Anelli, bracciali, rolex: il tesoro di Ruby. E la Minetti intanto si rende irriconoscibile

Ruby ha parlato. E, tra verità, bugie e leggenda aveva parlato dei tanti soldi di cui aveva disponibilità e anche di un «tesoro». Erano, diceva, i gioielli che aveva ricevuto in dono grazie alla sua attività di escort d’alto bordo. Molti ne hanno messo in dubbio l’esistenza. 
Si tratta dei gioielli che i carabinieri di Nervi, su ordine della Procura di Milano, hanno rinvenuto e sequestrato nel centro di accoglienza per minori di Genova che dal luglio scorso accoglieva Ruby. Oro, anelli (tra cui un solitario), bracciali, orologi e perfino un rosario, che sembra quasi avallare il racconto della ragazza che dice di essere stata cacciata dal padre che osteggiava la sua volontà di convertirsi alla religione cattolica.
Tra i gioeilli rinvenuti mancherebbe però all’appello la leggendaria collana con cuoricino di Damiani, che Ruby dice di aver ricevuto da Silvio Berlusconi al termine dell’ormai celebre party ad Arcore il 14 febbraio scorso, festa di San Valentino. Ma tutto torna: Ruby, infatti, aveva denunciato, comunque, quel che resta del «tesoro» di Ruby. Tra oggettini di scarsissimo valore made in China e preziosi d’oro (18 carati) da migliaia di euro, si apre il gioco per capire quali sono i regali del premier. I carabinieri indagano sulla scomparsa della collana e di un orologio Rolex, svaniti nel nulla quando le altre ospiti del centro di accoglienza per minori di Genova decisero di farle uno scherzo e nascosero in giardino i gioielli di Ruby.  



Forse è per via dello stress, forse perché non vuole essere più riconosciuta, e magari prendersi un bel po' di insulti. Fatto sta che Nicole Minetti ha cambiato vistosamente aspetto. La consigliera regionale è stata ripresa per le vie di Milano, sicuramente a passeggio per fare shopping, e non sembrava lei. Irriconoscibile. Capelli di un altro colore, nuovo taglio, occhiali da sole. Un camuffamento vero e prorio. Be', lo si può capire.
Nicole Minetti è imputata nel processo Ruby. E' considerata, come hanno confermato molti testimoni, l'organizzatrice delle feste scabrose di Arcore. E' tra le donne che si esibivano nei bunga bunga, travestita da suora o da poliziotta. E una delle beneficiarie principali della generosità e dei regali di Silvio Berlusconi, che le hanno consentito l'elezione al Consiglio regionale lombardo. Insomma, è una delle pedine findamentali dello scandalo sessuale in cui è conivolto l'ex premier. Si capisce che abbia voglia di non farsi vedere. Né tantomeno riconoscere.





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