Riflessioni sul Nuovo Ordine del saccheggio internazionale

1- Risulta allora che tanto l’ONU, tanto il Consiglio di Sicurezza, tanto la Nato, tanto il trattato internazionale, tanto il Tribunale dell’Aia, siano alibi affinché i potenti saccheggino i deboli. Accade così che tanto la libertà di espressione, tanto il Nobel della Pace, quanto la cultura funzionino come pretesti per uccidere l’uomo in nome dell’umanesimo, chiamare aggressore chi si difende e bombardare i civili per salvarli. Succede che il capitalismo vive derubando i propri popoli con la frode finanziaria e quelli della periferia con il saccheggio armato. A parte ripetere mille volte ancora quello che tutto il mondo sa, che fare?

2- Se non puoi vincerli, unisciti a loro, recita il catechismo del sicario. Un repertorio di esempi sconsiglia questo connubio. Marcos Pérez Jiménez, che servì le politiche degli Stati Uniti, finì estradato da loro in un carcere in Venezuela. Manuel Noriega, che a quanto pare alcune volte collaborò con la DEA, ha preso il posto di un carcerato all’ergastolo che lo ha accusato. Alberto Fujimori, che annegò il Perù in un mare di sangue, languisce nella stessa cella dove prima gettò Abimael Guzmàn. I talebani, creati, equipaggiati, finanziati ed addestrati contro i sovietici dalla CIA, sono ora immolati nella loro Guerra Santa. Saddam Hussein, che portò l’Iraq ad una guerra contro l’Iran che conveniva soltanto agli statunitensi, finì giustiziato dal loro governo fantoccio. Così il diavolo paga chi lo serve.    

