Movimento artigiani e commercianti: "Lettera aperta a Befera"


Riceviamo e pubblichiamo:
Oggetto: Evasione e debito pubblico due facce della stessa medaglia


Buongiorno dott. Befera, la disturbo un attimo per renderla edotto di alcune cose che magari sicuramente ignora oppure pur sapendolo non vorrà sicuramente addentrarsi in quanto molto spinose,nel mio piccolo cmq ci provo .

Premetto che non ho niente di personale contro di lei e ho rispetto per le istituzioni anche se sono anni luce distante dal vostro agire in quanto operate con leggi inique vessatorie che sta distruggendo la serenità di molte imprese e famiglie .Nel dirle questo lo faccio con sincerità e lealtà ….. mentre i suoi amici e i politici del momento sicuramente non la sosterranno quando le cose precipiteranno sull’onda della rabbia dei contribuenti stanchi di essere strozzati e posti sotto ricatto dal sistema fiscale Italiano lei verrà sacrificato e messo da parte proprio da chi sino ad ieri le diceva bravo per i risultati eccellenti ottenuti. Per chiarire io sono di quelli che vogliono lavorare e pagare le giuste tasse , non mi piacciono i condoni e scudi vari, ma … questa pressione fiscale sommata alla lentezza delle cause , ai tempi lunghi dei pagamenti,ai fidi onerosi bancari ecc uccide le imprese sane.


DETTO questo le indico un filone su cui ci sarebbe molto da lavorare , se ha tempo si vada a vedere gli oggetti sociali delle ex società di riscossione collegate alle banche relative nelle varie regioni arco di tempo dal 1997 al 2006 , in qualcuna troverà la voce che le somme provenienti da tale attività potranno essere utilizzate per investimenti in titoli di stato di breve durata avente largo mercato ……. Poi si prenda la legge 112 del 1999 vada all’art. 22 e troverà scritto che le somme incassate dall’esattore devono essere versate in ogni caso all’ente entro la prima decade del mese successivo ora incroci i dati cosi come fate con noi e scoprirà che la scadenza minima dei titoli di stato e di 3 mesi!!!!!! Domanda le sembra normale che la banca poteva investire soldi già dello stato in forme che non poteva incassando interessi su capitali non suoi e per giunta contribuendo all’aumento del debito pubblico. Le auguro buona riflessione anche se forse questo lo sapevate già , altrimenti non mi spiego il motivo delle denominazioni intermedie inserendo in mezzo una società di transizione tra la vecchi a riscossione ed la gloriosa equitalia di cui lei èil presidente .

Altra cortesia fermi la corsa dei vari amministratori di equitalia che per salire sulle 3 poltrone della futura equitalia, sono in delirio totale e in Sardegna sono andati oltre i compiti naturali assegnati, stanno facendo un uso improprio dei loro enormi poteri, i risultati parlano chiaro , non sono stati tuttavia calcolati le conseguenze a medio termine dei danni che i contribuenti vi cercheranno per aver chiesto soldi per cartelle prescritte e già pagate in quanto qualcuno non vi ha rigirato i soldini, e su questo prima o poi la cosa salterà fuori , nel frattempo mi riservo eventualmente di intraprendere ogni iniziativa legale per tutelare gli interessi dei contribuenti sardi .

Con le nostre più vive cordialità



Giuseppe Carboni - Movimento Artigiani e commercianti Sardegna


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