Auto blu, lo spreco continua



Una sentenza della Corte Costituzionale fa un regalo agli enti locali. Esclusi dall'obbligo di ridurre la spesa per i veicoli di servizio. Mentre in Toscana il governatore Rossi non rinuncia al benefit ma sceglie di usare una vettura più economica


Lo spreco continua
Il taglio alle auto blu? Vale solo nei Palazzi di Roma. Regioni, Province e Comuni non saranno invece obbligati a ridurre le spese, né a fare a meno dei bolidi per gli spostamenti "di servizio". Il regalo agli enti locali arriva grazie a una sentenza della Corte costituzionale secondo cui la stretta, prevista dalle ultime manovre, si applica agli organi dello Stato ma non agli altri livelli di governo.

Gli amministratori locali devono ringraziare la Regione Liguria, che aveva fatto ricorso sostenendo la scarsa chiarezza della norma e adombrando rischi di incostituzionalità. Chiamata a esprimersi, la Consulta ha deciso: "Le norme impugnate non hanno alcun effetto precettivo nei confronti delle Regioni e degli enti locali". Buon viaggio assessori. (M. V.)

Auto blu sì, ma economica 

A Enrico Rossi, governatore della rossa Toscana, si sa, non piacciono i "fighetti" della sinistra che pontificano sull'ambientalismo della regione. Ora Rossi ha detto "no" anche all'auto blu e ha deciso di viaggiare per la sua Toscana a bordo di una Punto della Fiat. Primo presidente di Regione in Punto. Ma tra i suoi assessori, almeno per ora, nessuno lo ha seguito preferendo le più comode Volvo S80 e S60. E anche il suo collega, il presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci, viaggia su una Bmw. Sommando giunta e consiglio la spesa annua si aggira intorno ai 250 mila euro. Senza considerare lo stipendio degli autisti. "Il problema non è più la Punto ma l'abolizione delle auto pubbliche: o si usa la propria o si prende il treno", insiste Marco Manneschi, consigliere dell'Idv. (M. LA.)





fonte: l'Espresso



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