Eliminano l'Imu e introducono una tassa per gli inquilini: Service tax costerà 1000 euro l’anno

Il governo abolisce l’Imu. Erano tutti in attesa, anzi a sperare in quest’annullamento, eppure il risultato ottenuto non è dei migliori. O meglio, il governo ha abolito l’Imu ai proprietari, ma ha pensato bene, semplicemente, di cambiare nome alla tassa e spostarne il pagamento agli inquilini. Una vera beffa!

Come sempre a essere favoriti dunque sono i proprietari. Un film già visto e proprio di recente nel diritto alla casa, lo abbiamo visto con la tanto pubblicizzata cedolare secca, che di fatto ha solo diminuito le tasse ai proprietari, ma sono gli inquilini invece ad essersi trovati a dover sostenere affitti esosi e, come è noto, senza avere i soldi a disposizione.

A quanto pare anche in quel caso è valsa a poco la mobilitazione dell’Unione Inquilini che si è fatta avanti anche nella persona di Walter De Cesaris, Segretario Nazionale Unione Inquilini, che chiedeva la necessità di favorire gli inquilini, veri bisognosi, e non i proprietari. 

Oggi dunque ci risiamo, cambia il tema ma la sostanza è sempre la stessa. Perché? L’abolizione dell’Imu ai proprietari mette in mutande gli inquilini. Sono loro infatti, secondo il piano casa, a dover pagare la service tax, una tassa che travolgerà più di 3.000.000 di inquilini.
L’idea che ne emerge nell’immediato è che i proprietari saranno i favoriti, e gli inquilini invece non avranno soldi da sborsare.

“Una stangata media da circa 1000 euro (da una nostra stima prudenziale) – ha dichiarato Walter De Cesaris, Segretario Nazionale Unione Inquilini - rischia di abbattersi a partire dal prossimo anno sugli inquilini. Non è ancora chiaro nei dettagli il meccanismo, ma è evidente che, a partire dal 2014, saranno a carico degli inquilini la maggior parte degli oneri relativi alla nuova tassa che, di fatto, anche negli importi, sostituirà sostanzialmente l’intera IMU oggi pagata dai proprietari”.
Rispolveriamo i dati necessari a presentare il quadro della situazione attuale: l’80% degli inquilini ha un reddito lordo che non arriva a 30 mila euro (fonte Banca d’Italia). Oggi il 90% delle circa 70.000 sentenze annue di sfratto sono per morosità (fonte ministero interno). In Italia sono 650 mila le famiglie che hanno diritto ad una casa popolare avendone i requisiti certificati dai Comuni.

La Service Tax dunque non è altro che uno “spostamento di pagamento di tassa”, dalla proprietà agli inquilini. Anche sulle case invendute c’è il taglio dell’Imu. Un regalo ai costruttori? L’ennesimo tentativo per favorire la speculazione edilizia? a qaunto pare sì.
Arriva anche un “contentino”: “Un intervento di rifinanziamento sul fondo sociale per gli affitti per le famiglie in difficoltà (l’1,5% del costo dell’intero provvedimento sull’IMU) - spiega Walter De Cesaris - Ricordiamo che lo stanziamento statale del fondo sociale per gli affitti 15 anni fa, in una situazione economica e sociale del tutto differente da oggi, era 5 volte superiore. Oggi siamo alla mancia. Consideriamo una importante affermazione della mobilitazione di questi anni, dai picchetti anti sfratto, alle mobilitazioni nelle città, alle ripetute denunce, che per la prima volta in un provvedimento statale si assuma il problema degli sfratti per morosità. Anche in questo caso – aggiunge il Segretario - il governo, però, ha deciso di intervenire, con una misura tampone: l’introduzione di un altro fondo sociale, finanziato, tra l’altro, in maniera del tutto inadeguata, con 40 milioni di euro, insomma spiccioli.


Fonte: http://www.controlacrisi.org/notizia/Welfare/2013/8/30/36391-eliminano-limu-e-introducono-una-tassa-per-gli-inquilini/

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