Il calvario di Gianni Lannes, giornalista d'inchiesta che disturba le ecomafie




A cura dello staff di nocensura.com

Gianni Lannes è uno dei pochi giornalisti d'inchiesta italiani che fanno il suo lavoro senza guardare in faccia a nessuno. Attualmente gestisce il blog "Su la testa Gianni Lannes" (http://sulatestagiannilannes.blogspot.it) e collabora con alcune testate web.

Molto conosciuto (sul web, visto che i grandi media ovviamente non gli concedono spazio, anche se ha preso parte a qualche trasmissione tv, saltuariamente ) per le sue scottanti inchieste,  Gianni Lannes è uno che "scava nel torbido", andando a disturbare gli interessi di potenti organizzazioni mafiose colluse con alte sfere della politica e/o delle istituzioni, un po' come probabilmente ha fatto - in altri ambiti - Ilaria Alpi, il cui omicidio è ancora avvolto nel mistero. Lannes si è interessato diverse volte anche al caso di Ilaria Alpi, e si interessa in modo particolare di ecomafie, tra navi cariche di veleni che vengono smaltiti affondando la nave e la gestione tutt'altro che cristallina delle centrali nucleari italiane dismesse, con le relative scorie.

Il suo blog è fermo al 26 Giugno, e abbiamo appreso dalla nota di un suo amico e collega il motivo di questo "stop": Sabato 7 Luglio Lannes gli ha telefonato dopo giorni di silenzio: "Scusa ho dovuto mettere al sicuro la mia famiglia, mi farò vivo presto". Evidentemente Lannes ha ricevuto nuove, ulteriori minacce. Sperando che non si tratti di niente di grave, gli esprimiamo la nostra viva solidarietà, augurandoci di tornare presto a leggere le sue inchieste. Nelle ultime settimane Lannes stava indagando, tra le altre cose sui danni alla salute provocati in Sicilia dalle radiazioni "made in USA" e sulla natura dei recenti terremoti.


MINACCE, ATTENTATI E TENTATIVI DI INTIMIDAZIONE: I PRECEDENTI
Le sue inchieste sono costate a Lannes una lunga serie di minacce e attentati. In un primo momento ha ricevuto telefonate minacciose - spesso rivolte alla moglie - e lettere intimidatorie; visto che "non è bastato" e ha continuato a indagare, hanno alzato il tiro: nel Luglio 2009 hanno fatto esplodere l'auto di sua moglie, mentre la sua auto - al quale pochi mesi prima avevano manomesso l'impianto frenante con l'intento di fargli fare un incidente stradale - è stata bruciata nel Novembre 2009. Ignoti si sono recati sotto la sua abitazione, dove hanno danneggiato il videocitofono (il danno in se non è rilevante, ma l'apprendere che sono stati sotto la sua abitazione non può che destare preoccupazione in lui e nei suoi familiari) si sono introdotti nella sua abitazione sottraendo il suo computer (con l'intento di capire le informazioni di cui è in possesso e magari la speranza di fargli perdere il materiale, qualora non disponesse di una copia di backup) e nell'Ottobre 2010 sono arrivati addirittura a presentarsi a casa sua: di prima mattina, un tizio sulla trentina, con il volto scoperto e una folta barba ha suonato insistentemente al suo campanello; quando Gianni gli ha risposto, con uno spiccato accento non della zona, gli ha chiesto di scendere per ritirare la posta, A fianco del tizio, si intravedeva le spalle di un altro soggetto. Ovviamente non era un postino, e per fortuna Lannes non è caduto nel tranello. Si sono spinti a minacciare ripetutamente, dal 2009 ad oggi, persino i suoi collaboratori. E oggi arrivano queste nuove minacce, sulla quale non disponiamo di alcun dettaglio. A seguito dei vari attentati Lannes aveva ottenuto la scorta, ma all'inizio di quest'anno gli è stata inspiegabilmente revocata, fatto che evidentemente ha dato il "via libera" a nuove intimidazioni.

LE INCHIESTE DI LANNES CHE HANNO DATO FASTIDIO ALLE ECOMAFIE
Per capire la gravità delle sue scoperte, vi invitiamo a guardare attentamente questo breve video, dove Lannes rilascia dichiarazioni GRAVISSIME, che i mass media, la magistratura ed il governo hanno totalmente ignorato, NONOSTANTE LANNES ABBIA DOCUMENTATO ampiamente ciò che sostiene. Se le sue affermazioni fossero false, perché non querelarlo per diffamazione? Perché la società che Lannes cita per nome, indicando la città,  non replica?


