Sanremo, altro crollo degli ascolti: Fazio è senza scuse


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“Perderemo 6 punti di share rispetto all’anno scorso, per colpa della Champions in chiaro”. Fabio Fazio si era sbilanciato in conferenza stampa, alludendo all’andata dell’ottavo di finale tra Milan e Atletico Madrid. In realtà il distacco dal 2013 ha toccato quasi la doppia cifra, stabilendo il peggior risultato del Festival delle ultime sette edizioni.
La puntata di mercoledì ha totalizzato 8.925.000 spettatori nella prima parte (42,2% di share) e 3.7 milioni nella seconda (37,6%), per un netto tra i due segmenti di 7,7 milioni, pari al 33,95% di share.
Un vero e proprio terremoto, dal momento che per trovare numeri inferiori bisogna tornare al 2008, quando Baudo e Chiambretti si arenarono al 32,3%. E persino la contestata l’avventura di Giorgio Panariello, sfortunato nel raccogliere il testimone da Paolo Bonolis, si attestò al 37,3%. Il calo è ciclico. La seconda uscita lascia sempre qualcosa per strada e il match dei rossoneri (18% su Canale 5, a cui va aggiunta la platea di Sky) ha certamente ristretto il bacino d’ascolti della kermesse. Ma non è nemmeno la prima volta che la Champions va a rosicchiare pubblico allo show di Raiuno.

Fazio è senza scuse. La settimana sabbatica in vigore sulle altre reti e l’affanno registrato in seconda serata – a partita abbondantemente terminata – testimoniano l’agonia di un bis condito da troppe crepe.
Il conduttore non punge. Se dodici mesi fa stupì per la leggerezza, il brio e il rispolvero delle imitazioni, stavolta arranca e spicca per monotonia. La vicinanza della Littizzetto aiuta, tuttavia appare come un deja vu. Le gag in stile Sandra & Raimondo risultano prevedibili, seppur fondamentali nell’accelerazione di un ritmo decisamente bloccato.
Le canzoni avrebbero dovuto rappresentare un toccasana. Dalle sole sette esibizioni dell’esordio si è saliti ad undici, con l’annessione di alcuni concorrenti della categoria Giovani. Non è bastato. La sensazione è che a tradire il Festival sia stato in primis il pubblico tradizionale, disorientato da artisti di nicchia non troppo popolari.
Giovedì torneranno sul palco i Big, che canteranno i quattordici brani rimasti in gara. Con loro pure le altre quattro Nuove Proposte, pronte a contendersi i due posti disponibili per la finale di domani. Tra gli ospiti, attesa per Renzo Arbore (tornerà all’Ariston a distanza di ventotto anni) e per l’Orchestra Filarmonica del Teatro la Fenice diretta dal maestro Diego Matheuz.

Fonte: daw-blog.com

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