L’Italia? In gabbia da vent’anni

Era il 1992. Il “filantropo” Georges Soros vendette “allo scoperto” 10 miliardi di sterline britanniche, ricavando un miliardo di dollari, per poi sferrare un similare pesantissimo attacco speculativo contro la lira italiana. Le conseguenze furono la fuoriuscita della lira dallo sme (sistema monetario europeo), la sua svalutazione del 30% (complici i tentennamenti voluti-forzati di Ciampi), un prestito a usura salva-Italia e la prima maxistangata contro il popolo italiano firmata Giuliano Amato.
Negli anni seguenti, i “monetaristi” di casa nostra, tutti partecipi alla cupola finanziaria e oligarchica internazionale, alle varie Trilateral e Bilderberg, non soltanto, con Prodi “premiarono” lo speculatore Soros con una laurea “honoris causa” (invece di processarlo e condannarlo all’ergastolo, visto che a morte, come fecero in Malesia per lo stesso crimine, in Italia non è possibile...), ma hanno condotto l’Italia nel tunnel della vittima sacrificale perenne della speculazione bancaria a fini di usura. Cancellando ogni controllo nazionale sui titoli di Stato, trasformando la Banca d’Italia in una banca privata, delegando la sovranità monetaria e finanziaria, con i perversi Trattati di Maastricht, alla Bce e all’eurocrazia succube del Fmi, delle grandi banche d’affari che speculano sui debiti pubblici degli Stati nazionali e delle cosiddette “agenzie di rating” che altro non sono strumenti degli stessi speculatori.

Nell’inverno 2010, i fondi speculativi (hedge funds) Greenlight, Goldman & sachs e quelli che fanno riferimento a Georges Soros ed Henry Paulson, impostarono un attacco sincronico all’euro. Nei fatti del tutto simile a quello del 1992. Oggi, 2012, l’Italia - come le altre economie nazionali degli Stati-maiale europei, i pigs - è saldamente detenuta nella gabbia dell’usura e le terapie che succhiano il sangue dei suoi cittadini continuano ad ingrassare gli speculatori.
In vent’anni nulla è stato fatto per fermare la rapina. Anzi, il potere decisionale negli Stati nazionali è stato quasi ovunque in Europa avocato da “consulenti” e “tecnici” legati a doppio filo alle stesse consorterie usuraie: i Monti, i Draghi, i Rehn, i van Rompuy.
Il loro è, quantomento, alto tradimento. E’ ora di condannarli.


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