Terremoto Emilia: confermato no al deposito stoccaggio gas Rivara

Se non fosse stato per l’ex ministro all’Ambiente Pecoraro Scanio e per quella sfilza di no che affibbiò a destra e a manca…me ne parlò Alfonso Pecoraro Scanio durante l’intervista dello scorso anno anche se non accennò al deposito di stoccaggio di Rivara a San felice sul Panaro, uno degli epicentri del sisma. Ebbene proprio nelle aree colpite da due terremoti, nella bassa padana e modenese, sarebbe dovuto sorgere il Rivara Stoccaggio avanzato dalla Erg Rivara Storage per stoccare il gas estratto dal sottosuolo ricchissimo di metano. Come ha avuto modo di spiegare l’attuale Ministro per l’Ambiente Corrado Clini a Agorà su RaiTre qualche giorno fa:
il ministero dell’Ambiente aveva dato un’autorizzazione ad avviare le autorizzazioni necessarie a preparare un progetto per la realizzazione di un deposito di gas, che non è l’autorizzazione a realizzare l’impianto ma a cominciare lo studio di fattibilità. Ora l’evento sismico evidentemente ha cambiato i termini di riferimento perché si è realizzato quello che nel progetto iniziale in parte era immaginato, ma non in questi termini. Ho disposto la riapertura dell’istruttoria su questo progetto per verificare se, sulla base di quello che è avvenuto, sussistono le condizioni per autorizzare lo studio di fattibilità. Ed è evidente che la situazione è molto più critica di quanto non fosse prima. Voglio dare atto alla regione Emilia che si era opposta a questa autorizzazione preliminare, sottolineando che il rischio sismico era sottovalutato.
Tutto l’intorcinato giro di parole per dire: ok! è proprio follia autorizzare un deposito di stoccaggio gas in una zona a alto rischio sismico. E veniamo al principio di precauzione che fece dire no al dicastero guidato da Pecoraro Scanio che in scienza e coscienza ammise che effettivamente da quelle parti non era il caso di installare per far piacere a qualcuno una bella bomba a orologeria considerata l’instabilità del territorio. Peraltro scrive nero su biancol’ISPRA nella sua relazione che effettivamente sono stati osservati terremoti in zona.

Il No arriva anche dal ministero per lo Sviluppo economico nonostante i mal di pancia dell’On. Carlo Giovanardi ovvero colui che ha insistito tenacemente per sostenere il progettoarrivando a attaccare la Lega che pure era contraria. Scrive Pecoraro Scanio sul suo blog:
Quindi, solo dopo il dramma del terremoto, con anni di distanza, stavolta anche il ministero dell’Industria capisce cosa significhi principio di precauzione. Intanto quel NO, da alcuni tanto criticato, oggi è riconosciuto utile. Meglio tardi che mai.
Perciò si toglie un bel sassolino dalla scarpa e scrive:
Allora fui accusato di un ennesimo: “No allo sviluppo”. Eppure, proprio in materia di energia, nel febbraio 2007, ero riuscito a varare il Conto energia che avrebbe fatto decollare l’industria dell’energia solare. E nel 2008, con il cambio di Governo, si riprese l’idea dello stoccaggio in Emilia. Per fortuna, è continuata l’opposizione di Beppe Grillo e di tante realtà a livello locale.


fonte: ecoblog.it


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