Lo Stato Italiano (cioè noi) pagherà il conto per Rete4
Lo Stato Italiano (cioè noi) pagherà il conto per Rete4
Sconcertante e incredibile la sentenza della corte europea
di Carlo Sferrazza per nocensura.com
Il 7 Giugno 2012, la Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per non avere concesso per 10 anni le frequenze all'emittente televisiva Europa 7. L'entità del rimborso è stata quantificata dalla corte stessa in 10 milioni di euro, pochi se rapportati all'effettiva richiesta di Francescantonio Di Stefano, proprietario di Europa7, di 2 miliardi di euro (ossia la cifra effettivamente intascata da Mediaset grazie a Rete4), tuttavia tanti se si osserva la attuale situazione economica degli italiani.
Questi i fatti: nel luglio del 1999 Europa 7, in base alla legge n. 249 del 1997, ottiene la licenza per trasmettere, attraverso tre frequenze, sull'80% del territorio nazionale.
Secondo il governo italiano, alcuni ricorsi effettuati da Rete Mia, Rete Capri e Rete A, ritardano la realizzazione del nuovo piano, questo perché il ministero delle comunicazioni, contravvenendo al risultato della gara pubblica con cui Europa7 si assicurò la licenza, permette la prosecuzione delle trasmissioni analogiche da parte delle "reti eccedenti" (Rete 4 e TELE+ Nero).
Nel novembre 2002 la Corte Costituzionale dichiara, mediante la sentenza 466/2002, che nessun privato può possedere più del 20% delle frequenze televisive, per cui le reti eccedenti (Rete 4 e TELE+ Nero), devono cessare la trasmissione in via analogica terrestre.
Nel 2003, però, per poter garantire a Rete 4 di continuare a trasmettere via etere, il governo Berlusconi vara un decreto legge, divenuto giornalisticamente noto come "decreto salvareti", trasformato in legge nel febbraio 2004.
Il decreto prevede che le "reti eccedenti" possono proseguire le trasmissioni sulle frequenze da loro impiegate, sia nell'analogico che nel digitale, fino al termine di una verifica sullo sviluppo delle reti del digitale terrestre.
In pratica, pur di garantire (seppur illecitamente) longevità alle proprie reti, il governo Berlusconi ha impedito ad Europa7 di trasmettere, causando così questa ridicola sentenza della corte Europea.
Ridicola per il semplice fatto che a causa di leggi spudoratamente ad personam, fatte unicamente per garantire un incremento del patrimonio dell'ex presidente del consiglio, sui cittadini italiani grava un ulteriore peso.
L’auspicio è ora che a rispondere delle proprie azioni e del danno cagionato allo Stato, vengano chiamati dalla Corte dei Conti i Ministri e burocrati responsabili di questo scempio.
Carlo Sferrazza
Sconcertante e incredibile la sentenza della corte europea
di Carlo Sferrazza per nocensura.com
Il 7 Giugno 2012, la Corte europea dei diritti umani ha condannato l'Italia per non avere concesso per 10 anni le frequenze all'emittente televisiva Europa 7. L'entità del rimborso è stata quantificata dalla corte stessa in 10 milioni di euro, pochi se rapportati all'effettiva richiesta di Francescantonio Di Stefano, proprietario di Europa7, di 2 miliardi di euro (ossia la cifra effettivamente intascata da Mediaset grazie a Rete4), tuttavia tanti se si osserva la attuale situazione economica degli italiani.
Questi i fatti: nel luglio del 1999 Europa 7, in base alla legge n. 249 del 1997, ottiene la licenza per trasmettere, attraverso tre frequenze, sull'80% del territorio nazionale.
Secondo il governo italiano, alcuni ricorsi effettuati da Rete Mia, Rete Capri e Rete A, ritardano la realizzazione del nuovo piano, questo perché il ministero delle comunicazioni, contravvenendo al risultato della gara pubblica con cui Europa7 si assicurò la licenza, permette la prosecuzione delle trasmissioni analogiche da parte delle "reti eccedenti" (Rete 4 e TELE+ Nero).
Nel novembre 2002 la Corte Costituzionale dichiara, mediante la sentenza 466/2002, che nessun privato può possedere più del 20% delle frequenze televisive, per cui le reti eccedenti (Rete 4 e TELE+ Nero), devono cessare la trasmissione in via analogica terrestre.
Nel 2003, però, per poter garantire a Rete 4 di continuare a trasmettere via etere, il governo Berlusconi vara un decreto legge, divenuto giornalisticamente noto come "decreto salvareti", trasformato in legge nel febbraio 2004.
Il decreto prevede che le "reti eccedenti" possono proseguire le trasmissioni sulle frequenze da loro impiegate, sia nell'analogico che nel digitale, fino al termine di una verifica sullo sviluppo delle reti del digitale terrestre.
In pratica, pur di garantire (seppur illecitamente) longevità alle proprie reti, il governo Berlusconi ha impedito ad Europa7 di trasmettere, causando così questa ridicola sentenza della corte Europea.
Ridicola per il semplice fatto che a causa di leggi spudoratamente ad personam, fatte unicamente per garantire un incremento del patrimonio dell'ex presidente del consiglio, sui cittadini italiani grava un ulteriore peso.
L’auspicio è ora che a rispondere delle proprie azioni e del danno cagionato allo Stato, vengano chiamati dalla Corte dei Conti i Ministri e burocrati responsabili di questo scempio.
Carlo Sferrazza
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