Dirigenti di imprese militari private a scuola, scoppia la polemica

DEFloc.manif.AFRAGOLA

Presso il Liceo Scientifico ‘Brunelleschi’ di Afragola (Na) il 15 marzo si è tenuto un convegno  sulla Pirateria marittima e la vicenda dei marò. Qui la presentazione dell'evento. 

Il convegno ha scatenato feroci polemiche; di seguito riportiamo il comunicato stampa sottoscritto da un nutrito gruppo di persone:
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I mercenari a scuola!
  In un momento di crisi economica il più grande pericolo è la crisi di valori. La storia del Novecento ci insegna che senza riferimenti etici forti la povertà e la miseria producono tragedie. La scuola è uno degli ultimi baluardi rimasti su molti territori per educare alla cittadinanza e alla legalità, soprattutto se poi parliamo di luoghi come la provincia napoletana tormentati dalla guerra della camorra.
Eppure, in questo momento così delicato, ed in un liceo come il Brunelleschi di Afragola, da sempre impegnato nella educazione alla legalità e alla pace, oggi 15 marzo 2014 si è tenuto un vero e proprio consiglio di guerra. Con toni da propaganda mercenaria, dirigenti di imprese militari private impiegati nelle navi in funzioni anti-pirateria sono intervenuti al fianco di funzionari incredibilmente cooptati per la pericolosa carnevalata (ex ministro Giulio Terzi ed il procuratore militare di Napoli). Due i temi improbabili per un pubblico di studenti minorenni: "il caso dei Leoni della Brigata Marina San Marco" (la nota vicenda di due militari indagati per omicidio volontario plurimo dalla procura di Roma e trattenuti dall' India per un discutibile conflitto di competenza che certo non fa di loro eroi positivi da proporre a modello ai liceali) ed il problema della "difesa armata delle navi commerciali" tema affidato per la discussione ai due capi delle discusse organizzazioni che reclutano contractors.

Tutto questo mentre le Nazioni Unite, l’Unione Europea e l’Italia sono impegnate per la prevenzione della pirateria con le autorità giudiziarie, diplomatiche e della difesa istituzionale ma la discussione, suggestiva per ragazzi della provincia difficile di Napoli, e' stata affidata ad ex legionari e mercenari, reclutatori, i cui metodi sono stati molto discussi per quanto a violenza e liceità delle procedure adottate. Organismi internazionali ed autorità giudiziarie di vari paesi indagano infatti sugli abusi dell'antipirateria considerati gravi quanto la pirateria quando si concretizzano in uso illegale di armi da guerra su navi italiane e nel tiro al bersaglio contro i ragazzini somali utilizzati dai pirati come esploratori. La pirateria marittima resta un problema grave affrontato da autorità istituzionali (la procura della repubblica di Roma ha portato a giudizio ed ha ottenuto le condanne dei pirati arrestati dalla marina militare) ma la conferenza preferisce invitare in un liceo come speaker i privati ed utilizzare toni da propaganda mercenaria e paramilitare. Il possibile intento di reclutamento illegale di minori nelle scuole napoletane deve essere stigmatizzato per la assoluta gravità della propaganda realizzata. Fornendo così gravi esempi di violenza. Per la prima volta in una scuola italiana si dà spazio e voce ai “mercenari” gente che non ha certo fatto scelte etiche. Tutto questo con un gran rammarico: se fosse successo in un qualunque liceo del centro studenti e genitori sarebbero inorriditi e si sarebbero mobilitati. Ma si è pensato che in un liceo della periferia il tutto potesse passare inosservato. Magari facendolo passare come un dibattito di approfondimento su un tema internazionale. Che vergogna!
Sottoscritto Alex Zanotelli, padre comboniano Angelica Romano, Ass. Un ponte per… Margherita Dini Ciacci, Unicef Campania Peppe De Cristoforo, Senatore della Repubblica Luisa Morgantini, già vice Presidente del Parlamento Europeo Francesco Ruotolo, Comitato Claudio Miccoli - consigliere municipale Antonio Lombardi, Pax Christi Patrizia De Angelis Pax Christi Pino de Stasio, Consigliere Comunale di Napoli Corrado Maffia, Scuola di Pace Rocco Altieri, Centro Ghandi Renato Briganti, Manitese Eminia Romano, Donne in Nero Simona Ricciardelli, Donne in Nero Luigi Saccenti, Banca Popolare Etica Ciro Arancini, Associazione Pegaso onlus Daniela Caramadre, Teatro dell’Oppresso Marinella Pomarici, A Voce Alta Ermes Ferrero, VAS Dania Avallone, Asper Aristide Donadio, Amnesty International Riccardo Troisi, Re- Orient Silvana Giannotta, Giardino Liberato Ciro Arancini, Associazione Pegaso onlus Daniela Caramadre, Teatro dell’Oppresso Massimo Del Prete, Nuovo Teatro Sanità Maria Speranza Perna, docente Alessandro Murgia, Ass. Mondo Amico Nuoro Michele Franco, USB Carmela Tagliamonte, Scuola italiano – Centro Missionario Gennaro Sanniola, Scuola italiano – Centro Missionario Paolo Attanasio Comitato Microcredito alla Sanità Luigi Lavanga, Comitato Pace e Disarmo Mariapaola Ghezzi, Comitato Claudio Miccoli Vittorio De Asmundis, Comitato Claudio Miccoli Francesco Specchio, docente - ufficio politico nazionale Partito Comunista Patrick Boylan - Rete NoWar-Roma, PeaceLink Adriana Buffardi, già Assessore Regione Campania Sergo Manes, Edizioni e Centro Culturale "La Città del Sole" Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace- Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato III Millennio Giuseppe Aragno Giuseppe Omodei Massimo Angrisano Costanza Boccardi Giuseppe Omodei Massimo Angrisano Costanza Boccardi


