Soldato USA rivela altri dettagli sulla morte di Osama Bin Laden

La strana morte di Osama Bin Laden
Il soldato USA che avrebbe ucciso l'ex collaboratore della CIA Osama Bin Laden rivela nuovi dettagli sulla morte dello "sceicco del terrore". Lo fa attraverso un libro destinato a vendere milioni di copie in tutto il mondo... cosa ci sarà di vero? Difficile dirlo...

Di seguito l'articolo di Giornalettismo che parla della questione:
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Il libro del soldato che lo ha ucciso rivela inquietanti verità sulla fine dello sceicco dell'orrore


Quando i Navy Seal entrarono nella stanza da letto di bin Laden, nel suo fortino di Abbottabad, in Pakistan, il numero uno di al Qaeda era già ferito a morte, con una pallottola al cervello, riverso a terra in una pozza di sangue. Ed era disarmato.
LA RIVELAZIONE - Nonostante cio’ gli furono scaricate addosso parecchie raffiche di mitra che misero definitivamente fine alla vita dell’uomo più odiato d’America, la mente che ideo’ i terribili attentati dell’11 settembre del 2001. La clamorosa rivelazione e’ contenuta nel discusso libro “No Easy Day”, edito dalla casa editrice Penguin e in uscita il prossimo 4 settembre. Libro scritto da uno dei protagonisti e testimone di quel raid, un membro del commando che partecipo’ all’operazione in tutte le sue fasi, fino alla morte di Osama.

REGOLE D’INGAGGIO VIOLATE - L’autore si chiama Mark Owen. Ma quest’ultimo è in realtà uno pseudonimo dietro cui si cela l’ex “Rambo” Matt Bissonnette. Da quando Fox News ha rivelato il suo vero nome, l’uomo è stato piu’ volte minacciato di morte su alcuni siti legati a gruppi di estremisti islamici. Del suo racconto sono state diffuse alcune anticipazioni da cui emerge una verità diversa dalla versione finora raccontata da Casa Bianca e Pentagono. E che potrebbe innescare molte polemiche, visto che in base al racconto i Navy Seals avrebbero di fatto violato le regole di ingaggio. Regole che erano molto chiare: se Osama non avesse costituito una minaccia, doveva essere preso vivo.

ERA DISARMATO - La ricostruzione fatta nel libro dice che non ando’ così. Mentre i membri del commando dei Navy Seals salivano lungo una scala stretta, ricorda Owen-Bissonnette, in cima si vide un uomo che metteva la testa fuori da una porta: “Eravamo a meno di cinque gradini, quando sentii dei colpi attutiti dal silenziatore. Bop Bop. Non potevo dire dalla mia posizione se le pallottole avevano centrato il bersaglio. L’uomo era intanto scomparso nella stanza buia”. Al momento dell’irruzione, quindi, la scena che si presento’ ai membri del commando fu quella del leader di al Qaida tutt’altro che armato, come e’ stato raccontato finora.
COLPI DI GRAZIA - Osama era per terra, in un lago di sangue, e due donne erano riverse sul suo corpo. Su un comodino c’erano un Kalashnikov e una pistola Makarov, ma i caricatori erano vuoti. Osama indossava una maglietta bianca senza maniche, pantaloni kaki larghi e una tunica beige: “Sangue e pezzi di cervello gli uscivano da un lato del cranio. Lui era ancora in preda alle ultime convulsioni”, scrive l’autore. Mentre il terrorista piu’ ricercato del mondo esalava gli ultimi respiri, lo stesso Owen e un secondo Navy Seal gli puntarono le armi al petto e spararono parecchi colpi: “Le pallottole scossero il suo corpo inchiodandolo al pavimento fino a che non resto’ immobile”.

LA FELICITA’ DI OBAMA - Il New York Times aggiunge che le donne vennero spostate dai due militari in un angolo, prima che questi infierissero sul corpo ormai agonizzante del fu sceicco del terrore. I soldati si resero conto dell’identità di Bin Laden solo dopo averlo finito, a seguito della pulizia del suo viso dal sangue. Il portavoce del consiglio di sicurezza Nazionale Tommy Vietor non ha voluto commentare le indiscrezioni presenti nel libro ma si è limitato a ricordare le parole di Obama a seguito dell’operazione, con il Presidente che ringraziò tutti gli uomini che raggiunsero l’obiettivo con patriottismo e professionalità.
L’USCITA ANTICIPATA DEL LIBRO - L’attesa per l’uscita del libro nel Paese è molto grande. Per dirne una, il testo sarebbe dovuto uscire l’11 settembre ma questo vedrà la luce una settimana prima, il 4, per via della richiesta massiccia di copie. Ora, in piena campagna elettorale, si discuterà se la missione era finalizzata all’eliminazione di Bin Laden. Un avvocato dell’amministrazione Obama ha confermato la circostanza, ribadendo che se il nemico d’America non fosse stato armato, sarebbe stato da prendere vivo. Cosa che puntualmente non avvenne.
LA PERPLESSITA’ DEI MILITARI - Un membro in pensione della branca legale dell’esercito Usa, il fu Generale Charlie Dunlap, l’azione dei militari non può essere giustificata in alcun caso, sia per il modo sia per le motivazioni del loro gesto. “Avrebbero dovuto seguire la procedura passo passo per garantire una conclusione serena della missione”. Una volta colpito, per Dunlap è stato un bene colpirlo a morte per prevenire un suo gesto estremo ed inconsulto.
ALTRI SEGRETI - Il libro poi parla della sepoltura del corpo. Le versioni ufficiali parlavano del massimo rispetto nei confronti del cadavere del nemico, mentre secondo la testimonianza di Bissonnette nel volo dal compound di Abbottabad alla base di partenza pakistana, un membro del commando si è seduto sul petto di Bin Laden mentre il corpo giaceva a metà cabina. Parrebbe incredibile, ma questa è una procedura comune nell’esercito Usa in caso di spazi angusti di viaggio. Gli ultimi commenti di Bissonnette sono relativi ad Obama, il quale sarebbe stato rieletto, secondo lui, grazie al raid ed al vicepresidente, Joe Biden, le cui battute ricordavano quelle di un vecchio zio ubriaco al pranzo di Natale. Intanto il Pentagono sta indagando se con le sue testimonianze Bissonnette ha violato qualche legge militare. E probabilmente sarebbe meglio così per lui, visto che tra i sostenitori di Bin Laden serpeggia lo spirito della vendetta.


Commenti

themoga ha detto…
Osama Bin Laden è morto nel 2002 per insufficenza renale. Il resto è fiction.
Saluti
Anonimo ha detto…
Se Bin Laden ha fatto davvero quello di cui era accusato anzi gli è andata fin troppo bene.
Altro che rispetto del cadavere...

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