Domani a Milano giovani musulmani italiani manifestano contro ISIS



Antonio B. - nocensura.com

Ne avevamo parlato anche in questo articolo, dove avevamo invitato i nostri lettori a NON GENERALIZZARE accostando tutti i musulmani ai terroristi dell'ISIS.

Non è assolutamente vero che da parte dei musulmani moderati non si sono levate voci contro l'ISIS; semmai è vero che queste hanno avuto poca visibilità sui media, fatto che forse non è casuale...

Il muftì egiziano - massima autorità religiosa sunnita - (sunnita come i terroristi ISIS) ha lanciato un'anatema contro ISIS, disconoscendo e delegittimando il "califfato", al contrario dei media occidentali che definendo il terrorista Al Baghdadi "califfo" e chiamando "Stato Islamico" i territori conquistati dai terroristi (come se esistesse davvero uno "stato islamico") hanno legittimato ISIS e aiutato la sua propaganda. Che dire infine del docente musulmano dell'Università di Mosul che si è fatto uccidere per aver contestato l'uccisione dei cristiani? Oppure l'iniziativa "#burnIsisFlagchallenge" divenuta virale nelle scorse settimane su Twitter, dove migliaia di musulmani hanno realizzato e pubblicato foto e video mentre bruciavano bandiere nere dell'ISIS?

Anche molti musulmani italiani hanno criticato aspramente i metodi dell'ISIS, prendendone le distanze, con post e commenti affidati alle pagine Facebook frequentate da musulmani, tra cui alcune gestite da simpatizzanti dell'ISIS più o meno espliciti. 

Certamente nel mondo islamico ci sono anche simpatizzanti e sostenitori dell'ISIS, in Italia come all'estero, così come ci sono pagine che fanno proselitismo islamico e in alcuni casi anche se non fanno propaganda all'ISIS in modo spudorato, negano i massacri, le crocifissioni, dipingendo ISIS come un gruppo di povere vittime che si ribellano ai soprusi degli occidentali.

Il terrorismo islamico ha radici anche in Italia, seppure in tono minore rispetto ad altre nazioni europee, Belgio, Inghilterra e Olanda in primis. Dal nostro paese sono partiti - secondo i dati dell'intelligence italiano e non solo - una cinquantina di jihadisti alla volta della Siria. Si tratta in molti casi di immigrati di seconda generazione, come "Anas Al Italy" e persino di italiani convertiti, come il giovane Giuliano Delnevo, che è morto negli scontri in Siria. I due giovani sopra citati, pur vivendo ad alcune centinaia di km l'uno dall'altro, si erano conosciuti sul web.

E' sul web che il fondamentalismo di casa nostra recluta nuove leve per la jihad e cerca di alimentare ideologie fondamentaliste, che invece nelle moschee non attecchiscono; inoltre i luoghi di aggregazione e di preghiera sono tenuti sotto controllo, esporsi diventa pericoloso. Tuttavia da parte dei politici abbiamo ascoltato solo appelli a controllare le moschee. Come al solito i nostri politici anziché affrontare il problema seriamente, fanno propaganda politica spicciola, e in questo modo alimentano il razzismo e l'intolleranza generalizzata, trasformano in un "sospettabile" - agli occhi dei cittadini - anche chi si reca in Moschea semplicemente per pregare, e tutto questo è un REGALO all'ISIS, in quanto generalizzare e discriminare e magari insultare chi con il fondamentalismo terrorista non ha niente a che fare, serve solo a spingere queste persone ad avvicinarsi a ISIS, pronto ad accoglierle a braccia aperte...


Insultare e discriminare tutte le persone di fede islamica non fa che confermare quanto sostiene la propaganda dell'ISIS, che per fare proseliti afferma che gli occidentali odiano l'Islam ed i musulmani...

Antonio B. - Nocensura.com


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