Scaduto il termine-trasparenza solo tre ministri lo rispettano

Su Rainews 24 anziché spiegare che il governo ha dovuto prolungare il termine per rendere pubblici i redditi perché quasi nessuno aveva rispettato i tempi, dicono che quelli che li hanno resi disponibili "hanno bruciato i tempi"... certo per difendere i loro beniamini i giornalisti dei mass media ne inventano nere! Staff nocensura.com

Puntuale all'appuntamento con la trasparenza annunciata si presentano giusto il ministro alla Pubblica istruzione Francesco Profumo, due suoi sottosegretari e altri due sottosegretari alla Difesa. Sono gli unici ad aver rispettato la scadenza del 14 febbraio che in un primo tempo era stata fissata dalla Presidenza del Consiglio per la pubblicazione della situazione patrimoniale di ognuno. 


Prima cioè che nel Consiglio dei ministri del pomeriggio il premier Monti non fosse costretto - preso atto dei ritardi e delle inadempienze - a concedere altri sette, ultimativi giorni di tempo ai colleghi. Non senza disappunto, a quanto trapela. 

Entro martedì tutte le tabelle con redditi, immobili, beni mobili, partecipazioni azionarie dovranno essere sui siti ministeriali. Non oltre. Si sono fermati a metà strada il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi e della Coesione territoriale, Fabrizio Barca. Il successore di Brunetta sul sito di Palazzo Chigi non indica la situazione patrimoniale, né elenca gli immobili posseduti (tantomeno dunque la discussa casa vicino al Colosseo), piuttosto si limita a specificare in una riga il reddito complessivo lordo annuo: 205.915 euro. E così Barca: 199.778 euro. Sono quelli da ministri. 



I ritardatari
Per le situazioni patrimoniali aggiornate del sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà, del ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e della Cooperazione Andrea Riccardi (impegnato all'estero) bisognerà attendere oggi. Da qui a qualche ora Palazzo Chigi pubblicherà quella di Monti, assieme a un curriculum che integri l'attuale che - forse in nome della proverbiale sobrietà - è di una sola riga. Per tutti gli altri, corsa contro il tempo fino a martedì prossimo.


La circolare-ultimatum
E dire che lo stesso presidente del Consiglio a più riprese era stato chiaro: "Renderemo pubblici redditi e patrimoni entro la scadenza di legge", ovvero entro 90 giorni dall'insediamento avvenuto il 17 novembre 2011. Constatata una probabile ritrosia, il 9 febbraio scorso il sottosegretario Catricalà ha diramato a tutti i ministri e sottosegretari una circolare (che qui di fianco pubblichiamo) dai toni perentori: "Il prossimo 14 febbraio scade il termine di 90 giorni che ci siamo prefissati per dare pubblicità alla nostra situazione patrimoniale. Il presidente del Consiglio mi ha incaricato di chiedervi di pubblicare ciascuno sul proprio sito istituzionale tutti i dati che possono dar conto della vostra, anche al di là di quanto si è tenuti per legge a fare". 


Catricalà suggerisce, in alternativa, di integrare le dichiarazioni che per legge i ministri non parlamentari devono depositare al Senato. Ma a ieri, stando alle informazioni acquisite, quelle presentate agli uffici di Palazzo Madama dai membri del governo erano davvero poche. E per evitare più o meno involontarie negligenze, il sottosegretario incaricato da Monti ha allegato alla circolare una scheda esplicativa di ben tre pagine, predisposta dalla Funzione pubblica, in cui viene elencata ogni voce che dovrà essere contenuta nella dichiarazione patrimoniale. Ovvero, altri incarichi ricoperti e beni immobili di qualsiasi tipo; auto, aerei o imbarcazioni e poi quote e azioni; cariche societarie di ogni tipologia e gestione di portafogli e un lungo elenco a seguire. 


I redditi
Dunque l'unico curriculum ministeriale che a tarda sera ieri rimandava alla situazione patrimoniale era quello del ministro Francesco Profumo. Almeno in parte, dato che l'ex capo del Cnr pubblica il reddito lordo annuo che percepirà al governo (199.778 euro) ma non quello percepito finora. 


Il responsabile della Pubblica istruzione, nato a Savona e residente a Torino, dichiara la proprietà di un appartamento a Savona, la comproprietà di quattro garage, quella di un appartamento ad Albissola Mare e di un altro a Torino e il 50 per cento di una casa a Salina. Lancia Lybra unica auto e poi otto tipologie di azioni o quote: 894 azioni Intesa Sanpaolo, 1.210 Montepaschi, 250 De Longhi, 262 Enel, 3.630 Telecom, 137 Finmeccanica, 5.199 Unicredit, 250 Delclima. 


Al contrario, il suo sottosegretario napoletano Marco Rossi Doria, oltre alla paga che riceverà (189 mila euro), dichiara anche i 37 mila percepiti fino a novembre da docente di scuola primaria a Trento. L'altra sottosegretaria all'Istruzione, Elena Ugolini (reddito governativo da 188 mila) risulta comproprietaria col marito di una casa a Bologna e comproprietaria di altri tre immobili ereditati a Rimini.


Infine, arrivano in tempo anche i due sottosegretari alla Difesa. Gianluigi Magri (reddito ministeriale da 188 mila, tre comproprietà a Bologna, Jeep e moto Bmw, 25 mila euro di azioni Montepaschi e 22 mila di obbligazioni argentine). E il suo collega (identico reddito) Filippo Milone, con passione per auto (Classe A, Golf, Fiat d'epoca 1.500) e moto (Yamaha e Honda). Ma ora si attende tutto il resto



fonte: Repubblica.it



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