New York: presto non si potrà più fumare nemmeno in casa

di "Anna.Mazzone"


Tempi duri per i fumatori. Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, non pago di aver vietato il fumo nei parchi pubblici sta pianificando una legge per restringere la possibilità di accendere una sigaretta anche nelle aree residenziali, sulla falsariga di quanto già successo in California.

Il primo cittadino della Grande Mela ha intenzione di richiedere ai condomini di determinare con regole scritte (e sanzioni per chi le aggira) le aree in cui è permesso fumare. Insomma, ogni area residenziale dovrà decidere dove è possibile accendere una sigaretta, come sui balconi e nei cortili e persino nelle abitazioni private.
Gli inquilini-fumatori già sono scesi sul piede di guerra, affermando il diritto di fumare in casa propria, ma secondo gli attivisti anti-tabacco, il fumo passerebbe anche attraverso i muri delle case, per cui c’è il rischio di subire i danni passivi delle sigarette del vicino, anche se magari incontrandolo sul pianerottolo a stento lo si saluta. Chiunque verrà beccato con l’accendino in mano, dovrà pagare una multa da 100 dollari.

La situazione negli Stati Uniti sta diventando sempre più drammatica per gli amanti delle bionde. A Belmont, in California, il divieto di fumare è già stato esteso alle residenze private e potrebbe presto “contagiare” altre città o tutto lo Stato, che sin dal 1995 è in prima linea nella lotta al tabagismo. In sessanta delle più popolose città americane è vietato fumare in bar e ristoranti. Per ora “resistono” ai divieti solo 17 grandi centri urbani, tra i quali Indianapolis, Atlanta, Las Vegas, Miami, Philadelphia e Pittsburgh.

E ad aprile di quest’anno, in 27 Stati sono entrati in vigore severi divieti anti-fumo in tutti i luoghi pubblici, inclusi locali e ristoranti, ma anche nei campus universitari. Tra questi l’Arizona, la California, il Colorado, le Hawaii, l’Iowa, il Minnesota, Washington e lo Stato di New York. Tuttavia, tutti gli Stati permettono ad alcuni posti di sottrarsi almeno parzialmente al divieto.

Nella maggior parte dei casi gli hotel e i motel possono circoscrivere un’area e un certo numero di stanze per i fumatori. Mentre in molti altri Stati, come il Nevada, è tuttora possibile fumare anche in luoghi pubblici chiusi, come i casinò, i club privati e certi posti di lavoro molto piccoli. Insomma, ai fumatori incalliti non resta che emigrare a Las Vegas, l’ultima vera roccaforte delle amate bionde.

fonte "Panorama"



Commenti

Anonimo ha detto…
secondo me lede la libertà altrui.. anche voi comunque limitate la libertà di espressione perchè questa è ipocrisia, le parolacce le dicono tutti e se uno si sente offeso è solo colpa sua... un suo problema

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