Bologna, mascherati irrompono in sede Equitalia: "siamo qui per smontare equitalia"


Una trentina di giovani dei centri sociali hanno "svuotato" gli uffici dell'agenzia che riscuote le tasse: sradicate seggiole, computer e scrivanie poi depositate in strada: "Li abbiamo pignorati noi. Licenziamo Monti". Qualche spinta e un po' di spavento. Il direttore: "I fatti parlano da soli" 
“Siamo qui per smontare Equitalia”: detto fatto. Maschere da Lupin e obiettivo ben preciso per i circa 30 attivisti del Tpo aderenti a Globalproject, che stamattina hanno assaltato la sede di Equitalia di via Tiarini a Bologna.
I militanti politici, come spiegano i dipendenti presenti duranti il blitz, hanno tranquillizzato i circa 100 lavoratori che si trovavano nella filiale a due passi dal Comune di Piazza Liber Paradisus: “non preoccupatevi, è una manifestazione pacifica”, avrebbero detto entrando, prima di cominciare a sradicare l’arredamento, per poi depositare sedie, totem, banconi, computer e persino piante e portaombrelli all’esterno. “Hanno praticamente fatto un trasloco”, racconta una delle dipendenti.

Vetri rotti e scritte sui muri: “Più equità, meno Equitalia” e “Licenziamo Monti – Chiuso per indegnità”, sono ciò che rimane dell’azione. Dentro agli uffici invece è stato appeso uno striscione che recitava: “Diritti contro austerity”.
L’iniziativa “Blockupay DDL Fornero” fa parte della mobilitazione promossa per bloccare l’approvazione definitiva del decreto legge Fornero, già approvato con la fiducia al Senato pur non essendo un decreto d’urgenza: oggi e domani, 13 e 14 giugno, in convergenza nazionale, le realtà antagoniste si riuniranno a piazza del Pantheon a Roma, a due passi da Palazzo Madama, e in diverse città d’Italia. Una  manifestazione straordinaria per “incidere sul dibattito parlamentare e bloccare l’approvazione del decreto in rappresentanza delle forze sociali, delle reti studentesche e dei lavoratori precari”, come si legge nell’appello pubblicato in allegato al video dell’azione di stamattina caricato solo pochi minuti dopo su Youtube e sulla homepage del sito Globalproject.info dai manifestanti. E dopo aver coperto la telecamera di sorveglianza davanti all’esterno con una busta di plastica.
Sul posto sono giunte alcune volanti della Polizia e agenti della Digos che stanno facendo i rilevamenti per tentare l’identificazione dei singoli militanti.
Tensioni forse previste, perchè sarà un caso, ma proprio per oggi, domani e dopodomani, era stato rafforzato il servizio di vigilanza, con l’assunzione di tre operatori di Europolis, che non hanno potuto far altro che chiamare le forze dlel’ordine e assistere impotenti al blitz.
L’azione durata complessivamente una quindicina di minuti, è stata rivendicata dal collettivo Tpo di Bologna: “Questa mattina diverse decine di precari, partite Iva e centri sociali hanno pignorato Equitalia, la via Crucis che la parte più povera del Paese in questi mesi di crisi si trova inevitabilmente a percorrere”, spiega contattato dal fattoquotidiano.it il leader del centro sociale Gianmarco De Pieri.
“La maschera di Lupin l’abbiamo indossata perché pensiamo che sia meglio stare con Lupin che con lo sceriffo di Nottingham, cioè Equitalia”. Oltre al ministro Elsa Fornero, sul banco degli imputati a causa dei licenziamenti previsti dalla riforma sul lavoro, i militanti hanno puntato il dito anche contro il Presidente del Consiglio nonché ministro dell’Economia Mario Monti, atteso sabato a Bologna: “Monti è stato eletto dalla casta come garante dei loro benefici, ma per noi cittadini è solo un esattore del debito”, ha spiegato l’attivista. “Domani a Roma – aggiunge – saremo in piazza per invitare tutti ad avviare iniziative come questa: smontate Equitalia”.
”E’ stato un atto d’intimidazione, di terrore. Siamo preoccupati. I dipendenti si sono spaventati”. Così l’amministratore delegato di Equitalia Centro, Antonio Piras, ha commentato uscendo dalla sede bolognese di Equitalia il blitz di questa mattina. Piras, che si è precipitato a Bologna poco dopo i fatti da Firenze, ha spiegato che “tutte le misure di sicurezza sono prese in stretto contatto con il Ministero dell’Interno”. Rispondendo a una domanda dei giornalisti su alcuni dipendenti che secondo alcune voci sarebbero stati spintonati, ha detto che si sarebbe trattato di “una spintarella, non drammatizziamo. Già i fatti parlano da soli”.


di Annalisa Dall’Oca e Ilaria Giupponi per Il Fatto Quotidiano

Commenti

justice ha detto…
BRAVI!!!!

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