Prato è sconvolta, giornalista massacrato senza motivo

Quanti prima e quanti dopo?


A cura di Nocensura.com

La città di Prato è sconvolta. Massimo Cecchi, giornalista molto noto nel pratese, sabato sera alle 21.05 è stato selvaggiamente aggredito sotto la sua abitazione, mentre come di consueto portava a spasso il proprio cane.

Una VILE aggressione che ha provocato lesioni molto gravi, guaribili in 60 giorni, secondo il referto del pronto soccorso: mascella e zigomo rotti in più punti, naso fratturato in 3 punti, profondi tagli sopra e sotto l'occhio e frattura dell'orbita occipitale dell'occhio sinistro, con lesioni che necessiteranno di operazione chirurgica, prevista per giovedì.

Di seguito raccontiamo la dinamica dei fatti, raccontata da Massimo stesso sulle colonne del suo blog, con un articolo comprensibilmente un po' confuso, scritto il giorno seguente ai fatti, ancora sotto shock, alle prese con problemi di vista, avendo l'occhio sinistro completamente chiuso, oltre a giramenti di testa e forti dolori dovuti alle fratture riportate.

Appena ho appreso la notizia, che mi ha lasciato basito, ho telefonato a Massimo, con cui mi pregio di essere amico. A distanza di oltre 24 ore dall'aggressione era ovviamente ancora molto scosso, e nonostante i farmaci, dolorante. Conosco Massimo, con il quale ho collaborato per diversi mesi. E' un giornalista "libero", forse "troppo", per un settore dove fanno carriera solo i "servi", e lui certamente non lo è, ed è proprio per questo, probabilmente, che attualmente non lavora per nessuna testata di primo piano. Massimo Cecchi ha sempre espresso il suo punto di vista - giusto o sbagliato che lo si possa giudicare - senza risparmiare critiche a nessuno.

La sua è la classica "famiglia tipo", quella come vediamo negli spot pubblicitari. Massimo è legatissimo alla moglie Neva, una brava signora. Hanno due figlie, e da alcuni anni un nipotino. Massimo e la moglie sono due persone di cuore, entrambi si distinguono per educazione e pacatezza, e nel pratese sono molto conosciuti, in particolare Massimo, e per questo la notizia ha generato ampio sconcerto. Oltre ad averne parlato tutte le testate giornalistiche locali, il quotidiano Il Tirreno, il più letto in buona parte della Toscana, ha riportato la notizia in cronaca regionale.

Mentre stava rincasando, dalla consueta passeggiata serale con il suo cagnolino, Massimo ha visto due cani, "meticci", andargli incontro, seguiti a distanza di alcuni metri da una coppia di ragazzi. Ha chiesto loro - in modo pacato e civile - di mettergli il guinzaglio, forse preoccupato per l'incolumità del suo cagnolino, di piccola taglia, scatenando l'incredibile reazione dell'individuo, che si è avvicinato e dopo averlo offeso, lo ha colpito con diversi forti pugni, che gli hanno provocato le multiple fratture sopra citate.

Dopo la vile aggressione il criminale in questione, un ragazzo italiano di cui Massimo ha reso nota una basica descrizione - "aveva orecchini ed il piercing al naso, privo di particolari inflessioni dialettali" (quindi probabilmente toscano) si è dileguato, insieme alla sua compagna, una ragazza più giovane di lui, forse addirittura minorenne. Se ne è andato "con calma", e allontanandosi con spavalderia ha suggerito a Massimo, che era in terra in una pozza di sangue, di "rivolgersi ai Carabinieri". Evidentemente confida di non essere rintracciato, o comunque di cavarsela con poco.

Chi conosce Massimo non ha dubbi circa il fatto che si sia rivolto ai due in modo educato e pacato, si tratta di un'aggressione VILE quanto VIOLENTA e IMMOTIVATA, che a Prato - una città con 200.000 abitanti - non avevano mai visto prima. Secondo quanto riferito da Massimo il delinquente non era ubriaco, ma viene da sospettare che abbia agito sotto gli effetti di qualche droga pesante, altrimenti non si spiega una tale aggressività contro un uomo di sessanta anni.

L'aggressione ha suscitato profondo sdegno, e decine di cittadini hanno espresso la propria solidarietà e vicinanza a Massimo attraverso il suo profilo Facebook. Sono intervenuti immediatamente anche gli ex assessori pratesi Aldo Milone, di "Prato Libera e Sicura" ed il "civico" medico pratese Dante Mondanelli, che hanno espresso vicinanza a Massimo, auspicando che il criminale in questione venga assicurato alla giustizia quanto prima, anche se Milone non nasconde che teme che l'individuo se la possa cavare con una semplice denuncia.

Un individuo come questo, capace di aggredire selvaggiamente un uomo di 60 anni, provocandogli gravi lesioni e RISCHIANDO DI UCCIDERLO - oltretutto SENZA MOTIVO - è un PERICOLO per la collettività; sicuramente Massimo non è la prima vittima, e se non sarà fermato, non sarà l'ultima.

Auspichiamo che le forze dell'Ordine possano assicurarlo alla giustizia prima possibile.


A.R. - nocensura.com

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