Meglio non farlo, perché questo accenderebbe i riflettori su vicende che devono restare nell'ombra... Lannes dichiara che il governo Berlusconi avrebbe affidato lo smaltimento delle centrali nucleari dismesse ad un potente clan dell'ndrangheta, e documenta ciò che HA VISTO introducendosi personalmente nella centrale  nucleare di Caorso... Da guardare!


Se desiderate approfondire le inchieste di Gianni Lannes vi consigliamo di visionare i seguenti video, se adesso non avete tempo salvate nei preferiti l'articolo e guardateli in seguito con calma, ne vale davvero la pena. Un'inchiesta davvero interessante è Mediterraneo discarica criminale - parte 2 - parte 3 durata: 8-10 minuti ciascuno - dove Lannes parla dei "rifiuti speciali", ovvero sostanze tossiche (talvolta persino scorie nucleari) smaltiti in mareNella "parte 3" racconta di un pescatore che pescando "a strascico" con le reti ha scoperto container di rifiuti pericolosi; hanno segnalato il fatto, ma nessuno è intervenuto...

LO SMALTIMENTO ILLECITO DEI RIFIUTI SPECIALI: UN BUSINESS MILIONARIO
Lo smaltimento di certe sostanze è molto costoso: le fabbriche che producono rifiuti speciali pagano profumatamente aziende specializzate deputate allo smaltimento, che dovrebbero "trattare" le sostanze per renderle inerti, procedure che ovviamente hanno un costo elevato. Lo smaltimento di sostanze tossiche pericolose costa alle aziende dai 2-3 ad oltre 5€ per ogni kg di sostanza, alcune grandi aziende ne producono quintali ogni giorno, è un business colossale. Anziché fare la dovuta procedura però, alcune aziende gestite dalle ecomafie, fingono di farlo sulla carta e in realtà smaltiscono i rifiuti illegalmente, come descrive anche Saviano nel film "Gomorra" (qui il film completo) sotterrandoli, disperdendo i liquidi nell'ambiente, oppure come documenta Lannes nelle inchieste proposte sopra, in mare: sia gettando in acqua barili e container che affondando le navi che li trasportano. Ovviamente utilizzano "carrette del mare", navi vecchie dal valore bassissimo. Per un carico di 30.000 kg di rifiuti speciali le aziende deputate allo smaltimento ricevono dai 60-90.000 fino ad oltre 150.000€; buona parte di questi soldi dovrebbe servire per compensare le spese dei trattamenti necessari, sia in termini di macchinari che per il personale, etc: smaltirle in mare invece ha un costo bassissimo, giusto qualche migliaio di euro per pagare la manovalanza alla quale delegare il lavoro sporco. Le aziende che smaltiscono rifiuti illecitamente ovviamente riescono a praticare tariffe più basse rispetto a coloro che rispettano le procedure, mandando fuori mercato le aziende oneste e monopolizzando il mercato; Saviano nel suo libro Gomorra documenta come a queste ecomafie dello smaltimento vengono affidati persino i rifiuti provenienti da istituzioni, nella fattispecie le polveri spazzate per terra nel centro di Milano.

Staff nocensura.com


PS: Invitiamo in particolare tutti i blogger liberi (ed i giornalisti, ma dubitiamo che lo facciano) ma anche tutti i cittadini, che possono dare risalto alla vicenda condividendola sui social network a parlare del caso di Gianni Lannes: NON LASCIAMOLO SOLO!!! Facciamo conoscere le sue inchieste, le minacce che ha ricevuto devono essere solo una cassa di risonanza, un "autogol" che attira ancora di più l'attenzione su di lui. 


SIAMO TUTTI GIANNI LANNES!




Commenti

Chiara ha detto…
Solidarietà a Gianni Lannes che seguo da tempo. Chiara dalle Marche
Anonimo ha detto…
spero che gianni e la sua famiglia stiano bene... appena Gianni da dei segni di vita... diffindiamo la notizia.

Le sue inchieste devono essere maggiormente conosciute... diamoci da fare!

G.Iaco.

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