Referendum anticasta: dopo un mese, la casta si riprende lo stipendio. All'unanimità

Ricordate lo straordinario successo del referendum anticasta di maggi in Sardegna?
Ebbene i ladri di soldi pubblici e di democrazia hanno colpito un'altra volta. 
Hanno prima atteso la chiusura delle urne per le elezioni amministrative (in Sardegna si è votato domenica e lunedì scorso).  Poi, alla prima occasione, sono passati all'azione: seduta notturna di ieri su una legge che riguardava la salvaguardia di circa 30 precari negli enti regionali del personale che opera nel parco di Molentargius e dell’Arpas. Ecco spuntare l'emendamento per ridare lo stipendio agli 80 consiglieri regionali della Sardegna. 
A poco più di un mese dal referendum con cui i sardi hanno cancellato l’indennità sulla spinta di una consultazione «anti casta», è bastato un emendamento ad una leggina per riesumarla.
Sul punto si è consumata anche una spaccatura interna ai Riformatori, con alcuni consiglieri che, al momento della votazione, hanno abbandonato l’Aula. Ancora non è certo l’ammontare dell’indennità che in questi ultimi anni aveva subito delle decurtazioni, anche perchè sembra che il riferimento base della decurtazione del 30% venga fatto risalire allo stipendio del 2004, prima degli ultimi tagli applicati dall’1 gennaio 2006 (-10%) e del 7 dicembre 2011 (determinato dall’Ufficio di Presidenza). Nella votazione finale, alla fine gli 80 consiglieri hanno votato quasi all’unanimità: 63 voti favorevoli e tre astenuti


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Commenti

ventodibora ha detto…
... alla fine ogni popolo si merita la propria nemesi ... li avete votati ... e continuate a farlo ...

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