Vittoria a Porto Tolle: Enel rinuncia al Carbone. Serve un'Italia Solare!


Di Alfonso Pecoraro Scanio, ex Ministro dell'Ambiente

Gli amici di Greenpeace hanno annunciato oggi il ritiro da parte dell'Enel dell'assurdo ed anacronistico progetto di riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle.
Ringrazio loro e tutti coloro che negli anni si sono battuti contro questo progetto assurdo.
Ricordo di aver ricevuto attacchi non solo dalle destre ma anche  da sindacalisti e da parte del centrosinistra per essermi sempre opposto ,anche da Ministro dell'Ambiente ,a quel progetto di conversione a carbone che risultava un'insulto dopo anni di inquinamento  da parte delle vecchia centrale ad olio combustibile ,e mentre proprio lì vicino ,a largo della foce del  Po quello stesso territorio sopportava già un grande impianto impattante come il rigassificatore di Rovigo.
Da anni propongo la progressiva chiusura della centrali a carbone ed un serio piano che punti convintamente  su efficienza energetica e produzione distribuita da rinnovabili.
Proprio per la mia forte opposizione al carbone nel 2007 il settimanale Panorama mi dedicò una copertina dal titolo "quest'uomo ci costa 40 miliardi "e il dossier pubblicato contro di me riportava le posizioni delle solite lobby che mi accusavano principalmente di bloccare il carbone ...e gli inceneritori,mentre investivo con il secondo conto energia e con Rubbia e Rifkin come consulenti sul solare e le Smart grids.

Fu l'avvio di una campagna di fango in grande stile .
Gli interessi dietro carbone e inceneritori sono ancora enormi. Ma possiamo e dobbiamo vincere per il bene delle future generazioni .
In Italia ci sono ancora 13 centrali a carbone.
Costano in termini di inquinamento e di emissioni di CO2, inoltre il carbone viene importato mentre con le rinnovabili risparmiamo sulla bolletta energetica oltre che guadagnarne il salute e ambiente .
Va programmata la chiusura di queste centrali .


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