Garavini (Pd): “Troppi amici dei re delle slot in Parlamento: ora basta”

La deputata democratica, dopo la denuncia del Fatto sul maxisconto fiscale dello Stato ai concessionari, ha attaccato le connivenze tra politica e personalità del settore giochi e sottolineato i danni devastanti per la società 
“Il Partito Democratico farà di tutto per evitare che i concessionari delle slot ottengano 285 milioni dallo Stato. Mi impegno personalmente e come partito”. Laura Garavini, capogruppo Pd nella Commissione Antimafia, promette battaglia. Non è l’unica. Anche Elio Lanutti, senatore Idv e presidente Adusbef attacca: “E’ una vergogna e correggeremo quelle norme”. Potrebbe nascere un caso politico nella maggioranza, con il centrodestra da sempre schierato a difesa dei concessionari e recentemente già autore di un emendamento “clamoroso” a favore dei padroni delle slot. Emendamento, peraltro, sposato dal governo Monti.
Onorevole Garavini, non ci sono soldi per i terremotati dell’Emilia e invece per i signori delle slot lo Stato ne trova. Possibile?E’ una norma priva di senso. Contraddittoria. Si prevede che in caso di aumento dei guadagni diminuisca la tassazione. Dovrebbe essere il contrario: più introiti, più prelievo. Ma adesso pretenderemo chiarezza dal Governo. Quei soldi devono restare allo Stato. E devono essere utilizzati altrimenti, magari proprio per aiutare i terremotati che di certo hanno più bisogno delle concessionarie delle slot.

Facile a dirsi. Ma a quanto pare i signori delle slot hanno ancora tanti amici in Parlamento…Purtroppo è così. Mesi fa avevamo proposto una norma che prevedeva il divieto di partecipazione alle gare per il rilascio, il rinnovo e il mantenimento delle concessioni a condannati, imputati o indagati. Il divieto era allargato a chi aveva coniugi, parenti o affini entro il terzo grado indagati o condannati.
Com’è finita?Il centrodestra ha presentato un emendamento che di fatto riduceva drasticamente i limiti e facilitava alle famiglie di indagati e pregiudicati l’ottenimento della concessione.
E il governo Monti come si è comportato?Purtroppo il governo ha dato un parere favorevole che a noi è parso quantomeno infelice. Non so se sia stata un’incredibile leggerezza o una disattenzione. Grazie al via libera del governo alla Camera e al Senato è passata una norma che di fatto spalanca la strada a società concessionarie che hanno legami con persone condannate o indagate. Un emendamento che sembra un chiaro favore a una nota famiglia cui è riconducibile una delle principali società che operano sul mercato.
C’è poi la mega-penale da 2,5 miliardi che per la Corte dei Conti i concessionari dovrebbero pagare allo Stato…E pensare che in origine dovevano essere 90 miliardi…
C’è chi propone di ricorrere al meccanismo della compensazione dei debiti e dei crediti tra Stato e concessionarie. E’ d’accordo?Non scherziamo. Deve essere il contrario: le concessionarie devono pagare i miliardi di penale. E non devono avere i 285 milioni di cui avete parlato voi.
Ma uno Stato ‘biscazziere’, con tanti politici amici dei concessionari, saprà essere così severo?Già, il problema è che lo Stato incassa soldi dalle scommesse. Ma nessuno si rende conto che i danni che derivano dalla diffusione delle slot sono molto maggiori.
Quali danni?Danni devastanti. Le macchinette ormai hanno una diffusione capillare, sono alla portata di tanti soggetti indifesi, come giovani e anziani. C’è chi perde tutti i risparmi. E c’è il rischio della dipendenza, la ludopatia, che è una vera e propria malattia.
Secondo i pm antimafia ogni macchinetta rende fino a 15mila euro al giorno alla criminalità…Decine di inchieste hanno dimostrato le infiltrazioni delle mafie in questo mondo. La criminalità guadagna con il riciclaggio, l’evasione fiscale e perfino l’estorsione a danno degli esercenti.
Rimedi?Il Pd ha presentato molte proposte. Primo, il divieto assoluto di sponsorizzazione dei giochi. Poi il riconoscimento della ludopatia come malattia. Ancora: la tassazione delle vincite. Infine sanzioni molto più pesanti e soprattutto l’obbligo per chi gioca di utilizzare la tessera sanitaria o il codice fiscale. Così si impedisce ai minori di finire nel gorgo delle slot.
Ce la farete?Ce la mettiamo tutta. Ma i concessionari, è vero, hanno ancora molti amici anche in Parlamento.
da Il Fatto Quotidiano del 3 giugno 2012

Vedi anche: Le lobby del gioco d'azzardo evadono 98 miliardi e ricevono sconto del 96%



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