Germania: crescono gli occupati, ma ormai i sottopagati sono il 23%

di Andrea Tarquini

La disoccupazione tedesca continua a calare, mentre il welfare è tra i più generosi, ma sono sempre di più i lavoratori che si devono accontentare di un salario inferiore ai 9,15 euro lordi l'ora. In 5 anni sono aumentati di oltre 2,3 milioni di persone

BERLINO - Ogni realtà ha il suo rovescio della medaglia. Anche il modello Germania, anche il miracolo della prima potenza europea dove l'economia continua a tirare ed esportare, la disoccupazione cala e il welfare continua a essere uno dei più generosi del mondo. Quasi un quarto della popolazione attiva tedesca, per l'esattezza il 23%, vive con una retribuzione nettamente inferiore ai 9,15 euro lordi l'ora, e questo vuol dire che parte di loro, cioè almeno ottocentomila persone che lavorano a tempo pieno per salari inferiori ai 6 euro l'ora, devono arrangiarsi a vivere con una retribuzione inferiore ai mille euro lordi mensili. E' una nuova denuncia delle crescenti disuguaglianze sociali nella Repubblica federale, dopo i recenti dati sull'aumento dei contratti a termine e part-time. Le opposizioni democratiche (Spd e Verdi) hanno reagito rilanciando il dibattito sull'introduzione di un salario minimo garantito, sull'esempio dello Smic francese. E' una proposta cui le organizzazioni imprenditoriali si oppongono da anni, affermando che non farebbe altro che distruggere in massa posti di lavoro.

Lo studio, cui l'autorevole quotidiano liberal di Monaco Sueddeutsche Zeitung dedica oggi l'apertura della prima pagina sia nell'edizione cartacea sia online, è stato compiuto dall'Istituto per il lavoro e la qualificazione professionale dell'università di Duisburg ed Essen. Il rapporto dice che in Germania sono circa otto milioni i lavoratori che devono accontentarsi di un Niedriglohn, cioè appunto di un salario

basso, inferiore al livello definito minimo di 9,15 euro orari.

Il numero dei sottopagati è aumentato di oltre 2,3 milioni di persone dal 1995 e il 2010. Le fasce di sottopagati sono diverse: in media nel 2010 i percettori di un Niedriglohn hanno ricevuto 6,68 euro lordi orari all'Ovest e 6,52 all'Est. La disuguaglianza tra le due parti del Paese però è meno rilevante della crescente diffusione del fenomeno del popolo dei sottopagati nella parte occidentale. Sul totale di otto milioni di sottopagati, oltre 4,1 milioni ricevono meno di 7 euro lordi l'ora, 2 milioni e mezzo meno di sei euro lordi l'ora e circa 1,4 milioni meno di cinque euro lordi l'ora. Negli ultimi anni è poi cresciuto in modo drammatico il numero di persone che accettano i cosiddetti "minijobs", lavori a paga base di 400 euro.

Insomma, le riforme ispirate alla flessibilizzazione del mercato del lavoro (lanciate dall'allora cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder, che attualmente lavora per il colosso energetico russo Gazprom e resta grande amico di Putin) e continuate dal governo Merkel, hanno fatto sì calare il numero dei disoccupati, ma ciò non vuol necessariamente dire che giustizia ed eguaglianza sociale siano aumentate. Semmai piuttosto il contrario. 


fonte: "la Repubblica"




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