Altro che "legge dura"... gli scafisti se la ridono impuniti!



A cura di Staff nocensura.com

Chi non è giovanissimo ricorderà i proclami anti-scafisti del 2006, quando fu modificata la fallimentare legge "Bossi-Fini" introducendo "pene durissime" per gli scafisti, pene che sarebbero dovute arrivare fino a 15 anni di reclusione:

In questo articolo de L'Unità del 13 Ottobre 2006, leggiamo:

Guerra agli scafisti: carcere fino a 15 anniIl governo modifica la Bossi-Fini: introdotto il reato di «trasporto di clandestini e xtracomunitari»
IMMIGRAZIONE Giro di vite contro i trafficanti di esseri umani: fino a 15 anni di carcere per gli scafisti che favoriscono l'immigrazione clandestina. Custodia cau telare obbligatoria, come quella riservata alla criminalità organizzata. Strumenti più forti per gli investigatori che indagano su questi reati (fino a due anni la durata delle indagini prelimiari) e innalzamento delle pene per il favoreggiamento aggravato dell'immigrazione clandestina. Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il ddl anti-scafisti... Leggi tutto 

Ebbene, i proclami sono rimasti lettera morta. Gli scafisti, i "trafficanti di esseri umani", che spesso si macchiano anche di altri crimini - trasportano sostanze stupefacenti o altro, maltrattano i passeggeri, impongono loro un "pizzo" extra per i bagagli, più volte in passato ne hanno lanciati alcuni in acqua per costringere i motoscafi della Polizia a fermarsi a soccorrerli e interrompere l'inseguimento, etc - in Italia la passano sempre liscia! Tanto che mentre in passato, quando venivano identificati, se la passavano liscia (riuscendo a passare per "passeggeri che guidano lo scafo in cambio del viaggio gratis") si guardavano bene dal ripresentarsi: essere scoperti più volte avrebbe rappresentato la PROVA del fatto che l'individuo è uno scafista, e non un migrante.

Ebbene, ci sono scafisti fermati e identificati sette - 7 - volte! Ormai hanno capito come funzionano le cose in questo paese, si permettono persino di rilasciare interviste ai giornali e deridere l'Italia.


Dello scafista identificato 7 volte ne ha parlato anche Libero (vedi articolo)

Dopo un viaggio in mare in condizioni di totale insicurezza, sotto il sole, cosa c'è di meglio di farsi qualche giorno di prigione, per rilassarsi, riposarsi un po', e magari essere rimpatriato a spese dello stato italiano? Praticamente una breve vacanza... si fanno la doccia, si rifocillano, passano un paio di giorni in branda senza scomodarsi nemmeno per preparare il cibo, e poi tornano a casa: per organizzare una nuova traversata.

La questione non è emersa oggi; già ad Aprile di quest'anno ne aveva parlato Il Giornale:


Anche gli scafisti se la ridono: "L'Italia? Qui non ci arrestano"
Fermati dalla polizia non si scompongono. E uno rassicura  tutti: "Tranquilli, al massimo stiamo in cella due giorni"

Facciamo ridere. E il bello è che ormai lo sanno anche gli scafisti. Talmente scassata è la nostra Giustizia; così improbabile è diventato finire in carcere (e restarci, soprattutto) per reati che non siano di sangue, che siamo diventati lo zimbello del Maghreb. Leggi tutto

Ma in un contesto come quello attuale, è quasi giusto che sia così... (ovviamente siamo sarcastici) dopotutto le mafie stanno facendo affari d'oro con i viaggi, le cooperative deputate all'accoglienza pure...  perché mai dovrebbero punire gli scafisti, che alla fine sono "pesci piccoli", dei disperati che in cambio di qualche migliaia di euro si prestano a guidare i barconi; a guadagnare milioni con gli sbarchi non sono loro, ma chi li ingaggia...


Staff nocensura.com


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