Facebook ammette di monitorare conversazioni chat, "misura antipedofilia"

Per la prima volta il più famoso social network ammette l'esistenza di un software che monitorizza le conversazioni degli utenti, segnalando in base ad alcuni parametri quelle sospette agli impiegati, che verificano se ci sono contenuti criminosi ed eventualmente denunciarli. Grazie al sistema sarebbe stato fatto arrestare un pedofilo, ma appare poca cosa dinnanzi ai milioni di utenti che navigano sul social network in tutto il mondo. 
Staff nocensura.com
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Di seguito l'articolo di Giornalettismo:
Facebook ha un software che segnala le conversazioni sospette, che poi sono controllate da impiegati che decidono se denunciare o meno gli utenti. A renderlo noto è oggi un articolo di Mashable.
LA SCOPERTA - Lo ha rivelato il suo Chief Security Officerm, Joe Sullivan, a Reuters, per vantarsi del fatto che Facebook abbia fatto arrestare un pedofilo grazie al sistema. Sistema che adotta un software “intelligente” che da quello che dice Sullivan è tarato proprio sulla ricerca dei pedofili, anche se non non si dice che sia dedicato solo a quella.

COME FUNZIONA - Il sistema seleziona le conversazioni che gli appaiono sospette per via della differenza d’età tra i profili, per l’impiego di frasi e parole comprese in una lista di cui è dotato e le segnala agli operatori. I quali ovviamente leggono le conversazioni sospette e rimestano nei dati personali degli utenti coinvolti per capire di che si tratti. Secondo Sullivan il sistema offre pochissimi casi di falsi positivi, ma è difficile credere che finora de abbia fornite solo una o due a fronte di un unico pedofilo denunciato.

SEMBRA POCO LEGALE - La pratica è apparentemente abusiva, perché Facebook non ha alcuna autorità che le consenta di leggere i messaggi personali e le mai degli utenti dei suoi servizi allo scopo di organizzare indagini di natura criminale di propria iniziativa. Giustificarla con la caccia ai pedofili e l’esigenza di rendere “sicuro” il network non è possibile e nemmeno ammesso, anche se si tratta di uno dei trucchi più usati per giustificare abusi e infrazioni dei diritti personali dei navigatori della rete. Non per niente legislazioni fortemente invadenti e repressive presentate negli anni scorsi si facevano scudo della lotta alla pedofilia per conseguire vantaggi economici evidenti dall’infrazione delle tutele individuali.
Allo stesso modo ora Facebook annuncia che per dare la caccia ai pedofili leggerà le conversazioni degli utenti e deciderà quali denunciare in base all’impressione che se ne dovessero fare i suoi impiegati, che a questo punto è facile immaginare siano a rischio di denunciare a caso un sacco di gente impiegata in attività per niente criminali, finanche gli stessi elementi delle forze dell’ordine che operano olnine a caccia dei pedofili e di altri malfattori.



Commenti

Anonimo ha detto…
Ma è legale questa cosa? Altrimenti è violazione della privacy.Con quale diritto spiano le conversazione c'è una legge a proposito?
Mariella ha detto…
Per favore potreste pubblicare qualche servizio sulle ambiguità di facebook (affiliazioni con la CIA o gli Illuminati)? Grazie! Siete la mia fonte d'informazione prediletta!

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