La super-raccomandata Madia fa l'attrice. Con i soldi pubblici!

Dalla Regione Lazio 315mila euro alla pellicola in cui recita il ministro, prodotta dal marito
Di Paolo Bracalini


«Tanto torna. Tornano tutte» dice la bionda al fianco di Francesco Mandelli, famoso interprete dei Soliti Idioti.


Una piccola particina nel film anche per quella bionda elegante, che poi è Marianna Madia, renziana dell'ultima mezz'ora, nonché ministro della Pubblica amministrazione del primo governo Renzi. La pellicola dove esordisce la ministra, già lettiana, veltroniana, bersaniana e vicina di banco alla Camera di D'Alema (che prima di essere rottamato fece in tempo a impressionarla: «D'Alema è un grande, sapete sa l'Iliade a memoria...»), è Pazzi di me, commedia stereotipata sul mondo femminile diretta dal regista, anche lui renziano, Fausto Brizzi («Io e Matteo siamo la generazione Goldrake. Ci accomunano molti valori e non ci divide niente»). Film poco premiato dal pubblico e dalla critica, ma perlomeno premiato dalla Regione Lazio. Che nella determina del 17 dicembre 2013, con oggetto «Interventi regionali per il cinema e l'audiovisivo, impegno di spesa di 10.000.000», elenca i beneficiari del sussidio regionale, con relativo importo. E al film del regista renziano Brizzi, con cameo della ministra renziana Madia, la Regione Lazio assegna un contributo di 315.895 euro. Non al regista, per la precisione, ma alla società di produzione di Pazzi di me, cioè la Wildside Srl. Chi la guida? Lo stesso Brizzi, insieme ad altri tre soci: Lorenzo Mieli (fondatore di Wilder, figlio di Paolo Mieli presidente di Rcs libri), il regista Marco Martani e il produttore Mario Gianani.

Quest'ultimo è anche il marito della ministra Madia, soave comparsa del film del renziano Brizzi (il suo loft nel quartiere etnochic di San Lorenzo a Roma è tappa fissa per Renzi in trasferta) finanziato dalla Regione Lazio. Nei 10 milioni di euro distribuiti dalla direzione regionale Cultura e Politiche giovanili ci sono molte altre pellicole. Anche La mafia uccide solo d'estate, prodotto dalla stessa Wildside e diretto dal regista, esordiente ma anche lui renziano, Pif - un habitué della Leopolda poi finito sul palco di Fazio a Sanremo -, ha ricevuto apprezzamento e sostegno economico dalla Regione Lazio, ma un po' meno: 112.361 euro. Molte altre le opere finanziate con generosità dalla Regione Lazio, che pure naviga tra debiti e buchi di bilancio. Tra gli altri, 399mila euro alla Palomar Spa, per la produzione di Il commissario Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti. La Madia dovrà affrontare uno dei capitoli su cui Renzi punta di più, la riforma (o rivoluzione) della Pubblica amministrazione italiana. Dovrà dunque dimostrare di non essere una «raccomandata», come la accusano i detrattori, anche dentro il partito (la bersaniana Chiara Geloni, ex direttore della web tv del Pd, in una lettera aperta le ha rinfacciato di aver circumnavigato tutte le correnti Pd). Quelli che nelle ore, anzi nei minuti, dopo la sua nomina a ministro, sul web si sono subito scatenati, ricordando il suo passato fidanzamento con Giulio Napolitano, figlio del presidente della Repubblica (non ancora al momento della liaison) o le amicizie influenti, o la capacità di surfare tra le correnti Pd ritrovandosi sempre in quella vincente. Tutta invidia.



Fonte: ilgiornale.it

Commenti

NINOSPARTACUS ha detto…
La vergogna è opzionale e, quindi, tutto si giustifica per raggiungere il fine . Quando si sveglierà il popolo italiano ,sarà troppo tardi .

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