C'è un errore di fondo. Entrare nella casa di una famiglia NON è "furto".

Vedi anche: Legittima difesa: ecco quando si può reagire per la legge italiana


A cura di nocensura.com

I dati, pubblicati anche dal Corriere, parlano chiaro: in Italia viene svaligiata una casa ogni 2 minuti. Proprio così: 30 case svaligiate all'ora, settecento al giorno, settemila in 10 giorni e poco meno di 70.000 ogni tre mese. Con un trend in costante aumento, dovuto alla "legalizzazione di fatto" di questo tipo di reati. La prima volta che vengono beccati dalle forze dell'ordine, nella maggioranza dei casi i ladri non fanno nemmeno un giorno di galera. Ed è doveroso considerare che mediamente, quando un ladro viene pizzicato, l'ha passata liscia almeno 50 volte. Alla luce dei fatti, possiamo affermare che se una persona è priva di etica, di morale, di dignità, può ritenere conveniente andare a rubare.

Con l'aumento dei furti, sono aumentati anche i casi di cittadini finiti nei guai per aver difeso la propria famiglia e la propria casa dai malintenzionati. Vicende che fanno scalpore, suscitano indignazione e scatenano un ampio dibattito sui social network.

Nella legge italiana in questo ambito c'è un gap, un grave errore di fondo. I furti effettuati in appartamenti "vuoti", non abitati nel momento del furto, con quelli effettuati mentre la famiglia è all'interno. E questo è ingiusto e inammissibile.

Cosa significa il termine "FURTO" ? 

Su grandidizionari.it leggiamo: "Azione dell'impossessarsi di cosa mobile altrui, per proprio o per altrui vantaggio, sottraendola a chi la detiene".

Esistono poi varie tipologie di furto: "con destrezza", "con scasso", etc.

E' quindi un furto quando una persona ti ruba il telefonino o il portafoglio approfittando per esempio di una tua distrazione. E' furto quando una persona entra in casa tua, dopo essersi assicurato che non sia presente nessuno, e si impadronisce dei tuoi beni.

MA NON PUO' ESSERE CONSIDERATO UN FURTO quando delle persone si intrufolano, notte tempo, nella casa di una famiglia che sta dormendo! Come minimo questa condotta dovrebbe configurare il più grave reato di rapina, anche nel caso in cui gli occupanti della casa non si accorgano nemmeno dell'intrusione.

Provate ad immaginare questa situazione:

State dormendo. Vi svegliate, nel cuore della notte, a causa di qualche rumore, o di una circostanza fortuita. E sentite dei passi nel corridoio, un lieve bisbiglio, vi accorgete che nella vostra casa, un luogo dove normalmente ci sentiamo protetti, ci sono delle persone. Siete nel letto, seminudi, al buio.
L'ansia e l'adrenalina salgono a mille, non sapete cosa fare, ci sono degli intrusi nel corridoio, sono all'incirca davanti alla stanza dove dormono le vostre figlie. Vi balena in testa l'idea di chiamare le forze dell'ordine, ma pensate che se parlate vi fareste sentire, esponendovi ad un pericolo. Oltre al fatto che arriverebbero dopo molti minuti.

Non sapete se gli intrusi sono entrati per rubare dei beni, o con altre intenzioni. Non sapete se si accontenteranno di quello che trovano, o se hanno intenzione di farvi del male, o fare del male ai vostri cari, per costringervi ad aprire un'eventuale cassaforte che magari non c'è nemmeno. 

Che fare in una situazione del genere?

1) Stai al buon cuore dei malintenzionati, rimani fermo nel letto, immobile, cercando di limitare il tremito delle gambe che non riesci a controllare, e preghi il tuo Dio (se ne hai uno) che coloro che sono entrati in casa tua non facciano del male a nessuno, e che se ne vadano dopo aver preso i tuoi oggetti di valore. Quando ti entrano in camera, di soppiatto, resti immobile, sperando che prendano il portafogli nella tasca dei tuoi pantaloni sulla sedia, le chiavi della tua auto, e se ne vadano. In quei frangenti di terrore temi che possano colpirti, per poi violentare tua moglie, decidi quindi di recitare anche il rosario.

2) Stai alla sorte. Ti metti ad urlare all'impazzata, sperando di metterli in fuga, nel frattempo brandisci la lampada del comodino, pronto a scagliarla contro di loro, e nel frattempo componi il 112. Se sei fortunato, i ladri se ne andranno. L'hai scampata bella. Se invece sei sfortunato, vengono in camera: tu lanci la lampada, ma loro sono in tre, armati di coltello. Hanno la meglio. E dopo averti immobilizzato, inveiscono anche contro di te per aver osato affrontarli.

3) Reagisci a difesa della tua famiglia. Capisci che ci sono intrusi: non perdi tempo. Ti alzi, e dall'armadio estrai il fucile da caccia ereditato dal nonno. Dopodiché urli ai ladri di andarsene, con tono deciso. Non gli dici che hai il fucile in mano, perché in quel caso se fossero armati, gli concederesti un grosso vantaggio, potrebbero aprire il fuoco per primi, e probabilmente sono anche più referenziati di te, nell'uso delle armi. I ladri se ne vanno, è andata bene. Ma se non se ne vanno, e magari cercano di intimidirti? 

Se è necessario inasprire le leggi che puniscono i furti, che dilagano, ormai depenalizzati, è necessario che la legge distingua il furto dalle intrusioni nelle case abitate, indipendentemente da quale sia l'obiettivo del ladro.

I ladri che penetrano solo nelle case disabitate al momento dell'intrusione, meritano delle condanne minori rispetto a chi penetra nelle case abitate. Ma oltre a prevedere un reato specifico per le intrusioni negli appartamenti occupati, è necessario garantire alle famiglie il diritto di difendersi.

La legge italiana contempla la legittima difesa solo in presenza di un'offesa di una certa gravità. Ma chi si sveglia con malintenzionati in casa, non può sapere il contesto. Facile stabilirlo dopo, analizzando la "scena del delitto" a sangue freddo, come fanno gli inquirenti. In quel momento di terrore un individuo non può certo verificare se i ladri siano armati o meno, e se useranno le armi. Non è possibile che sia necessario farsi sparare addosso, per poter reagire. La presenza di malintenzionati in casa costituisce già una grave minaccia, tale da rendere lecito l'impiego delle armi, a meno che i delinquenti stiano scappando e tu li rincorra per sparargli.

I cittadini hanno pieno diritto di dormire tranquillamente nella loro casa. Chi subisce furti vede minare la sua tranquillità, per mesi, talvolta per anni. Lo choc è grande. La paura rimane. Non possiamo sapere quali siano le intenzioni degli intrusi, e non è giusto dover stare al loro "buon cuore" o alla sorte. Difendersi è un diritto sacrosanto. Non possiamo mettere le famiglie nelle condizioni di aver paura a difendersi perché i ladri hanno più diritti delle vittime.

Chi segue il nostro blog sa bene quanto noi rigettiamo con forza il "forcaiolismo" ed il razzismo dilagante, ma qui si tratta di buon senso. Difendere la propria casa è un dovere sacrosanto.


Staff nocensura.com


Vedi anche: Legittima difesa: ecco quando si può reagire per la legge italiana


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