''Stanno bene'' le 104 scimmie. Pronte da vivisezionare


"Stanno bene", quindi possono essere mandate a esser vivisezionate. Tutti contrari, animalisti, parlamentari, scienziati. Tutto regolare secondo i Nas e il ministero della Salute. Ciò non fa che esasperare il dibattito: secondo gli animalisti bisogna fermare il carico di 900 scimmie (104 delle quali già in Italia) provenienti dalla Cina e destinate per la sperimentazione scientifica. Centro di smistamento la ditta Harlan, a Correzzana, vicino a Monza.

Un carico di 104 scimmie provenienti dalla Cina è giunto lo scorso 21 febbraio all'aeroporto di Fiumicino. E' la prima parte di una "commessa" di 900 esserini che saranno poi smistati a laboratori e università per essere ingabbiati, spellati, trafitti da elettrodi o infettati dall'Aids.

"Ora sono in quarantena all'interno della sede della Harlan Laboratoires - ci aggiorna Susanna Chiesa di Freccia 45 - e terminata la quarantena saranno spostate per essere vivisezionate. Stiamo cercando di capire la destinazione finale. Sarà chiara a breve".

Tutto regolare, "stanno bene"
L'autorizzazione all'importazione di queste scimmie proviene da un decreto del ministero della Salute del 31 gennaio 2012. "Le autorizzazioni in deroga alla normativa vigente 116/92 - precisa Ilaria Ferri, direttore scientifico Enpa - le dà il Ministero della Salute sentito il Consiglio superiore di Sanità". Si prevede l'importazione in Italia di 900 scimmie, che arriveranno in lotti da massimo 156 esemplari, provenienti dalla Cina e dalle isole Mauritius. Le scimmie sono della specie Macaca Fascicularis e Mulatta.
Non si tratta della prima richiesta di questo tipo arrivata dalla Harlan. L'anno scorso era stata fatta domanda per importare 900 esemplari e ne sono arrivati 312. Gli ispettori del ministero della Salute sono andati a Fiumicino, dove e' arrivato il 21 febbraio con un volo dalla Cina un primo lotto di scimmie di 104 esemplari destinati all'Harlan. La prima visita veterinaria le ha trovate "in buono stato di salute, senza presenza di stress da viaggio", e anche tutti i documenti erano corrispondenti alle norme comunitarie. Il 22 febbraio, il personale veterinario del Posto di ispezione frontaliera (Pif) ha effettuato ulteriori controlli e ha visto che tutto era a posto, quindi sono state portate alla Harlan.

Secondo i veterinari e la frontiera, stanno bene: possono essere mandate ai laboratori di vivisezione.

Le ispezioni sanitarie dei Nas
I Carabinieri dei Nas, su richiesta del ministero della Salute Renato Balduzzi, hanno effettuato il 27 febbraio un'ispezione in tre stabilimenti della ditta Harlan. Hanno ispezionato lo stabilimento di San Pietro al Natisone (Udine), dove sono utilizzati esemplari di topi e ratti; lo stabilimento di Bresso (Milano), dove vengono utilizzati topi e ratti, e lo stabilimento di Correzzana (Monza) dove sono giunte le 104 scimmie provenienti dalla Cina. Secondo quanto rilevato dai Nas, non sarebbe emersa alcuna irregolarità. I Carabinieri hanno inoltre rilevato che le 104 scimmie sarebbero in buono stato di salute e sono tenute secondo le norme previste, in luoghi conformi alle disposizioni ministeriali, nel rispetto delle norme. Anche tutti i documenti paiono corrispondenti alle norme ministeriali.

Secondo il ministero e i Carabinieri, stanno bene: possono essere mandate ai laboratori di vivisezione.

Silvio Garattini: sperimentazione ancora fondamentale, polemiche strumentali
La sperimentazione scientifica sulle scimmie è ancora oggi "fondamentale", a meno che "qualcuno non pensi che sia meglio agire direttamente sull'essere umano. Ma in Italia questi dibattiti alla fine si trasformano sempre in polemiche strumentali, forse per nascondere i veri problemi di cui soffre il paese". Parola di Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano. "Certo che la sperimentazione sulle scimmie serve ancora, infatti si fa in tutto il mondo. Le scimmie sono gli animali più vicini all'uomo e si tratta della specie più adatta per effettuare studi di comportamento che hanno a che fare, ad esempio, con le modificazioni che avvengono nel cervello". Studi "molto importanti", avverte Garattini, che non hanno "nulla a che vedere con quella che viene chiamata vivisezione, parola usata solo per destare orrore". D'altronde, prosegue il direttore del Mario Negri, "questi sono studi, tra l'altro disciplinati da leggi molto severe, eseguiti nell'interesse degli ammalati e che aumentano in futuro le possibilità di intervenire". Riguardo infine alla possibilità di utilizzare metodi alternativi, magari meno cruenti, Garattini spiega: "Ci sono metodi diversi, come quello di utilizzare le cellule in vitro, ma sono differenti e non sostituiscono le sperimentazioni sugli organismi viventi".

Umberto Veronesi: nessuna ragione per sacrificare scimmie
"Non c'é nessuna ragione al mondo per cui si debbano sacrificare dei primati, che sono nostri fratelli e sorelle". Questo il commento dell'oncologo Umberto Veronesi, a margine della presentazione del libro di Ugo Riccarelli, 'Ricucire la vita', a Milano, a proposito della vicenda dei macachi destinati alla ricerca scientifica da parte dell'allevamento Harlan che ha sede in Brianza.

Enpa, Lav, Leidaa, Lndc, Oipa, Earth, Verdi: fermare barbarie
Sabato 3 marzo ci sarà la prima di una serie di manifestazioni di fronte alla sede Harlan. L'associazione Earth presenterà un esposto alla Procura della Repubblica per maltrattamento. Le associazioni animaliste si uniscono in un appello al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, per andare avanti con una proposta di legge: "Formigoni ha la possibilità di fermare per sempre questi traffici di macachi destinati all'allevamento Harlan, come di chiudere Green Hill, il lager di Montichiari (Brescia) che ogni anno invia 2500 cani beagle ai laboratori di vivisezione di mezza Europa". "Saranno sicuramente organizzati altri presidi e manifestazioni contro Harlan - conferma Cristina Donati Meyer, di Gaia - questo è solo il primo".


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