Le tre sostanze tossiche con cui le mafie tagliano la cannabis

Un recente servizio de "Le Iene" ha mostrato le ampie piantagioni di canapa presenti nella zona di Lazarat, in Albania, dove viene prodotta la marijuana che sarà venduta in prevalenza in Italia. Il servizio, suddiviso in due puntate, ha mostrato anche una vasta operazione della polizia albanese che ha distrutto le piantagioni, una situazione che andava avanti da anni indisturbata, tuttavia alcune fonti sostengono che il blitz sarebbe un "programma-spettacolo" messo in scena per soddisfare le pressioni dell'UE, nella quale l'Albania è stata recentemente accettata. Tutto tornerà alla "normalità" in breve, anche perché la produzione di canapa per la mafia è un business colossale, e come ha evidenziato lo stesso Pelazza (autore del servizio) i trafficanti non devono avere grandi problemi a farla entrare in Italia, a giudicare dai prezzi contenuti che si permettono di praticare... cosa che lascia molto su cui pensare.
Ma la questione che vogliamo affrontare con l'articolo che vi proponiamo di seguito è un'altra: la marijuana albanese che viene venduta in Italia conterrebbe sostanze tossiche, aggiunte per aumentare il peso della sostanza: è quanto avrebbe appurato un'inchiesta della TV svizzera. 
Ma non è finita. Anche se l'articolo in oggetto non ne parla, un altra sostanza nociva con cui viene trattata la marijuana albanese è l'ammoniaca. Prima di tagliare le piante, i coltivatori gettano ammoniaca sul terreno, che viene assorbita dalle radici, facendo seccare molto più rapidamente la pianta, e amplificandone gli effetti psicoattivi, producendo però rischi per la salute. Per i trafficanti accelerare il processo di essiccazione è importante; far seccare le piante in modo "naturale" richiederebbe settimane, con i problemi ed i rischi relativi alla gestione del prodotto in tale periodo, mentre imballare erba ancora fresca potrebbe provocare muffe che deteriorano il prodotto, rovinandolo o almeno deprezzandolo. Ma l'ammoniaca viene utilizzata anche per amplificare gli effetti dell'erba di scarsa qualità, sempre proveniente dall'est. La marijuana viene immersa nell'ammoniaca e fatta seccare nuovamente. Anche se il tenore di thc dell'erba in questione è molto ridotto, grazie agli effetti dell'ammoniaca, al consumatore sembrerà di migliore qualità rispetto a quella effettiva.
Tutte queste sostanze utilizzate a vario titolo per trattare la marijuana che poi finisce nel mercato italiano e non solo, danneggiano gravemente la salute dei consumatori, in molti casi giovani, specialmente quando il consumo è frequente o abituale. Sostanze la cui inalazione mediante fumo provoca rischi sia a livello fisico che psicologico.
A causa del proibizionismo, non c'è nessun controllo sulla qualità della marijuana presente nei mercati, e questo è un ulteriore fattore di rischio per la salute pubblica dovuto al proibizionismo.
staff nocensura.com
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Ci è voluta un’indagine della televisione svizzera per sapere cosa contiene l’erba che ogni giorno sbarca sulle coste della Puglia dell’Albania: cioè lacca, lana di vetro e piombo. Sostanze che vengono aggiunte per aumentare il peso dell’erba e quindi il suo valore sul mercato dello spaccio illegale. A portare alla luce la tematica un servizio della tv elvetica in lingua italiana Teleticino, che attraverso anche alcune interviste a consumatori anonimi che testimoniano nausea, dolori e difficoltà respiratorie sopraggiunti dopo aver fumato, parla di erba che viene “coltivata con pesticidi, poi imbevuta in acetato di piombo per aumentarne il peso, coperta di lana di vetro per simulare la cristallizzazione del fiore ed infine spruzzata con la lacca per tenere insieme il tutto”.
IL PROIBIZIONISMO NUOCE ALLA SALUTE. Sostanze pericolosissime per la salute (il piombo in particolare secondo la ricerca medica è in grado di provocare demenza oltre che tumori) che ogni fumatore rischia di inalare. Anche perché è bene ricordare che proprio dall’Albania giunge la maggior parte dell’erba che viene spacciata in Italia. A sostegno della tesi espressa da Teleticino non vi sono indagini di laboratorio, ma non ci sarebbe certo da stupirsi se fosse tutto vero. Specie in un momento in cui la repressione della polizia alle coltivazioni di cannabis in Albania ha assunto i contorni di una vera e propria guerra, non è difficile immaginare che i narcotrafficanti abbiano aumentato la concentrazione di sostanze da taglio capaci di aumentare il peso dell’erba per rientrare così dei mancati guadagni dovuti alla confisca di molte coltivazioni.

IN ITALIA NON ESISTONO CONTROLLI.
 Un’ulteriore prova di come il proibizionismo della cannabis sia nocivo anche per la salute pubblica, vietando l’autocoltivazione di cannabis ed imponendo ai consumatori di rivolgersi al mercato illegale. Ed anche una prova della mancanza di controlli seri in Italia, dove ogni giorno vengono dilapidate risorse pubbliche per reprimere consumatori e piccoli coltivatori di cannabis, ma non vengono effettuati controlli sulle tipologie di cannabis rintracciabili sul mercato dello spaccio né vengono attuati programmi per informare sui rischi reali dell’assunzione di queste tipologie di droghe leggere, che evidentemente, più che sulle inesistenti percentuali di Thc al 60% vaneggiate da Giovanardi, si ritrovano nelle sostanze da taglio che le mafie utilizzano per aumentare i guadagni.

Fonte: dolcevitaonline.it


Vedi anche: SPECIALE CANAPA

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