Bologna, in marcia le vedove dei suicidi "Gli imprenditori sono disperati"

Una delegazione di Dignità Sociale ha partecipato questa mattina alla manifestazione dei parenti delle persone che si sono tolte la vita per le pressioni di Equitalia. La manifestazione è stata organizzata dai parenti delle vittime con in testa Tiziana Marrone, moglie dell'imprenditore che si è dato fuoco davanti alla sede di Equitalia di Bologna. Dignità Sociale domenica 6 maggio ha organizzato una manifestazione, dedicata alle persone che si sono suicidate e ai loro parenti. La manifestazione si svolgerà a Latina, a cominciare dalle ore 18:00. 


Gabriele Baldarelli - Movimento Dignità Sociale
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di seguito l'articolo pubblicato dall'agenzia di stampa AGI:


(AGI) - Bologna, 4 mag. - Gli imprenditori che si suicidano "non sono esaltati, ne' pazzi, ne' depressi. Prendono atto della situazione e decidono di farla finita, sono disperati": cosi' Tiziana Marrone, vedova dell'imprenditore che si e' dato fuoco davanti all'Agenzia delle Entrate di Bologna. Marrone e' una delle promotrici della prima marcia nazionale delle bandiere bianche in ricordo delle vittime della crisi economica. "E' ora di fare qualcosa - ha scandito la vedova - per questi imprenditori. Le piccole e medie imprese sono la spina dorsale di questo Paese".

La moglie del piccolo artigiano di Ozano, deceduto dopo 9 giorni di agonia a causa delle ustioni riportate, ha lanciato alcune proposte per ricordare gli imprenditori suicidi. Proposte che riassume l'amica Elisabetta Bianchi, l'organizzatrice della manifestazione.
  "Scriveremo un libro - ha detto Bianchi - il cui ricavato verra' devoluto alle vedove e chiederemo alle diverse amministrazioni locali, la nascita di targhe in ricordo delle vittime del fisco". Secondo Bianchi "e' un dovere pagare le tasse ma non c'e' un rapporto umano tra contribuenti e fisco".
  Infine un appello al governo: "chiediamo di cambiare le leggi e di mettersi una mano sulla coscienza", ha concluso l'organizzatrice dell'evento.
MARCIA VEDOVE, IN CORTEO RABBIA E SOLIDARIETA' IMPRENDITORI
Rabbia e solidarieta' tra gli imprenditori per i 'colleghi' morti suicidi rimasti intrappolati nella rete della crisi economica. Prima il raduno all'ospedale Maggiore di Bologna poi i fiori deposti davanti al Tribunale fiscale dove si diede fuoco Giuseppe Campaniello, l'artigiano gravato da debiti con il fisco morto dopo nove giorni di agonia. La marcia delle 'vedove della crisi' e' stata guidata proprio dalla moglie dell'imprenditore, Tiziana Marrone che, al termine dell'iniziativa, e' stata ricevuta dal presidente della commissione tributaria regionale in via Nanni Costa. L'iniziativa, unica nel suo genere, ha visto la partecipazione di un centinaio di persone.
Poche, in verita', le vedove. Oltre alla Marrone era presente solo Lucilla, la moglie di un operaio con problemi di invalidita' che si uccise quindici mesi fa. Piu' numerosi gli imprenditori in difficolta' ed i disoccupati. Presenti anche alcuni 'esodati' coinvolti dalla riforma delle pensioni del Governo. "Ringrazio tutti i presenti. Questa - ha detto la Marrone - e' una manifestazione per ricordare e non dimenticare le persone che ci sono suicidate". Poi parlando della adesione non certo massiccia alla marcia la signora ha ricordato che oggi e' un giorno lavorativo. "La gente - ha spiegato - non puo' perdere un giorno lavorativo. Lo capisco. Comunque mi hanno scritto in tanti perche' questa e' un'iniziativa che tocca tutti". In 'marcia' solo bandiere bianche come chiesto dagli organizzatori. Dal gruppo si e' levato qualche coro di solidarieta' per le vittime della crisi. E non sono mancate, infine, vibrate invettive da parte di singoli manifestanti esasperati dall'eccessiva pressione fiscale.
"Ci siamo confrontati - ha detto Marrone - e mi sono informata. Abbiamo bisogno di piu' tolleranza ma parte tutto da Equitalia mentre questo e' un Tribunale. Sono venuta qui perche' questo e' il luogo dove mio marito si e' dato fuoco". "Abbiamo lungamente discusso nel mio ufficio - ha spiegato Scola, presidente della commissione tributaria regionale - ed ho voluto cogliere questa dolorosa occasione per spiegare che i nostri uffici sono tribunali fiscali. Non abbiamo contatti - ha precisato - ne' con l'Agenzia delle Entrate ne' con Equitalia se non in sede di giudizio. I nostri uffici sono sempre aperti per chi vuole fare ricorsi. Ho suggerito, infine, alla signora di utilizzare strumenti per il pubblico poco conosciuti dai cittadini. Ad esempio esiste, in Emilia Romagna, un garante per i contribuenti".




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