Fonte: http://altocasertano.wordpress.com/2014/03/15/i-mercenari-a-scuolaa/

Commenti

Unknown ha detto…
è evidente che la verità di una legge sbagliata e ancor più di una tragica verità così abilmente mistificata da interessi partitocratici ed economici sono questioni dure da accettare quando si è sempre ascoltato solo la campana del regime che vuole far passare due presunti assassini come due eroi. Il processo dovrà accertare la verità della morte dei due pescatori indiani e i fatti dimostrano senza dubbio come la politica abbia piegato l'interesse dell'Italia a quello di pochi faccendieri. I servizi di vigilanza privata sono ovunque: banche poste ambasciate, caserme e perfino palazzi della politica. Da sempre la vigilanza privata affianca o sostituisce quella militare o di Stato. Perché dovremmo scandalizzarci se dei professionisti raccontano agli studenti la loro esperienza? solo menti ristrette e prevenute possono gridare allo scandalo.
Unknown ha detto…
Un tempo, come ad esempio nella Sparta del VI sec. a.C., veniva insegnato ai minori il valore della Guerra. Si nasceva per fare i soldati e, come è noto a tutti, si moriva subito se non si era adatti a farlo. Un tempo la Guerra era un valore, lo era per i cinesi del V sec. a. C., lo era per il generale Sun Tzu che la considerava un’arte: l’arte della guerra, appunto. Un tempo la Guerra era nobile, lo era per i giapponesi che, all’umiliazione della sconfitta, preferivano la propria morte. Un tempo la Guerra era religione, solo chi moriva in guerra aveva diritto al paradiso, lo era per i vichinghi del VIII sec. d. C., lo era per i mussulmani del VII sec. d. C.. Un tempo la Guerra era cavalleresca, lo era per i franchi di Carlo Magno, per i Samurai, per i Normanni, un tempo la Guerra era Santa, lo era per i crociati del XII secolo d.C., “Deus Vulti”era il grido di battaglia: Dio lo vuole! Per tutto quanto sopra ho scritto e per tanto altro che non ho scritto, io non sono di principio contro la Guerra. Credo che siano esistite delle necessità che abbiano spinto, nei secoli passati, uomini a combattere ed uccidere altri uomini, popoli altri popoli, nazioni altre nazioni. In senso assoluto la Guerra per chi la vive, per chi la combatte, per chi la subisce, non è altro che un’enorme violenza generalizzata organizzata e pianificata. Una pallottola è una pallottola, che sia stata sparata da un tenente delle SS o da un marines americano troverà dall’altra parte una vita da spezzare Ciò che ce le fa apparire diverse è il perché siano state sparate: in nome di un ideale di una razza superiore o di un’altrettanto ideale spirito democratico di libertà. A questo punto pare necessario elencare alcune delle motivazioni che spingono a dichiarare una Guerra; un tempo, infatti, c’era l’usanza di dichiararle chi non lo faceva era considerato vile. Come nel duello, il lancio della sfida era un atto dovuto, un atto nobile e lo distingueva dall’assassinio. Non vi dirò ciò che per me valga la pena di combattere, vi dirò ciò che altri hanno ritenuto sia stato giusto per combattere. Per il proprio dio, per la propria sopravvivenza, per la sopravvivenza di un popolo amico, per la propria libertà, per la libertà di una nazione amica, per la democrazia, per la monarchia, per le proprie idee, per i propri ideali. Apparentemente valori, valori per cui sia stato ritenuto giusto uccidere ma anche morire. Prima della Guerra cerano i valori. Nella Sparta del VI secolo a. C. venivano insegnati dei valori e veniva insegnato a combattere per difenderli. Oggi nel liceo scientifico di Afragola "F. Brunelleschi” in un convegno , apparentemente dedicato alla lotta alla pirateria, sono stati chiamati ad esempio dei “contractor”, mercenari la cui unica motivazione che spinge ad uccidere e qualche volta a morire è il denaro. Non voglio sapere se c’era una identità di vedute tra chi lo ha organizzato e chi è stato chiamato a discutere dell’argomento, non voglio sapere se sia giusto o sbagliato farlo in un liceo e soprattutto non voglio sapere chi sia stato ad organizzarlo, non sapendolo, infatti, posso liberamente pensare che sia un ignorante, sia perché ignorava l’effetto, le polemiche che sarebbero scaturite, sia perché ignorava che non tutte le guerre sono uguali, quelle fatte per i soldi sono le più schifose!
Unknown ha detto…
Buonasera Paolo.
Io sono un "Contractor". Le faccio innanzitutto i complimento perchè ho letto ed apprezzato gran parte di ciò che ha scritto dovendone riconoscere la matrice culturale che la contraddistingue. Detto ciò,mi permetta di chiederle perchè ha volutamente deciso di saltare a piè pari un'altra categoria di guerrieri nella lista di quelli che ha brillantemente elencato ?
Mi riferisco a coloro che agiscono, combattono e muoiono per il "puro e semplice" scopo di proteggere altre persone, sia per mare che per terra. Lei crede ci sia meno Valore o Rispetto dovuto a quelli che vengono pagati (come d'altronde lo erano quelli citati nella sua lista) per offrire la loro Professionalità al servizio di chi necessità di venire protetto in Aree di crisi ? Privati pagati come d'altronde qualsiasi altro Militare del mondo viene pagato in Missione..

