Svizzera post atomo: risparmio energetico e rinnovabili

Stop al nucleare in Svizzera si punta a rinnovabili e risparmio energetico
La Svizzera è uscita dal nucleare (la dichiarazione della Confederazione svizzera), restano perciò da mettere in atto le strategie di approvvigionamento energetico. Una prima soluzione arriva dal risparmio volontario di energia nelle imprese. L’Agenzia dell’energia per l’economia (AEnEC) svizzera rileva che dal risparmio energetico volontario nei settori dei servizi potrebbero arrivare entro il 2020 tra gli 1,5 e i 3 TWh. Entro il 2050 saranno 7 TWh.
Volumi interessanti che rafforzano quanto approvato dal Consiglio Federale con il documento Rafforzamento della sicurezza di approvvigionamento e del ruolo della Svizzera come piattaforma per l’interscambio di energia elettrica. In sostanza in questo documento la Svizzera delinea la sua nuova politica energetica post nucleare che vede l’uso delle rinnovabili con in testa l’idroelettrico e forse una centrale a gas da realizzarsi entro il 2020 da usarsi solo per la transizione.
D’altronde Doris Leuthard ministro svizzero per l’ambiente è assolutamente certo che entro il 2050 tutta l’energia svizzera sarà verde. Specifica infatti che il gas sarà usato il meno possibile anche se, come riporta RSI:

Entro il 2020 tre centrali nucleari saranno disattivate e se nel frattempo non saranno stati raggiunti gli obiettivi di risparmio, la Svizzera non potrà fare a meno del gas, ha sottolineato la consigliera federale ricordando che “non sarà la Confederazione a provvedere alla costruzione dell’impianto, essa si limita unicamente a fornire le condizioni quadro”.


Spiega Pascal Gentinetta, presidente dell’AEnEC e di economiesuisse:
Con questo studio l’economia mostra sia quale contributo essa può fornire, sia di essere disposta ad assumersi le proprie responsabilità. Le misure di efficienza energetica devono rimanere volontarie e ogni imprenditore deve essere libero di adottare i sistemi che preferisce e che più si avvicinano ai suoi bisogni.
In previsione peraltro l’aumento della tassa sulla CO2, per il principio che più si inquina e più si paga. Si pensa di portarla dagli attuali 36 franchi a 60 franchi svizzeri a tonnellata mentre il supplemento per l’elettricità da rinnovabili ai consumatori passerebbe dagli attuali 0,45 centesimi di franco svizzero a 1,9 franchi svizzeri a chilowattora.


fonte
foto: TM news


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