Droni alimentati a laser capaci di rimanere in aria teoricamente all’infinito


Clicca per ingrandireLa Lockheed Martin, uno dei più grandi affaristi di guerra degli Stati Uniti, in collaborazione con laLaserMotive ha dato la dimostrazione di poter prolungare il tempo di volo dei propri droni Stalker” del 2.400 percento mediante l’utilizzo di un laser terrestre, consentendo così ai droni di rimanere in aria teoricamente all’infinito.
Con i droni utilizzati dall’esercito in combutta con le forze dell’ordine e la prassi destinata ad ampliarsi in tutti gli Stati Uniti, questo potrebbe essere un ottimo sistema per videosorvegliare potenziali criminali giorno e notte, o semplicemente per controllare il traffico.
Questa tecnologia, che effettivamente sembra pura fantascienza, impiega un metodo brevettato per trasmettere mediante luce laser energia senza fili su lunghe distanze, in questo caso da terra verso lo Stalker in volo.


Lo Stalker è un apparato aereo senza pilota (UAS) relativamente piccolo e alimentato elettricamente, il cui funzionamento a batterie è stato ora prolungato di oltre 48 ore.
Viene lanciato a mano, ha un motore a elica e viene manovrato in volo mediante uncontroller Xbox 360 e una telecamera che trasmette immagini in diretta sul computer del soldato.
Di seguito si può vedere un video promozionale della Lockheed Martin, a quanto pare rivolto al mondo delle forze dell’ordine:
Questo drone è stato utilizzato sin dal 2006 dalle Forze Speciali per la ricognizione e il pattugliamento, perciò in questo caso l’unica importante modifica è la possibilità di trasmettere concretamente energia attraverso il raggio laser.
L’aspetto più sorprendente della tecnologia è il fatto che può effettivamente fornire allo Stalker una fonte di energia continua, il che significa che teoricamente il drone potrebbe rimanere in volo per sempre.
Tuttavia questo test – che ha praticamente dimostrato che la batteria dello Stalker ha accumulato più energia rispetto a quella del decollo – è stato effettuato solo in una galleria del vento.
Secondo Tom Nugent, presidente della LaserMotive, manca soltanto una dimostrazione pratica all’aperto della tecnologia.
“Il prossimo passo per dimostrare la realtà di questa tecnologia è quello di fare un’ esibizione all’aperto di un volo prolungato dello Stalker,” ha dichiarato Nugent a Wired.
Per quanto mi riguarda, spero che questa tecnologia non diventi di moda o di largo utilizzo, in quanto non farebbe che favorire ulteriormente il vasto utilizzo di droni da parte dell’esercito, delle forze dell’ordine e dei soggetti privati. Avremo già abbastanza problemi per il difficile compito della FAA (ente per il controllo del traffico aereo USA, N.d.T.).
Credo che i droni siano l’ultima cosa di cui oggi abbia bisogno l’America, e non importa che altri droni possano effettivamente volare per giorni, settimane, mesi o persino anni all’infinito, se necessario.
Fortunatamente, in questa fase sembra che con questa tecnologia non possano essere trasmesse grandi quantità di energia, dato che l’unico drone utilizzato finora è stato il relativamente piccolo Stalker.
Dico fortunatamente, perché almeno questo tipo di drone non è stato creato per trasportare enormi carichi di armi, come molti altri dei quali parlano tanto amorevolmente i politici (si potrebbe pensare che ciò è dovuto almeno in parte al duro lavoro delle lobby dei droni), le forze dell’ordine e l’esercito. Quindi, almeno per il momento, non vedremo volare sugli Stati Uniti droni assassini alimentati con laser.

Fonte: Blacklisted News Traduzione di Gabriele Picelli per times.altervista.org tratto da ecplanet.com



Commenti

Anonimo ha detto…
lo stalker di per sè è meno avanzato del 60% degli aerei radiocomandati che vengono utilizzati dagli amatori, per alimentarlo serve un nulla (potrebbero tranquillamente tenerlo in volo con delle ali fotovoltaiche leggermente più grandi) in ogni caso sono attrezzature per scouting e ricognizione, non per controllo remoto, in quanto abbastanza fragili e portati da questo a facili rotture e perdite di rotta/quota a causa per esempio di una relativamente leggera folata di vento.
la tecnologia in sè è molto interessante e potrebbe avere grosse ripercussioni sulla salute ambientale, alleggerendo il carico di utilizzo di cavi per optare per dei più pratici piloni "wireless", ma per ora dove nemmeno la tecnologia ad induzione è a livelli accettabili, non ci si può aspettare di ricaricare tramite laser qualsiasi cosa più grande di una batteria RC media, quindi "l'infinito" menzionato è abbastanza "troppo finito" per una serie di cause:
1- manutenzione del velivolo
2- pile esauste (le pile perennemente sotto carica perdono potenziale in modo esponenziale)
3- limiti della tecnologia stessa e del poter tenere costantemente sotto "tiro" il veivolo in questione.

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