Le femministe che non si spogliano ma picchiano


Le femministe che non si spogliano ma picchiano

Vengono dall'Ucraina le amazzoni ninja che è meglio non sfidare

NIENTE TOPLESS - Tutti ormai conoscono le FEMEN, le femministe ucraine che a seno nudo realizzano spettacolari azioni di protesta in difesa dei diritti delle donne. Ma il mondo del femminismo militante ucraino c’è un altro gruppo, più ‘introverso’, che sta attirando l’attenzione. Si chiamano “Asgarda” e s’ispirano alla mitologia nordica e alle Amazzoni scizie e si definiscono “donne guerriere”.

IN BIANCO E NERO - Non sono “colorate” come le FEMEN e nelle rare foto che le ritraggono si mostrano con falci e accette in mano e vestite di nero. Il bianco lo riservano ai momenti dedicati all’addestramento alle arti marziali. Nei loro programmi c’è infattiun serio addestramento alle arti marziali, insegnate da un maestro russo di karate. Ascete insomma, ma in grado di reagire in caso di bisogno.
L’ADDESTRAMENTO - Tuttavia questo tipo di training non può essere annoverato nella  categoria della pratica della violenza. “La partecipazione delle donne al patto sociale per cui lo Stato punisce la violenza con la sua forza è sempre stata dubbia: la gran parte della violenza avviene nelle mura domestiche e spesso non è punita o è inquadrata nell’ottica della vittimizzazione della donna vista come oggetto di violenza o oggetto di protezione dalla violenza”, ha spiegato a TM News Alessandra Chiricosta docente all’università di Hanoi e collaboratrice della IAPh-Italia, braccio italiano dell’Associazione internazionale delle filosofe.

YULIA L’ISPIRATRICE - “Oggi – ha continuato – si stanno creando esperienze internazionali nelle quali le donne, che vogliono eliminare l’approccio alla donna come oggetto, coltivano la forza femminile non come violenza ma come adeguata e commisurata risposta alla violenza”. La “tribù” vive nei Carpazi e non ama disseminare informazioni sul suo conto in rete. Nel 2004, nel bel mezzo della rivoluzione arancione, il fotografo Guillame Herbaut passò del tempo con loro e pubblicò un servizio fotografico. Nelle immagini le si vede in posa, con bastoni, falcetti e accette in mano, vestite di nero con magliette con l’immagine di Yulia Tymoshenko, allora anima della rivoluzione, poi diventata primo ministro e oggi in carcere per scontare una condanna a sette anni di carcere da molti vista come una persecuzione politica da parte del regime del presidente Viktor Yanukovich.

NEO-FEMMISMO CON ECHI VINTAGE - Da quel che se ne sa, ne fanno al momento parte circa 150 giovani donne. Tra loro spicca la personalità di Katerina Tarnuska. Nel loro mondo c’è anche un richiamo forte alla religione, un’apparente vicinanza al modo di vita del monaco medievale. L’Ucraina è diventata in anni recenti terreno fertile per i movimenti femministi. Dalla fine del mondo sovietico, almeno 100mila donne ucraine, secondo gli esperti state oggetto di traffico e portate in Europa e Medio Oriente. Solo nel 2006-2007 nuove norme hanno cominciato a limitare il fenomeno. In questo contesto, organizzazioni per i diritti e per l’emancipazione femminile hanno avuto terreno fertile ed evidentemente c’è spazio anche per queste aspiranti monache-guerriere, che comunque sembrano che faccio di tutto per passare inosservate.
fonte: giornalettismo.com

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