'Libero' di oggi titola: "Fermate Giannino: finte pure le lauree"
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Dopo lo scandalo sollevato da Zingales, che ha lasciato "Fare" rivelando che Giannino ha mentito su un prestigioso Master inserito nel proprio curricula, Libero di oggi titola così: "Fermate Giannino: finte pure le lauree" E pensare che l'eccentrico Giannino aveva puntato moltissimo sulla trasparenza e sulla propria 'credibilità' ...
Di Fernando Pineda - formiche.it C’è una sottile seppure evidente goduria giornalistica nell’interesse che il quotidiano Libero sta dedicando alla vicenda di Oscar Giannino.
Oggi il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro titola in prima pagina: “Fermate Giannino, finte pure le lauree”. Ma al di là del titolo, il quotidiano milanese da giorni elenca contraddizioni e virate intellettuali del giornalista economico fondatore del movimento turbo liberista Fare per Fermare il Declino.
Un trattamento non troppo cordiale verso Giannino che, tra l’altro, è stato anche direttore di Libero Mercato, il dorso di economia e finanza del quotidiano quando era diretto da Vittorio Feltri.
D’altronde le evoluzioni e la genialità del giornalista economico negli anni hanno condotto Giannino a sostenere battaglie e idee a cavallo tra politica ed economia che nelle ultime settimane, da candidato premier, sono state celate e Libero si sta prodigando nel ricordare.
Ma oggi, proprio in questo ambito politico, Libero indulge mettendo in evidenza un rapporto anche economico tra Giannino e la Regione Lombardia. Il quotidiano diretto da Belpietro svela infatti che il candidato premier di Fare per Fermare il Declino ha potuto contare su una consulenza alla Regione per 500 euro a presenza in qualità di coordinatore del comitato scientifico dell’Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione della Regione Lombardia.
È il giorno della verità per Oscar Giannino. Come ha annunciato ieri lo stesso leader diFare per fermare il declino, oggi la direzione del movimento avrà sul tavolo le sue dimissioni.
E dovrà decidere se respingerle, confermando e consolidando la leadership del giornalista, o se accettarle. Intanto, secondo alcune indiscrezioni pubblicate dal sito Dagospia, ieri Giannino, davanti a più di mille sostenitori accorsi al teatro Orione di Roma, avrebbe urlato: "Io me ne vado".
Le dimissioni dell'economista Luigi Zingales e la sua accusa relativa al master falso di Chicago restano un colpo ferale per Fare per Fermare il Declino. E nonostante molti sostenitori continuino a credere nel progetto e lo stesso Zingales cerchi di minimizzare ("Non voglio speculare su questa vicenda, che è molto triste"), la ferita inferta al partito è grande. Tanto che i sondaggisti hanno già cominciato a interrogarsi sulla direzione che prenderanno i voti dei delusi da Giannino.
Ma al di là delle previsioni elettorali, ci sono altri due documenti che inficiano la credibilità del candidato premier.
Non solo il master a Chicago, non solo le due (finte) lauree in giurisprudenza ed economia. Il vero punto è che nonostante Giannino abbia sempre dichiarato di non aver "mai speso titoli o credenziali che non ho per candidarmi o ottenere cariche, incarichi, pubblicamente o privatamente retribuiti", è indubbio che di questo famigerato master alla Chicago Booth School of Business si è vantato spesso. Oltre al video di Repubblica del 5 febbraio 2012 e a quello registrato daDìLucca.tv ("Zingales insegna a Chicago Booth, dove io ho preso il Master in Corporate and Public Finance...", ci sono state altre occasioni di millantato titolo.
In un'intervista del 1 dicembre 2012, mandata in onda ieri daLa Zanzara, Giannino sosteneva chiaramente di aver ottenuto quel titolo di studio. Tornando indietro nel tempo, inoltre, si scopre che a Rapallo, il 27 settembre 2008 al convegno dell'Associazione San Michele Valore Impresa, il leader di Fare per Fermare il Declino parlava ancora del master di Chicago, citando anche una lezione tenuta con un professore.
Insomma, Oscar Giannino viene travolto dalle sue stesse balle. O, come lui preferisce chiamarle, omissioni di controllo. Ma è mai possibile che il giornalista non si sia mai accorto che i curricula e le biografie che circolavano in rete e nelle varie associazioni e università in cui insegna contenessero questi "refusi"? E perché vantarsene pure in pubblico svariate volte?
Ora che siamo tutti iscritti ai social, anche grazie alla libertà di espressione hanno consentito fino ad oggi, arriva la CENSURA! Dopo tanti tentativi di censura da parte della politica rispediti al mittente dai cittadini - perché censurare avrebbe fatto perdere troppi consensi ai vari governi - la CENSURA potrebbe arrivare dall'Antitrust, ovvero l' Autorità garante della concorrenza e del mercato , nota anche come AGCM (da non confondere con AGCOM) tra l'altro il momento è proprizio perché al governo non c'è più Matteo Renzi ma il buon Renziloni , controfigura di Renzi messo li per mettere la faccia su quelle misure che per l'ex sindaco di Firenze sarebbero state sconvenienti , dai miliardi da sborsare per le banche allo sdoganamento della censura del web. Renzi è tornato a casa, a farsi riprendere mentre fa la spesa come un comune cittadino, e grazie alla propaganda tornerà in sella presto. Ma torniamo alla questione censura. Con la scusa di contrastare no
Non si può capire veramente cosa accade nel mondo se non si studia " La Famiglia " per eccellenza: I Rothschild......... Chi comanda veramente il Mondo? C'è un nome, o meglio... un cognome, che mi frulla nel cervello da un po'. Si tratta senza dubbio di banchieri ,dato che sono i maggiori proprietari della Banca d'Italia e, per fare solo qualche esempio, possiedono la Barclays (tra le maggiori azioniste di Intesa SanPaolo) soprattutto tramite Markus Agius, la JpMorgan (che controlla Monte dei Paschi di Siena) tramite la famiglia Rockefeller, Mediobanca (colei che controlla Unicredit) tramite Vincent Bolloré e Jean Azema della Groupama Holding S.A., Banca Carige (attraverso Francois Perol), con Ana Patricia Botin il Banco Santander Central Hispano (il quale controlla ABN AMRO, un altro pilastro di Unicredit). Potrei andare avanti cosi per ore ma credo che queste poche segnalazioni siano più che sufficienti. Tornando ai banchieri ,mi
Attivisti inglesi arrestati dalla polizia per aver esibito, di fronte all'hotel dove è in corso di svolgimento il meeting dei potenti, un cartellone con scritto "Bilderberg is mafia". La polizia tedesca li ha attirati al riparo dagli occhi delle telecamere dei nostri inviati Max , Pam e Giulio e dei pochi altri blogger presenti sul posto, tra cui quelli del blog di controinformazione anglofona Infowars di Alex Jones, e li ha arrestati, evitando che la scena fosse ripresa. E' quanto raccontano i nostri amici inviati durante l'ultimo collegamento in diretta, che potete vedere qui: https://www.facebook.com/nocensura/videos/1189040361147055/ L'articolo di La verità sul nuovo ordine mondiale : Dresda, espongono cartello "Bilderberg is mafia", arrestati! http://veritanwo.altervista.org/dresda-espongono-cartello-bilderberg-is-mafia-arrestati/ Per garantire la sicurezza del gruppo Bilderberg la polizia tedesca sta dispiega
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