Scandalo ASL: i servizi sono gli stessi, ma i prezzi no. Differenze anche dell'800%

Di seguito all'articolo le tabelle dei prezzi minimi, medi e massimi di alcuni dispositivi medici e di alcuni farmaci.

Come è possibile che ciò che LO STESSO TRATTAMENTO SANITARIO che in una città italiana costa 200€ in un'altra costi il doppio? Ma talvolta anche il triplo, e in alcuni casi la differenza di prezzo è addirittura, incredibilmente, dell'800%.

E' quanto ci illustra il seguente articolo di quotidianosanita.it

Oggi una Asl può spendere anche l’800% in più di un'altra per gli inserti di protesi all’anca e il 360% in più per l’Epoetina Alfa. I dati delle prime rilevazioni dell’Autorità dei contratti pubblici per offrire a Regioni, Asl e ospedali una cornice di prezzi di riferimento in base ai quali migliorare gli acquisti. 

29 MAG - “Attenzione ai confronti impropri su prodotti simili. È fondamentale che vengano tenuti in considerazione tutti i fattori che concorrono a comporre una fornitura di gara alle Asl: le quantità vendute, le eventuali richieste di urgenza, l’assistenza tecnica, l’evoluzione tecnologica del prodotto e le specifiche caratteristiche di prodotti apparentemente simili, ma con gradi diversi di prestazione ecc. Così come sarebbe necessario non fermarsi solo ai prodotti, ma si dovrebbe andare ad analizzare anche le procedure e le modalità organizzative delle gare”. Replica così il presidente di Assobiomedica, Stefano Rimondi, ai prima dati sui prezzi minimi, medi, mediani e massimi che Asl e ospedali pagano per i dispositivi medici e i farmaci ospedalieri.

Dai che arrivano dall’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture, incaricata di fornire, appunto, i prezzi di riferimento per aiutare Regioni, Asl e ospedali a mettere fine alle enormi differenze di costi oggi registrate. Differenze che, sottolinea il presidente di Assobiomedica, dipenderanno senz’altro da tanti fattori, ma su cui è comunque necessario fare chiarezza, già che si parla di differenze che superano anche l’800%, come nel caso degli inserti di protesti all’anca: c’è chi li paga 284 euro e chi 2.575.

Quello dei dispositivi medici e dei farmaci ospedalieri è comunque sono un assaggio del lungo lavoro dell’Autorità, che la l’art. 17 della legge 111/2011 in materia di razionalizzazione della spesa sanitaria ha incaricato di pubblicare, a partire dal primo luglio 2012, numerose elaborazioni di prezzi di riferimento relative a dispositivi medici, farmaci per uso ospedaliero e servizi sanitari e non sanitari individuati dall’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas). L’Osservatorio dei contratti pubblici ha, pertanto, predisposto un’indagine ad hoc che ha visto partecipi le principali stazioni appaltanti operanti in ambito sanitario su tutto il territorio nazionale.

La pubblicazione dei risultati, dunque, sarà completata a luglio, ma “in considerazione del fatto che una prima rilevazione si è conclusa ed alcune elaborazioni di prezzi sono disponibili, l’Osservatorio dei contratti pubblici ha inteso offrire il proprio contributo allo sviluppo di ulteriori strumenti operativi di controllo e razionalizzazione della spesa sanitaria per beni e servizi, in un momento come quello attuale, che vede il Paese fortemente impegnato in una operazione di spending review che ha lo scopo di mantenere il livello di prestazioni erogate riducendo al contempo tutti i possibili sprechi e le inefficienze” pubblicando, appunto, le elaborazioni condotte su questo primo set di farmaci e dispositivi medici”.



Prezzi minimi, medi e massimi di alcuni dispositivi medici
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Prezzi minimi, medi e massimi di alcuni farmaci
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fonte: quotidianosanita.it


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