dai versi che si possono udire facilmente non credo stiano dicendo un rosario. di volontari furbetti ne conosce a bizzeffe mio padre visto che sono stati visti numerevoli volte caricarli l'auto di buste prelevate dalla mensa dei poveri della chiesa.. insomma non voglio condannare tutti ma a livello statistico nel mondo della chiesa, come in tutti gli altri campi, un buon 80% di persone che fanno i porci comodi loro ci sono e ci saranno sempre
Anonimo ha detto…
non sono particolarmente pro o contro chiesa e religioni, ma il parallelismo "messa - atto pedofilo" è davvero molto fantasioso...la pedofilia è una devianza, una patologia non credo centri assolutamente niente con la religione! senza contare che la maggior parte dei pedofili agiscono purtroppo in ambito familiare...avete ipotesi pittoresche anche su quelli?

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