Quando il centrosinistra sciolse il pool antimafia vicino alla cattura di Provenzano

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Sono passati più di 10 anni dall'epoca dei (gravissimi) fatti, mentre l'intervista che vi proponiamo di seguito è stata pubblicata da Libero del 2 Dicembre 2009 ma la maggioranza dei cittadini non sono a conoscenza dei fatti, che hanno avuto pochissima risonanza. 

I finanzieri dello "Scico" (un reparto speciale delle fiamme gialle) erano vicinissimi alla cattura di Bernardo Provenzano ma all'improvviso furono sciolti; RACCONTA GLI SCANDALOSI FATTI IL GENERALE DI CORPO D'ARMATA IANNELLI, che per dieci anni racconta di "essersi tenuto tutto dentro".

Una storia incredibile e allucinante raccontata da un Generale coraggioso che ha sempre fatto (o meglio forse, "cercato di fare") il suo dovere fino in fondo.

COSI LA SINISTRA SCIOLSE IL POOL ANTIMAFIA
Le rivelazioni del Generale di Corpo d'Armata Iannelli

"Nel 1998 coordinavo un'indagine riservatissima su Bernardo Provenzano,latitante dal 1963 e finimmo smantellati,trasferiti.Una fonte ci aveva avvertiti che il boss soffriva di problemi al sistema urinario,cosi piazzammo numerose telecamere fuori da cliniche, ambulatori e case di medici e infermieri a perquisire casolari,covi appena abbandonati,quando iniziammo cioè...

GENERALE IANNELLI,COS'ERA LO SCICO?
I reparti speciali della GdF vennero istituiti nel 1992 per combattere la mafia dopo la morte di Falcone e Borsellino.Ma solo nel 1994 sono riuscito a definire un'unità investigativa strutturata sulla base di studi compiuti con la Cia e l'Fbi e applicando le loro più innovative tecniche d'indagine.Era rivoluzionario il metodo d'inchiesta che univa quella tradizionale attività operativa anche quella di intelligence.Così lo Scico,con l'addestramento specifico dei suoi 700 uomini,era diventata una macchina da guerra.Avevamo una banca dati di voci per individuare tutti i boss.Avevamo una piattaforma informatica che venne anche la premiata dall'Ue come la migliore tra le polizie europee.

E NON TARDARONO I RISULTATI VISTO CHE I DATI UFFICIALI INDICANO 7.500 SOGGETTI INVESTIGATI IN QUATTRO ANNI E 10.000 MILIARDI DI BENI SEQUESTRATI.
Puntavamo alle commissioni tra mafia e imprenditoria,ai soldi di cosa nostra.Almeno fino al 1998...

POI COSA ACCADE?
Sono le prime settimane del 1998,ci arriva una segnalazione.Provenzano sta male.Ha bisogno di un urologo.Creo una squadra che inizia la caccia al boss.E' un gruppo selezionatissimo:io,il mio vice,2 ufficiali e 4 sottoufficiali a Palermo,oltre al procuratore capo Caselli.Avevamo telecamere ovunque.Iniziamo a battere una pista che ci porta dopo quattro mesi a perquisire casolari,un covo abbandonato da poco dal boss.Eravamo sulla pista buona sino all'imprevedibile.

IMPREVEDIBILE?
Si,nel maggio del 1998 viene sciolto lo Scico a seguito del decreto dell'allora ministro dell'interno Giorgio Napolitano del governo Prodi.La struttura creata viene azzerata.Con i miei collaboratori siamo così obbligati a chiudere i fascicoli pendenti e consegnare alle articolazioni periferiche le indagini più delicate.

E L'INCHIESTA SU PROVENZANO?
Finisce a Palermo perdendo di qualità e riservatezza visto che viene "spalmata" tra numerose unità investigative.Prima però,proprio il fatto di aver scoperto il covo ancora "caldo" mi aveva spinto a chiedere ai superiori di rinviare il mio trasferimento.Volevo concludere l'indagine visto che eravamo a buon punto.Ma della cattura di Provenzano non fregava niente a nessuno.Anzi, eravamo come colpiti da una maledizione.Io chiesi di poter posticipare la "presa" del mio nuovo incarico a Torino visto che non c'era urgenza:al mio predecessore,il generale Italo Pappa,non era stato ancora affidato alcun incarico.Feci presente che eravamo vicini a Provenzano ma nessuno volle sentire ragione.

CHE FINE HA FATTO LA SUA SQUADRA,POTERONO CONTINUARE L'INDAGINE PER INDIVIDUARE IL BOSS?
Macchè.Il colonnello venne trasferito a Pisa e il capitano dopo un paio di incarichi venne assegnato al reparto tecnico logistico a Palermo.Gli fecero abbandonare ogni indagine e passò,come diciamo noi militari,a "contar coperte".La squadra fu smembrata.

E' UN' ACCUSA PESANTE
Guardi io non sono qui ad accusare ma a raccontare fatti che per dieci anni con sofferenza mi sono tenuto dentro.Però dovevo capirlo prima...

PERCHE'?
Pochi mesi prima ricevetti un richiamo ufficiale dal comandante generale Rolando Mosca Moschini per una mia dichiarazione al tg della Rai.

E COSA AVEVA DETTO AL TELEGIORNALE?
Sostenevo che era intollerabile il sospetto di connubio tra mafia e politica in Sicilia per un paese democratico.Il comandante generale mi richiamò e questo influì sulla mia carriera,tanto che per essere promosso a generale di corpo d'Armata ho dovuto presentare numerosi ricorsi.Tutti vinti ovviamente.

QUINDI L'INCHIESTA SU PROVENZANO L'HA DANNEGGIATA?
Certamente non mi ha aiutato.Di provenzano interessava solo allo Scico.Non gliene fregava a nessuno,glielo ripeto.Comunque sono sempre stato un generale scomodo.Arrivai a Torino nel giugno del 1998,dopo qualche tempo chiesi dei fascicoli sull'Olivetti,volevo riaprire un accertamento fiscale su Carlo De Benedetti e dopo due settimane venni trasferito.

GENERALE,SEMBRA UN RACCONTO DA FANTASCIENZA.
E' la pura verità.E' tutto documentato,basta chiedere al comando regionale del Piemonte.Chiesi delle carte delle precedenti verifiche sull'ingegnere e venni spedito a Roma.Sa a far cosa?Nulla. Per due anni.Ogni mattina andavo in ufficio,leggevo i giornali,guardavo la tv a cinque milioni di lire al mese :"a disposizione".Ovvero nell'ozio assoluto imposto come comando e non certo cercato da me.Lunghissimi mesi nel congelatore.

SARA' UNA COINCIDENZA...
Non si è mai visto nella storia della Guardia di Finanza un generale di brigata ricevere 12 encomi solenni.Non si è mai visto un investigatore con il mio curriculum rimanere in ufficio senza incarico e senza accuse.

E' UNA VERGOGNA.
E guardi...il fatto di aver condotto anche tutte le inchieste su Antonio Di Pietro con la procura di Brescia la considero,questa,una coincidenza.Di certo mi viene in mente il vecchio adagio "chi tocca certi fili...".

MUORE
Questo no,certo dopo aver svolto un servizio meritorio sugli intrecci mafiosi e imprenditoriali,su vari personaggi,sono nati tutti i guai.

fonte: http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=OJKEN

Leggi anche: La sinistra ostacolò la cattura di Bernardo Provenzano


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