Il delirio di Berlusconi: "sono un tecnico, al posto di Monti non avrei aumentato le tasse”


IL DELIRIO DI BERLUSCONI: “Io sono un tecnico”, “Aspetto Tremonti a braccia aperte”, “Al posto di Monti non avrei aumentato le tasse”…
Lunga e interminabile intervista di Silvio Berlusconi al nuovissimo Huffingtonpost.it (in bocca al lupo!), e qui ne riprendiamo qualche passaggio significativo. Quella di Berlusconi ci sembra un’intervista senza alcun senso, con qualche spunto solo in apparenza positivo ma che va contestualizzato e analizzato. Ad esempio: Berlusconi si dichiara pronto a sottoporsi alle primarie. Benissimo, ma chi ci crede? Ovviamente nessuno. Questa è una classica balla del Cavaliere, quindi lasciamo perdere quel passaggio e concentriamoci su altri punti dell’intervista. Che assomiglia ad un vero delirio:
A proposito di ministri “tecnici”. Lei vede un cambiamento di atteggiamento da parte di questi ministri, o di alcuni di loro, diciamo una trasformazione dei “tecnici” in “politici” in vista delle elezioni?
Quella tra tecnici e politici è una distinzione molto labile. Nel momento in cui sono entrati nel governo, i tecnici sono diventati protagonisti della politica. Molti di loro già avevano una lunga esperienza di lavoro al fianco della politica. Io stesso mi considero un tecnico sceso in politica, perché tecnico è non soltanto chi insegna in una Università ma, anche e soprattutto, chi ha sviluppato con successo una competenza pratica sul campo.
Ecco. Berlusconi è un tecnico. Un po’ ha ragione: ora che i tecnici non godono della simpatia del Paese, ecco, lui si dichiara tecnico. In questo senso è “tecnico”.
Lei che cosa avrebbe fatto di diverso se fosse stato al governo?
Anzitutto non avrei aumentato la pressione fiscale. E non avrei imposto il tetto dei mille euro per i pagamenti in contante. Si è creato un clima nel quale i cittadini rischiano di sentirsi prigionieri di uno stato di polizia tributaria che controlla accanitamente tutte le espressioni di spesa e, quindi, di benessere.
Balla. E’ noto che lo stesso governo Berlusconi ha aumentato le tasse. Come ha creato tetti per il pagamento in contanti.
Ma Grillo la spaventa o no?
No, perché non è riuscito a proporre qualcosa di costruttivo, e soprattutto non sarebbe proprio in grado di governare. L’Italia non ha bisogno in questo momento di salti nel buio, ma di una guida esperta e capace. È significativo che i candidati grillini preferiscano non apparire in pubblico, non confrontarsi. Tra loro ci sono giovani animati da una sincera volontà di impegnarsi nella vita civile e questo è un bene, vanno rispettati. Ma hanno poco a che fare con Grillo, che resta uno straordinario istrione e nella vita ha costruito soltanto un successo teatrale.
Ma questo passaggio su Tremonti testimonia il delirio del Cavaliere:
L’idea che mi sono fatto in questi anni è che Fini l’ha indebolita numericamente, ma politicamente è ancora tutto da raccontare il male che le ha fatto Tremonti. Ricordiamo quando prima di Cannes, in un burrascoso faccia a faccia, Tremonti le disse che finché lei fosse stato a palazzo Chigi, sarebbe stato impossibile rassicurare i mercati: “il problema sei tu”, la famosa frase. Se avesse potuto, avrebbe cambiato ministro dell’Economia? E se nel futuro Tremonti farà una lista, lo vorrà alleato del Pdl?
Quella frase io non l’ho mai sentita. Ho voluto Tremonti come ministro dell’Economia per ben due volte nei miei governi e ho sempre avuto fiducia in lui. Se vorrà essere nostro alleato lo accoglieremo a braccia aperte.
Capito? Berlusconi aspetta Tremonti. Lo vuole. Ancora. Ora è ufficiale: il Cavaliere non ha capito niente.


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