DRAMMA SFIORATO Litiga in banca e minaccia il suicidio Rintracciato e salvato dalla polizia


DRAMMA SFIORATO
Litiga in banca e minaccia il suicidio Rintracciato e salvato dalla polizia
Gli agenti lo trovano sull’argine di un fiume e alla fine lo convincono a desistere
FAENZA. Il tempestivo ed efficace intervento di una volante della polizia del commissariato manfredo ha contribuito in modo determinante, nella serata di venerdì, a salvare una vita.
La discussione in banca. Alle 18 circa del pomeriggio, a seguito di una richiesta giunta alla sala operativa del commissariato, una volante ha raggiunto piazza della Libertà, dove il richiedente, responsabile di un istituto di credito, si stava lamentando di un loro cliente piuttosto alterato davanti alla porta della banca. Il cliente “agitato” è stato di conseguenza identificato: ha dichiarato di avere avuto un contenzioso con la banca e la direzione si rifiutava di fornirgli adeguate risposte e soluzioni.
La moglie. L’uomo era in compagnia della moglie che, a fatica, riusciva a convincere il marito a seguirla per andare a casa. Poco dopo i coniugi si allontanavano e la situazione appariva risolta. L’uomo era un correntista dell’istituto di credito e nel passato aveva già avuto comportamenti ostili verso il personale della banca.
L’allarme e le ricerche. Dopo circa un’ora la moglie dell’uomo ha contattato nuovamente il 113: il marito si era allontanato e l’aveva poi chiamata dicendole di volersi buttare da un ponte. Vista la situazione, venivano attivate ricerche in tutte le zone della città che potevano considerarsi d’interesse, mentre la centrale operativa, dopo numerosi tentativi andati a vuoto, riusciva finalmente a localizzare la posizione del telefono cellulare dell’uomo.


Sull’argine del fiume. Le pattuglie di polizia del turno pomeridiano e serale, che avevano continuato a perlustrare ininterrottamente la zona, si sono allora precipitate sul posto, l’argine del fiume nei pressi dell’autostrada. Con loro anche i vigili del fuoco e un’ambulanza del 118. Alle 21.30 tutti gli operatori intervenuti si trovavano sull’argine di fronte all’uomo che, invece di rincuorarsi per la loro presenza, si mostrava irritato e in stato d’agitazione, forse anche a causa delle numerose ferite al volto che si era procurato scivolando nel canneto.
Una poliziotta si fa male. L’uomo veniva subito soccorso dagli agenti di polizia ma riusciva a divincolarsi e a scappare nuovamente, fino a quando i poliziotti si vedevano costretti ad afferrarlo con la forza, mentre l’uomo, nell’ulteriore estremo tentativo di divincolarsi ancora, rovinava a terra trascinando anche un’agente di polizia che riportava un trauma distorsivo alla mano.
La resa e il soccorso. Dopo una lunga e serrata trattativa, condotta in modo coraggioso e professionale sia dai poliziotti che dai sanitari presenti sul posto, l’uomo si convinceva a salire sull’ambulanza del 118 che lo portava al pronto soccorso e successivamente, in un’apposita struttura per le cure del caso.
Il denaro e la disperazione. «Si è così conclusa, senza conseguenze estreme, una lunga vicenda che avrebbe potuto avere un diverso epilogo - viene rimarcato dal commissariato - se non vi fosse stato l’intervento immediato e l’impegno coraggioso e altamente professionale degli operatori della volante, coadiuvanti nella fase finale dai vigili del fuoco e dal 118. Resta da approfondire quale fossero le cause economiche scatenanti di tale comportamento estremo ed esasperato, con l’amara considerazione che purtroppo, forse ora più che mai, le questioni legate al danaro possono portare anche a gesti di disperazione estrema. Di conseguenza la polizia e le forze dell’ordine si possono trovare sempre più spesso a dovere affrontare e fronteggiare queste difficili situazioni umane».



Fonte: corriereromagna.it

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