Quattordici nuovi radar in Italia per le guerre NATO
Dodici sistemi
Fixed Air Defence Radar (FADR) RAT31-DL sono stati commissionati alla
Selex Sistemi Integrati, società del gruppo Finmeccanica, e sono in via
d’installazione in altrettanti siti dell’AMI sparsi in tutta Italia. Ad
essi si aggiungeranno anche due sistemi configurati nella versione
mobile DADR (Deployable Air Defence Radar)
che saranno consegnati entro il 2013.
“Si tratta di
un progetto dall’alta valenza tecnica, importante per la sicurezza aerea
nazionale e necessario per migliorare la nostra efficienza militare”,
ha spiegato il generale Mario Renzo Ottone, comandante del COA, il
Comando Operazioni Aeree nazionali e del Combined Air Operations Center
della NATO, di stanza a Poggio Renatico (Ferrara). “Il FADR costituisce
la struttura portante del programma con cui l’Aeronautica militare ha
avviato la sostituzione dei propri sistemi di sorveglianza aerea per
rendere disponibili le frequenze necessarie all’introduzione della nuova
tecnologia Wi-MAX (Worldwide Interoperability for Microwave Access) di
accesso internet ad alta velocità in modalità wireless”.
Molto più
espliciti sulle finalità belliche del nuovo sistema radar i manager
della società produttrice. “Il RAT31-DL è stato sviluppato per
rispondere ai futuri bisogni della difesa, dove la superiorità delle
informazioni e dei comandi giocherà un ruolo sempre maggiore”, recita la
brochure di Selex Sistemi Integrati. “Il sistema ha eccellenti capacità
di scoprire e tracciare i segnali radio a bassa frequenza di aerei e
missili, può supportare diverse funzioni come la difesa da missili
anti-radiazione e da contromisure elettroniche. In Italia, il FADR
consentirà di controllare anche la presenza dei missili balistici,
comunicherà con gli altri punti di controllo nazionali e della NATO e
apporterà grandi elementi di innovazione, tra cui un migliorato
telecontrollo e telediagnosi, riducendo quindi la necessità di
personale, con un occhio anche alla riduzione dei costi di gestione”.
Il primo
impianto entrato in funzione è quello installato presso la 112^
Squadriglia Radar Remota di Mortara (Pavia). Si tratta di una stazione
dell’Aeronautica che nel periodo di massima espansione – anni 50-60 –
era arrivata a contare fino a 700 avieri (300 militari di leva e 400 in
servizio permanente), ma che dopo il 1998 è stata drasticamente
ridimensionata sino a ospitare oggi solo una trentina di militari. Gli
altri undici radar RAT-31DL stanno per essere installati presso il
centro meteorologico dell’Aeronautica di Borgo Sabotino (Latina), a Capo
Mele – Savona (115^ Squadriglia Radar Remota), Crotone (132^
Squadriglia), Jacotenente – Foggia (131^ Squadriglia), Lame di Concordia
– Venezia (13° Gruppo Radar GRAM), Lampedusa (134^ Squadriglia),
Marsala (35° GRAM), Mezzogregorio – Siracusa (34° GRAM), Otranto (32°
GRAM), Poggio Renatico (Comando Operazioni Aeree) e Potenza Picena –
Massa Carrara (14° GRAM). Come per Mortara, alcune di queste stazioni
radar erano state ridimensionate negli ultimi quindici anni.
Dal punto di
vista prettamente tecnico, il Fixed Air Defence Radar (FADR) appartiene
all’ultima generazione dei sistemi 3D a lungo raggio: ha una portata
sino a 500 km di distanza e 30 km in altezza, una potenza media
irradiante di 2,5 kW e una potenza dell’impulso irradiato di 84 kW.
L’antenna opera in una frequenza compresa tra 1,2 e 1,4 GHz (L-band),
all’interno dello spettro delle cosiddette “microonde”, le onde molto
corte estremamente pericolose per l’uomo, la fauna e la flora. Il radar
può essere controllato anche da centri posti a notevole distanza e la
configurazione meccanica con cui è stato disegnato consente facilità di
assemblaggio e smontaggio nei campi di battaglia.
La
progettazione e la costruzione delle torri radar e degli impianti
ausiliari e l’installazione dei nuovi sistemi nelle dodici basi
dell’Aeronautica è stata affidata alla Vitrociset S.p.A. di Roma, una
delle maggiori aziende private operanti nel campo della sicurezza, pure
vincitrice della gara per il sistema multiradar ARTAS di Eurocontrol,
l’agenzia europea per il controllo aereo. Il nome di Vitrociset è stato
per anni legato al nome del suo fondatore, Camillo Crociani, uno dei
protagonisti dello scandalo delle tangenti per l’acquisto negli anni ‘70
dei velivoli C130 prodotti dalla statunitense Lockheed. Il pacchetto
azionario della società è ancora oggi interamente controllato dalla
vedova Edoarda Vessel Crociani con una presenza più che simbolica della
holding Finmeccanica (1,4%). Presidente del consiglio di amministrazione
è invece il generale Mario Arpino, capo di Stato Maggiore della difesa
fino al 2001, direttore generale l’ammiraglio Lorenzo D’Onghia,
amministratore delegato Antonio Bontempi, ex ad di Alenia Marconi
Systems poi Selex Sistemi Integrati.
Il radar
RAT31-DL sta progressivamente conquistando sempre maggiore spazio nel
mercato internazionale. Il sistema è stato sinora acquistato da nove
paesi, sette dei quali membri della NATO, per un totale di 34 esemplari.
Tra essi spiccano Germania, Grecia, Polonia, Repubblica Ceca, Turchia e
Ungheria. Altri esemplari starebbero per essere ordinati dalle
aeronautiche militari di Austria, Danimarca e Malesia. Una conferma che
il business di guerra non consoce crisi.
Fonte: italian.irib.ir
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