Mi permetta poi a questo punto di fare anche a me un piacevole tuffo nel passato ricordandole che il "soldato di ventura" ha una storia antica come quella delle altre categorie (che io ammiro e rispetto senza essere settoriale).

Soldati di ventura che, tralasciando per un attimo l'epoca moderna con i vari Bob Denard e Mad Mike, erano stati già adeguatamente osannati da Giovanni de Medici che ne decantava le lodi descrivendoli come "..Soldati coraggiosi ed efficaci, perchè mossi da nessuna fede politica o religiosa..." arrivando ad incidere sulla propria spada una frase che racchiude la poesia ed il romanticismo di cui lei giustamente parla nel suo commento per giustificare e illuminare guerre e duelli del passato "...Non mi snudare senza ragione...Non mi impugnare senza valore..."

Arrivando di nuovo a Mad Mike e i Wild Goose che, tralasciando la vena fumettistica di cui si contorna il ricordo di questi personaggi oggi, venivano si pagati per i loro ingaggi...ma si sono resi protagonisti di imprese (ai più sconosciute) che racchiudono un senso di fratellanza tale da averli portati a compiere determinate imprese (non retribuiti) solo per non dimenticare chi a fianco a loro aveva vissuto e combattuto per anni..

Le chiedo se possibile di non demonizzare certe figure del passato solo perchè magari, giustamente, se ne ha una scarsa conoscenza...

Ma per tornare ai giorni nostri, quello di cui si sta parlando NON è mercenariato. Qui si parla di figure professionali, qualificate e specializzate (come lo può essere un bravo architetto o ingegnere) che mettono al servizio del Cliente la propria conoscenza e anche la propria vita, non solo per soldi (mi elenchi poi una categoria professionale che non viene pagata per i propri servizi...), ma perchè è quello che sanno fare, quello per cui hanno studiato e si sono addestrati a spese proprie anni.

Chi ritiene lei che debba proteggere delle strutture o persone private se non dei privati? Come avviene giustamente nel resto del mondo per delle motivazioni che sicuramente ben comprenderà..

Unknown ha detto…

Nel caso specifico di Afragola addirittura, hanno parlato persone che di Coraggio e Valore ne hanno dimostrato fin troppo. Persone che, dal momento che la Legge Italiana ancora non lo consentiva, si sono ritrovate a dover mettere in sicurezza e preparare un piano di contingenza totalmente disarmati, se non con l'appoggio di idranti e concertine di filo spinate adeguatamente preparate prima della partenza sul perimetro della nave. Operatori che sono poi stati attaccati con armi da fuoco lunghe semiautomatiche e lanciarazzi e che sono riusciti come prima a cosa a mettere in sicurezza l'equipaggio e in seguito il Comandante della nave mentre venivano bersagliati dal fuoco proveniente da barchini con i pirati Somali a bordo. Sono stati gli ultimi ad entrare nella Cittadella, dopo essersi assicurati che più nessuno fosse rimasto fuori dell'equipaggio, resistendo poi a più di 36 ore di assedio. Perchè è questo che sapevano fare, perchè è questo che erano stati addestrati a fare, nonostante sappiamo bene che sono pochi quelli che disarmati non si sarebbero gettati con un salto in lungo dentro la Cittadella fregandosene del resto mentre c'è chi gli spara contro tante di quelle volte da arrivare a rendere inagibile la nave..!

Chissà che analizzando bene e provando ad immaginare la situazione, non sia riescano ad intravedere immagini in tutto ciò che richiamano alle gesta di guerrieri antichi (Armati) da lei citati..

...Sarebbe una conquista anche solo riuscir ad ottenere un pò di Rispetto e considerazione...senza dover venire demonizzati grazie ad una scarsissima conoscenza del settore della sicurezza privata che ancora contraddistingue l'opinione pubblica del nostro Paese..

Grazie dell'attenzione Paolo e tutti voi..

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