Inizia la campagna elettorale: occhio agli influencer, professionisti e non

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- Editoriale -

Non gli bastano le sue televisioni - dove da qualche settimana è onnisciente - e quelle di Stato; non gli basta i "giornali di famiglia" e quelli sul libro paga; Berlusconi - o meglio, i suoi esperti tecnici della comunicazione - conoscono bene l'importanza del web, e oltre alle risorse ufficiali del partito hanno approntato un 'vadecum' per i militanti ed i sostenitori, da utilizzare "a mo' di influencer" come fanno anche gli altri partiti del resto, Grillo-Casaleggio in testa. Militanti dei partiti che si trasformano in veri e propri influencer, non retribuiti, al servizio del proprio partito. Commentano, spammano, incollano articoli e link ovunque, anche laddove l'argomento è off topic.

Come evidenzia l'immagine sopra, il Pdl raccomanda a tutti "i suoi" di divulgare il sito web, dispensa le infografiche da pubblicare e condividere sui social network e istruisce circa i "trucchi" per utilizzare al meglio le risorse sociali, fino alla guida per redigere comunicati stampa ai giornali ed intervenire in radio, presumibilmente dedicata ai candidati ed ai responsabili del partito.

Queste elezioni si combatteranno anche su Facebook e su Twitter, che in Italia ha superato quota 20 milioni di iscritti. Prepariamoci a vedere link e propaganda di ogni tipo, anche sotto forma di pubblicità, le 'inserzioni' di Facebook.

Quando leggete i commenti pertanto, considerate che possono essere opinioni interessate non spontanee. I commenti hanno un forte potere di influenza nei confronti delle persone: più dell'articolo/oggetto in questione.

I partiti addestrano i loro militanti ad utilizzare efficacemente il web, ma non è escluso che mediante agenzie di comunicazione facciano ricorso ai cosidetti influencer:

Persone pagate per dirigere l'opinione pubblica sul web, sia in ambito commerciale che politico. Commentano sui forum, scrivono recensioni, commentano e postano sui social network con molteplici account fittizi ed in ogni dove esaltando i prodotti che promuovono e spesso screditano la concorrenza. In USA secondo recenti stime sono 10.000 le persone che lavorano in questo ambito, al servizio di agenzie di marketing e aziende pubblicitarie per promuovere i loro prodotti, ma anche i politici più importanti si avvalgono di queste agenzie. Un fenomeno che è sbarcato - seppur ancora in tono minore - anche in Europa ed in Italia. Nel nostro paese secondo fonti che riteniamo attendibili operano almeno 300 influencer, al servizio di varie agenzie/organizzazioni. Per capire "cosa sono" gli influencere vedi il video Gli influencer di Casaleggio associati.

Facciamo un esempio. Una grande azienda che commercializza telefoni cellulari paga un'agenzia di marketing che tra gli altri servizi include l'inserimento di commenti e recensioni particolarmente favorevoli sul web: da Trip Advisor fino alle reti sociali. L'agenzia pertanto sguinzaglia gli influencer sul web, laddove si parla di cellulari e affini. Cercano su Google contenuti da commentare, votano il prodotto nei siti di valutazione/opinioni, si iscrivono alle principali pagine Facebook che trattano l'argomento, e appena vedono un post inerente, mediante tre diversi account falsi l'influencer pubblica i seguenti commenti, cliccandosi pure mi piace a vicenda:

Profilo 1: "L'ho comprato anche io, è davvero ottimo, molto meglio del modello X (modello del 'concorrente')"
Profilo 2: "Lo ha preso la mia fidanzata, è spettacolare presto lo compro anche io"
Profilo 3 "Io ho preso il modello X mannaggia, ma ce ne sono parecchi difettosi e l'ho dovuto già portare all'assistenza, me lo tengono 3 mesi, se credevo compravo questo modello anche io, ce lo hanno alcuni miei amici ed è migliore":

Ovviamente nell'inconsapevole lettore, che magari cerca informazioni sul web sul cellulare in oggetto per valutarne l'acquisto leggere tutti questi feedback positivi gioca un ruolo fondamentale. Come giocherebbe un ruolo fondamentale apprendere che persone hanno riscontrato difetti e problemi: cosa che magari l'influencer attribuisce al modello 'rivale', senza averlo nemmeno mai visto.

La maggioranza di "noi" comuni cittadini, al di fuori di queste "logiche di marketing" ultra-aggressivo, tende a prendere "per buoni" i commenti sul web, ed in particolare sui social network, laddove a parlare sembra essere un cittadino disinteressato come noi...

Gli influencer a stampo commerciale sono la versione tecnologica di alcuni tassisti di alcune città turistiche europee che ai clienti che chiedono di essere accompagnati in una determinata discoteca sconsigliano fortemente quel locale: avvisandoli, con toni concitati, che è frequentato da brutte persone, che si verificano frequenti furti e risse, etc. consigliando invece un altro locale: più bello, più tutto... e che sopratutto gli da una provvigione per ogni cliente condotto al locale.

Oltre all'uso commerciale è sempre più frequente l'uso politico: per sostenere candidati e/o partiti politici, denigrando ferocemente gli avversari, talvolta anche divulgando notizie false, godendo dell'impunità che hanno coloro che commentano sul web.

E' bene essere consapevoli di queste dinamiche per cercare di non farsi condizionare e non prendere per oro colato ciò che leggiamo sul web. Se cercate consigli/recensioni su prodotti/servizi accertatevi bene che siano imparziali e sinceri, e non strategie di marketing. La stessa mentalità applichiamola alla "politica".


Staff nocensura.com

PS: su questo argomento non mancheremo di tornare: è molto importante, divulgate l'articolo!

Commenti

Anonimo ha detto…
Monti non ha pagato nessuno di queste agenzie di marketing...avessi mai trovato un commento favorevole sulla sua candidatura...fosse che ci stiamo svegliando?

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