Stipendio polacco... costo della vita italiano!


Di Alessandro Raffa per nocensura.com

Ha suscitato un'ondata di indignazione la richiesta (ricatto?) di una rinomata azienda che per mantenere operativo lo stabilimento italiano pretendeva di allineare le retribuzioni a quelle dello stabilimento polacco; una riduzione salariale che secondo alcune fonti si sarebbe attestata intorno al 40% del salario.

Una proposta irricevibile, che le aziende non dovrebbero nemmeno pensare di poter avanzare, ma che ha trovato "sponda" anche tra gli esponenti del centrosinistra, che a parole sostengono di essere vicini ai lavoratori. Per esempio, Davide Serra, il finanziere amico del "nuovo" che avanza Renzi, grande protagonista della "Leopolda 2013", che su Twitter ha pubblicamente definito "razionale" tale proposta:



Chissà se reputa altrettanto "razionale" allineare anche lo stipendio dei nostri deputati - i più pagati d'Europa e probabilmente del pianeta - a quello dei colleghi polacchi, che percepiscono una cifra intorno ai 2.000€ mensili;

Cosa c'è di "razionale" nel voler mettere sullo stesso piano Italia e Polonia, in un contesto socio-economico come quello attuale, vorremmo tanto capirlo;

In Polonia infatti, se le retribuzioni sono più basse delle nostre, lo è sensibilmente anche il costo della vita: dal costo della casa - sia acquistarla che prenderla in affitto - fino alla spesa di tutti i giorni:

Di seguito il video di un ragazzo italiano che vive in Polonia, che ha documentato - scontrino alla mano - i prezzi dei generi alimentari:


La cosa triste, è che in molte realtà lavorative italiane, ormai lo stipendio è già allineato a quello dei lavoratori polacchi; è il caso dei numerosi lavoratori con contratti precari, magari sotto forma di "cooperativa", che anziché rappresentare una formula di lavoro in società come sarebbe dovuta essere, troppo spesso è un modo per aggirare le leggi in materia di lavoro, sottopagando in modo del tutto lecito quelli che non vengono considerati "lavoratori dipendenti" bensì "soci".


Alessandro Raffa per nocensura.com

Leggi anche: La VERITA' sul costo del lavoro in Europa

Commenti

Unknown ha detto…
Anni addietro ci si è riempito la bocca con la globalizzazione, a farne le spese per primo è stato il mondo agricolo, in piedi con grandi sacrifici di chi ci opera, trainante nei settori della Chimica, trasporti, trasformazione e produzione di mezzi agricoli, ora questa globalizzazione incomincia a colpire inevitabilmente anche gli altri settori, Ora io chiedo all'autore dell'articolo che tanto strumentalizza il parere di una persona per denigrare un partito, quali potrebbero essere le soluzioni che i sindacati senza far ricadere maggiori oneri allo Stato potrebbero proporre all'Azienda in questione.

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