Consulenze fantasma e quel doppio stipendio a Roberto Maroni e alla sua assistente


La notizia anticipata dal sito de L'Espresso parte da una indagine della procura di Milano. Secondo l'accusa il politico leghista avrebbe incassato alla vigilia delle elezioni del 2008, 60 mila euro


Cinquemila euro al mese per lui. Altri duemila per la sua portavoce. Denaro che a partire dal 2007, la Mythos, società inquisita per tangenti ed evasione fiscale, ha pagato al ministro dell’Interno Roberto Maroni e a Isabella Votino. Il tutto contabilizzato sotto la voce consulenze. In realtà, per la procura di Milano, si tratterebe di finanziamento illecito ai partiti. La notizia – anticipata dal sito de L’Espresso – deriva da un’indagine del luglio 2009 tenuta nascosta sino allo scorso 1 ottobre.
Secondo l’accusa il politico leghista avrebbe incassato alla vigilia delle elezioni del 2008, 60 mila euro. Pagamenti motivati da fatture che Maroni ha emesso nella sua qualità di avvocato. Ma di cui non si trova alcuna traccia: nessun procedimento, nessun parere legale scritto. A fare il nome del ministro è stato un ex dirigente del gruppo Mythos, Franco Boselli. Si tratta del primo teste della difesa convocato in tribunale. Venerdì scorso, incalzato dalle domande dei pm, Boselli ha reso noto anche la somma versata al ministro: “Sessantamila euro”.

La Mythos, in passato considerata un colosso delle consulenze aziendali, secondo l’accusa, sarebbe una “centrale nazionale dell’evasione e della corruzione fiscale”. Il sistema entra in crisi cinque anni fa. Quando due avvocati decidono di denunciare alla procura Giuseppe Berghella, uno dei fondatori della Mythos, che pretendeva di farsi pagare una mazzetta.  Il 29 settembre 2005 Berghella viene arrestato mentre versa tangenti per 50 mila euro a tre funzionari di vertice dell’Agenzia delle entrate di Milano.
Dal caso Berghella, i Pm Maurizio Romanelli e Gaetano Ruta, allargano l’inchiesta a decine di casi di corruzione e frode fiscale. E da qui arriveranno a una lista di collaboratori e consulenti che avrebbero effettivamente incassato fatture dall’azienda di Berghella.
Tra questi il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che ha deciso di querelare L’Espresso.


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Commenti

Anonimo ha detto…
così nascosta, ceh la sinsitra l'ha già usata contro la lega nord già nelle campagne elettorali del 2009 , del 2010 e delle amministrative del 2011. Eddai,almeno fate lo sforzo di essere originali.. a proposito: la storia ha già sfornato una sequenza piuttosto numerosa di querele le altre volte perchè registrata come falsa.
Va beh nocensura, ma oltre al nocensura c vuole il noballe
Anonimo ha detto…
http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre_08/guastella-ferrarella-maroni-indagato_5fec9c12-d2a1-11df-8b7c-00144f02aabc.shtml
Anonimo ha detto…
indagine del luglio 2009 tenuta per bene in cassetto e ritirata fuori al momento giusto,dall'espresso ovviamente,settimanale schieratissimo,a questo punto aboliamo le elezioni,nominiamo quelli del pd eletti per procura o meglio per procure,cosi almeno la finite di prenderci per il culo.
Anonimo ha detto…
tenuta segreta fino al 1 ottobre scorso?????ma siete pazzi,questa storia viene tirata fuori ad ogni vigilia elettorale,sono come le dichiarazioni di oggi del miserabile albertini,sull'inchiesta finmeccanica ,facendo finta d'ignorare che la procura di genova 2 mesi fa circa ha completamente scagionato gli esponenti leghisti.Siete un sito serio,vi ammiro molto, cercate di non cadere in queste trappole miserevoli.

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