I ricchi cinesi vanno in Canada ad uccidere gli orsi per divertimento

Orsi polaridi Marta Albè
Gli appassionati di caccia cinesi hanno scovato un nuovo macabro passatempo, destinato a tutti i nuovi ricchi che siano disposti a pagare cifre esorbitanti per un viaggio di dieci giorni in Canada da trascorrere sulle tracce degli orsi polari. Un club dedicato ai cacciatori, con sede a Pechino, offre, attraverso un pacchetto “tutto incluso” del valore di circa 60 mila euro, la possibilità di poter sparare a colpo sicuro ad un orso polare, la cui pelliccia verrà utilizzata per la realizzazione di un tappeto di elevato valore commerciale. Vi starete sicuramente chiedendo quali siano le motivazioni che spingono sia uomini che donne a partecipare ad una delle folli battute di caccia. Il divertimento, prima di tutto, ma non solo. 
I volantini pubblicizzano il viaggio venatorio come la possibilità di dare finalmente la caccia al più pericoloso e temibile esponente del regno animale che sia presente in Canada e Nord America. Gli orsi polari maschi sarebbero, grazie alle loro candide pellicce, il miglior premio che un cacciatore potrebbe ricevere per il proprio coraggio e per la propria abilità. Il presidente del club venatorio cinese, tale Scott Lupien, di origini californiane, fa notare, tra le pagine del Daily Mail, come il prezzo sostenuto per la spedizione venatoria sia equivalente al valore d’acquisto di un tappeto di pelle d’orso, con la garanzia di poter provare il brivido di uccidere personalmente la preda prescelta.

Le assurde giustificazioni in merito non terminano purtroppo qui. Secondo Lupien, infatti, l’uccisione di un certo numero di esemplari maschi di orso polare garantirebbe la sopravvivenza della specie, in quanto essi seguirebbero spesso l’istinto di attaccare i cuccioli da poco messi al mondo dalle femmine. Inoltre, a suo parere, la completa estinzione degli orsi polari sarebbe ormai prossima, a causa del sempre più esteso scioglimento delle calotte artiche. Dunque, dare loro la caccia significherebbe semplicemente velocizzare un processo già destinato a giungere al proprio compimento.
La caccia agli orsi bianchi non sarebbe però nient’altro che un nuovo hobby di lusso. Ai partecipanti delle spedizioni vengono offerte stanze d’albergo dotate di ogni comfort e delle vere e proprie lezioni di caccia, che si svolgono solitamente sotto la guida di un esperto Inuit. A disposizione dei cacciatori vi sono fucili, proiettili e slitte trainate dai cani, sulle quali ognuno di essi salirà per seguire le tracce lasciate dagli orsi sulla neve. La loro – inaudita e criticabile – esperienza resterà per sempre un ricordo grazie alle fotografie raccolte in un apposito album, dove ogni cacciatore sarà ritratto accanto alla propria preda, ed ai filmati in DVD dedicati ad ogni partecipante.
La vicenda non ha lasciato indifferenti i gruppi animalisti americani, britannici e canadesi, che stanno cercando di battersi affinché simili imprese vengano immediatamente impedite. Gli orsi polari sono una delle specie a maggior rischio di estinzione e la loro caccia sconsiderata non può altro che costituire un ulteriore pericolo. Robbie Marsland, direttore dell’International Fund for Animal Welfare, spera di riuscire a convincere la popolazione cinese a rinunciare ad essere parte dell’olocausto degli orsi polari, contribuendo invece ad iniziative volte alla loro difesa.
Il Canada è l’unica nazione a permettere la caccia agli orsi polari per puro scopo di divertimento, perseguito al fine di trasformare i poveri animali in veri e propri trofei. A causa di ciò, circa 500 orsi vengono uccisi ogni anno sul territorio canadese. La Norvegia ha vietato completamente la caccia agli orsi polari, mentre Russia, Alaska e Groenlandia permettono alle popolazioni native di dare la caccia ad essi come fonte di cibo. Nel frattempo gruppi di attivisti cinesi hanno dato inizio ad azioni di protesta contro il club fondato da Scott Lupien, nella speranza che presto o tardi simili tour venatori vengano dichiarati fuori legge.

fonte GreenMe


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