3 - Se non puoi unirti a loro, obbediscigli, detta il breviario del servile. Un’altra serie di esperienze sfortunate segna questo percorso. Rubare al popolo per dare allo straniero indigna il primo e rende ingrato il forestiero. Il re Idris di Libia vendette il suo paese e fu rovesciato da una sollevazione nazionalista. Lo Shah Reza Pahlavi dell’Iran lo regalò e fu deposto da un altro sollevamento nazionalista. I monarchici sauditi hanno dovuto cedere il loro territorio per basi militari straniere e regalare il loro petrolio a prezzi vicini a 8 dollari a barile. Carlos Andrés Pérez consegnò la sovranità al FMI e dopo una ribellione popolare su scala nazionale venne giudicato e deposto. Mubarak, pedina degli interessi degli Stati Uniti, cadde senza che questi muovessero un dito per salvarlo. Così paga il popolo chi serve il diavolo.
4 - Se non puoi obbedirgli, parteggia per loro suggeriscono le pubbliche relazioni. Mai sforzi furono più sprecati di quelli di simpatizzare con il tuo carnefice. Gli Stati Uniti, senza previa dichiarazione di guerra contro la Libia, le distrussero unità navali e sistemi di radar, bombardarono Tripoli e Bengazi assassinando circa un centinaio di persone, tra le quali una figlia di Gheddafi. Invece di condannare gli statunitensi, il Consiglio di Sicurezza condannò Gheddafi, e questo sotto pressione pagò un indennizzo di più di due milioni di dollari di danni per presunto coinvolgimento nell’abbattimento di un aereo da parte di libici, che consegnò anche ai tribunali internazionali. Diverse concessioni gli permisero di ristabilire nel 1999 relazioni diplomatiche con Londra, ottenere la revoca delle restrizioni commerciali imposte dall’Unione Europea e nel 2003 la rimozione delle sanzioni dell’ONU: Gheddafi disarmò inoltre cinque missili a lungo raggio e centinaia di media portata. Da allora lo visitarono calorosamente Tony Blair, Schröeder, Jacques Chirac e Berlusconi, a cui finanziò la campagna elettorale, e venne ricevuto trionfalmente dal presidente della Commissione Europea Romano Prodi, da Aznar e dal re Juan Carlos di Borbone, dal primo ministro Rodrìguez Zapatero e Sarkozy, a cui finanziò la candidatura: tutti quelli che successivamente si sono uniti a bombardarlo e confiscargli i conti all’estero.  
Ringraziò questi festeggiamenti con costosi acquisti di armamenti e aprendo il petrolio libico a legami strategici con l’inglese PB, la spagnola Repsol, l’italiana ENI e le statunitensi Conoco Phillips, Exxon Mobil e Chevron Texaco. Se tanta fatica per calmare i saccheggiatori non bastasse, istruì l’Autorità di Investimento Libica ad investire 70.000 milioni di dollari in Europa, e malgrado avesse un insignificante debito pubblico di 5.000 milioni di dollari, meno dello 0, 50% delle sue riserve internazionali, accettò un Pacchetto del FMI in virtù del quale ritirò i sussidi a sei beni di consumo fondamentali e privatizzò numerose imprese pubbliche, lasciando un numero di disoccupati che forse ingrossarono le manifestazioni contro di lui che sono servite da pretesto per la criminale invasione in corso. L’oligarchia con la quale intendi collaborare sarà quella che ti venderà. Il Fondo Monetario al quale lasci guidare la tua economia sarà quello che ti rovinerà. Il trattato che accetti come sopracostituzionale ti deporrà. L’organismo internazionale il cui intervento accetti sarà quello che ti spierà e invaderà. Il giudice straniero al quale affidi la sovranità di giurisdizione sarà quello che ti condannerà. L’arbitro forestiero al quale cedi la decisione sui tuoi contratti di interesse pubblico sarà quello che ti strozzerà. La multinazionale alla quale esoneri il pagamento delle imposte finanzierà con esso gli aerei che ti bombarderanno. La differenza etnica o regionale che fomenti sarà quella che ti dividerà. L’impresa mista alla quale affidi il controllo della tua industria petrolifera sarà quella che paralizzerà il tuo sistema informatico e ti saboterà. Chi consegna al nemico la chiave del suo bypass garantisce il proprio arresto cardiaco.     
5 - Se non puoi saccheggiare, chiudi gli occhi. Con astuzia commovente, Russia e Cina hanno omesso di porre il veto nel Consiglio di Sicurezza al piano degli Stati Uniti per saccheggiare il petrolio del mondo valendosi del sicario della NATO. La Lega Araba e l’Unione Africana, i club delle prossime vittime, sono state ambigue. Secondo quanto rivelato dalla “Strategia di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America”, formulata da George W. Bush a Washington il 17 novembre del 2002, e piani come il “New AmericanCentury”, gli statunitensi non sono disposti a cedere di un millimetro nella loro violenta confisca delle risorse del mondo e liquidare i restanti paesi negandogliele. La loro guerra col Giappone iniziò quando per annichilirlo come potenza gli imposero un blocco energetico. Illusorio è pensare che il leone rispetterà le costolette offerte a chi non gli si seppe opporre. Se si confisca l’energia la prima ad affogare sarà la Cina, la grande competitrice dell’egemonia statunitense. Dopo della Cina seguirà la Russia, buona parte delle cui riserve rimasero ai paesi separatisi dall’antica Unione Sovietica. Infine l’Unione Europea e il Giappone toccheranno il fondo del vassallaggio per gocce di energia fossile. Quattro guerre sono iniziate per l’esecuzione di questo piano: quella dell’Iraq, dell’Afghanistan, della Libia e del Bahrain. E’ iniziato il conflitto planetario per garantire il monopolio dell’energia fossile per meno del cinque per cento della popolazione globale. Il resto delle potenze dovrà opporsi o sparire. Chi lascerà fare, perirà senza poter far nulla. Posticipare il confronto lo aggraverà soltanto.
6 - Se non puoi unirti a loro, né obbedirgli, né appoggiarli né chiudere gli occhi, resisti. Il cinque per cento della popolazione del globo nella peggiore crisi economica della storia non può condannare a morte al restante 95% se non contando sulla disunione, il disorientamento o l’autoinganno di questa. Quali condizioni riuniscono i popoli che finora resistono con successo alle invasioni imperiali? In primo luogo hanno affermato e difeso la loro specificità culturale. In secondo luogo hanno evitato che le differenze etniche o culturali interne li dividessero. In terzo luogo, hanno assunto pienamente e senza mezzi termini un progetto alternativo a quello del capitalismo. In quarto luogo, sono riusciti a consolidare una base popolare intorno a questo progetto. In quinto luogo, hanno addestrato e armato queste basi per la sua difesa. In sesto luogo, non hanno mai ceduto sovranità né posizioni per compiacere alle multinazionali, ai mezzi di comunicazione o ad organismi internazionali. In settimo luogo, hanno consolidato alleanze bilaterali, regionali, continentali o mondiali con paesi o blocchi che presentano affinità ideologiche, economiche o di situazione periferica. La minaccia di ogni tipo di blocchi o bombardamenti del mondo nulla può contro un popolo ideologizzato, orgoglioso della sua cultura, permeato dal proprio progetto sociale, politico e armato. Hanno fallito contro il Vietnam, contro Cuba. Si sforzano ancora invano contro la resistenza in Iraq, Pakistan e Afghanistan. Si sceglie come obiettivo minimo la Libia e non il popolato Iran. Sono lezioni che possono utilizzare i prossimi della lista: tutti gli abitanti del pianeta. 





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