Onu: la coltivazione del papavero in Afghanistan ha raggiunto livelli record nel 2014

di Redazione Il Faro sul Mondo
La coltivazione di papavero da oppio in Afghanistan ha raggiunto livelli record nel 2014, a conferma del totale fallimento delle presunte politiche antidroga adottate da Washington. L’Afghanistan resta il primo fornitore al mondo (80% della produzione) di questa pianta che è la materia prima per la produzione dell’eroina. Il traffico derivante da questa sostanza rappresenta uno spaventoso business redditizio per la criminalità locale e non solo.
La relazione annuale delle Nazioni Unite dimostra che sono ben 224mila gli ettari di papavero coltivati, con un incremento del 7% rispetto al 2013. Questo dato è più di tre volte lo spazio che è stato dedicato a questa coltura nel 2002 (74mila ettari), un anno dopo l’invasione militare degli Stati Uniti che ha portato al rovesciamento del regime talebano, oltre che a mettere le mani sulle risorse e sulle ricchezze del Paese.

Da allora, nonostante i programmi effettuati dagli Stati Uniti costati diversi miliardi di dollari, la coltivazione del papavero è aumentata significativamente soprattutto nel sud del Paese, che è la zona maggiormente controllata dai talebani.
Lo campagna antidroga rappresenta un altro fallimento per la coalizione internazionale in Afghanistan, che, arrivata nel Paese per portare “pace e sicurezza”, è riuscita solo a seminare ulteriore terrore, divisione e devastazione.

Fonte: ilfarosulmondo.it 

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