Diossina, a Roma i "roghi" sono all'ordine del giorno

Roma una piccola "terra dei fuochi". Ogni giorno nelle periferie romane avvengono "roghi" di plastica, che rilasciano nell'ambiente ingenti quantità di diossine. I roghi avvengono di notte, quando la colonna di fumo nero che si innalza nel cielo passa inosservata, ma il vento porta il fumo a invadere i quartieri residenziali e altre zone abitate o comunque frequentate da persone.

Nei giorni scorsi anche i rappresentanti sindacali del deposito ATAC della zona Magliana (ATAC è l'ente che gestisce il trasporto pubblico di Roma) hanno sollevato la questione, con una lettera alle istituzioni che ormai da molto tempo SONO AL CORRENTE della situazione, ma fino ad oggi non hanno fatto niente di significativo per fermare i roghi.

Di seguito copia della lettera inviata alle istituzioni ed il commento del blog "Roma fa schifo":

Cosa succede? Tutti i giorni vengono accesi roghi nell'adiacente campo rom che rilasciano in aria quantità di diossina spaventose. Gli autisti che vengono a prendere servizio la mattina già alle 4 devono cercare il proprio bus tra una coltre di fumo che ti strozza la gola, e quelli che rientrano la notte intorno all'una, quando parcheggiano la vettura non sono certo più fortunati di quelli che hanno fatto la mattina. Per non parlare dei meccanici che lavorano nelle officine della rimessa, i quali oltre che con le "fisiologiche" sostanze nocive emesse dai bus che riparano, si devono avvelenare continuamente anche con la diossina dell'adiacente campo. Dentro al deposito c'è anche un asilo nido, e su questo non c'è bisogno di commentare...

Romafaschifo è riuscita a venire in possesso di questo documento che certifica come la faccenda non sia - come qualcuno pensa, specie qualche romanaro -  una proiezione di qualche razzista, bensì un reale problema di salute. Che inizia ad essere menzionato in documenti ufficiali. Per quale strano accordo o strano motivo si è deciso che gli abitanti dei campi nomadi possono ucciderci e garantirci un tumore ai bronchi, alla gola, ai polmoni?
- See more at: http://www.romafaschifo.com/2014/02/roghi-tossici-magliana-incredibile-ed.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+romafaschifo%2FCPRa+%28ROMA+FA+SCHIFO%29&utm_content=FaceBook#sthash.l1hPutKN.dpuf
Cosa succede? Tutti i giorni vengono accesi roghi nell'adiacente campo rom che rilasciano in aria quantità di diossina spaventose. Gli autisti che vengono a prendere servizio la mattina già alle 4 devono cercare il proprio bus tra una coltre di fumo che ti strozza la gola, e quelli che rientrano la notte intorno all'una, quando parcheggiano la vettura non sono certo più fortunati di quelli che hanno fatto la mattina. Per non parlare dei meccanici che lavorano nelle officine della rimessa, i quali oltre che con le "fisiologiche" sostanze nocive emesse dai bus che riparano, si devono avvelenare continuamente anche con la diossina dell'adiacente campo. Dentro al deposito c'è anche un asilo nido, e su questo non c'è bisogno di commentare...

Romafaschifo è riuscita a venire in possesso di questo documento che certifica come la faccenda non sia - come qualcuno pensa, specie qualche romanaro -  una proiezione di qualche razzista, bensì un reale problema di salute. Che inizia ad essere menzionato in documenti ufficiali. Per quale strano accordo o strano motivo si è deciso che gli abitanti dei campi nomadi possono ucciderci e garantirci un tumore ai bronchi, alla gola, ai polmoni?
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Cosa succede? Tutti i giorni vengono accesi roghi nell'adiacente campo rom che rilasciano in aria quantità di diossina spaventose. Gli autisti che vengono a prendere servizio la mattina già alle 4 devono cercare il proprio bus tra una coltre di fumo che ti strozza la gola, e quelli che rientrano la notte intorno all'una, quando parcheggiano la vettura non sono certo più fortunati di quelli che hanno fatto la mattina. Per non parlare dei meccanici che lavorano nelle officine della rimessa, i quali oltre che con le "fisiologiche" sostanze nocive emesse dai bus che riparano, si devono avvelenare continuamente anche con la diossina dell'adiacente campo. Dentro al deposito c'è anche un asilo nido, e su questo non c'è bisogno di commentare...

Romafaschifo è riuscita a venire in possesso di questo documento che certifica come la faccenda non sia - come qualcuno pensa, specie qualche romanaro -  una proiezione di qualche razzista, bensì un reale problema di salute. Che inizia ad essere menzionato in documenti ufficiali. Per quale strano accordo o strano motivo si è deciso che gli abitanti dei campi nomadi possono ucciderci e garantirci un tumore ai bronchi, alla gola, ai polmoni?



Fonte: romafaschifo.com

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