Quando Bossi diceva che era medico, ma alla laurea gli mancavano 11 esami
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Tipo quando si spacciava per "medico" con la prima moglie. La quale, diffidente, andò addirittura dal rettore dell'università e si fece dare un tabulato su cui era scritto a chiare lettere che "alla sua fantomatica laurea mancavano ben undici esami". O quando, alla prima candidatura, fece scrivere su un quotidiano locale che era "un dentista quarantaduenne di Varese". Tutte balle, ovviamente. Anche perché dalla scuola Bossi scappò via subito, a 15 anni. Un istituto tecnico per periti chimici. Abbandonato di corsa. Il diploma arriverà più tardi, verso i trenta, preso per corrispondenza alla scuola Radio Elettra di Torino. Appunto, peggio del Trota.
E come dimenticare questa chicca fatta scrivere nella sua autobiografia: "esperto di elettronica in sala operatoria"? O che, in realtà, in tutta la sua esistenza, l'ormai ex segretario della Lega ha lavorato soltanto per 10-giorni-10, all'Aci, mangiando a scrocco dalle zie?
Tuonava contro i "professionisti della politica", il Boss/i. Ma lui, in vita sua, non è stato altro che questo. Uno che ha vissuto succhiando fino al midollo le risorse pubbliche. Da parlamentare e da ministro, con auto blu, denaro a palate e una sfilza di privilegi. E senza, non diciamo la laurea, ma nemmeno un diploma degno di questo nome.
Una storia cominciata così, in mezzo alle menzogne, non poteva che finire nel fango di un'inchiesta per truffa e appropriazione indebita. Come difatti è accaduto.
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